Comunità di S.Egidio


 

03/04/2008


Il Papa nella casa dei martiri. Non solo cattolici

 

Roma. A Pasqua Benedetto XVI aveva evocato i �Colossei� della persecuzione anticristiana contemporanea. Il 7 aprile, nel 40� anniversario della Comunit� di Sant'Egidio, andr� nell'unico santuario ecumenico al mondo, che ospita le reliquie dei martiri del XX secolo. La basilica di San Bartolomeo � nel cuore di Roma, sull'Isola Tiberina, ma quasi nessuno sa che dal 2002 � lo scrigno dove si conserva la memoria dei cristiani perseguitati di ogni confessione: cattolici e anglicani, ortodossi e luterani. �L'ecumenismo� spiega Mario Marazziti, di Sant'Egidio, �� cresciuto fortemente nei lager e nei gulag, quando preti e vescovi di ogni confessione si sostenevano vicendevolmente per celebrare una messa dietro al filo spinato, scambiandosi una mollica di pane come ostia e un po' di liquido fermentato come vino�.

Sull'altare maggiore della basilica una delicata icona, fitta di scene e di personaggi, rievoca episodi salienti del xx secolo. Ci sono l'arcivescovo del Salvador Oscar Arnolfo Romero e padre Puglisi e Martin Luther King e tante altre vittime senza distinzione confessionale. Renata Sciachi, che dirige un laboratorio di icone nello stesso edificio della basilica, ha messo tra le scene centrali un vescovo ortodosso, sorretto nel terribile campo staliniano delle isole Solovki da un giovane prete cattolico. A fianco, l'immagine di case distrutte simboleggia il genocidio armeno. Nella tradizione ortodossa le icone hanno spesso un titolo. Attraverso la grande tribolazione � quello della basilica. Fra i personaggi spicca padre Kurt, un prete albanese, condannato a morte perch� aveva battezzato all'interno del lager in cui era prigioniero.

Benedetto XVI passer� accanto ai sei altari laterali dedicati ai martiri dei cinque continenti, con il prezioso messale di Romero, lo scapolare di un archimandrita romeno, le medagliette di missionari anglicani uccisi nelle isole Salomone e la Bibbia di un giovane ruandese massacrato in una chiesa di Kigali.

Per il pontefice sar� particolarmente commovente leggere l'originale di una lettera dell'obiettore di coscienza austriaco Franz Jaegerstaetter, decapitato perch� si rifiut� di andare in guerra con Hitler: �Io credo che si possa anche prestare cieca obbedienza, ma solo se non si danneggia nessuno�. E Franz ribatteva a chi lo esortava a indossare la divisa: �Forse un'azione � migliore o peggiore solo perch� la compiono altre migliaia di cattolici?�. E proprio l'immagine di Jaegerstaetter si delinea , su sfondo d'oro nell'icona, che Renata Sciachi sta freneticamente terminando per donarla a Ratzinger tra pochi giorni.

Marco Politi