Comunità di S.Egidio


 

08/04/2008


Il papa all'isola Tiberina per Sant'Egidio "Un museo per i martiri cristiani"

 

IL PAPA, che � arrivato all'isola Tiberina verso le 17.30, ha salutato la folla che lo ha accolto, assiepata oltre che nella piazzetta e nella chiesa anche sulle spallette del Tevere, e poi si � recato in preghiera all'interno di San Bartolomeo. Qui si � soffermato davanti agli altari che contengono le testimonianze dei nuovi martiri, cattolici ma anche protestanti e ortodossi. Dalle lettere dei condannati a morte per la loro fede dai nazisti alle piccole croci di latta distribuite clandestinamente in Albania, al messale di monsignor Oscar Romero, al pastorale del cardinale Ocampo ucciso dai narcotrafficanti, alla bibbia di Floribert Bwana-Chui, un ragazzo della comunit� di Sant'Egidio del Rwanda torturato e ucciso nel 2007 per aver resistito a un tentativo di corruzione. E poi, ancora, la stola di Andr� Jarlan, ucciso in Cile perch� aveva cercato di aiutare dei perseguitati dal regime dei militari. Ad accogliere il Papa, davanti all'altare dedicato ai nuovi martiri dell'Asia, la sorella di don Andrea Santoro, ammazzato nella sua parrocchia a Trebisonda in Turchia nel 2006. Nell'altare sono conservati il suo calice e la sua stola.

Benedetto XVI ha ricordato che �anche questo secolo XXI si � aperto nel segno del martirio� e ha parlato �dell'avversione violenta� che a volte sperimentano i testimoni della fede cristiana. Molti, ha detto, �sono stati uccisi in odio alla fede�. Ma molti, ha aggiunto, non hanno voluto semplicemente interrompere il loro impegno a favore dei pi� poveri e bisognosi.

Per tutti loro il "Memoriale" voluto da Papa Wojtyla nel 2002 e affidato alla comunit� di Sant'Egidio sta diventando, nel cuore di Roma, un punto di riferimento neri cristiani di tutto il mondo. Un luogo dove la memoria non si tramuta in rivalsa ma in dialogo.

Renata Mambelli