Comunità di S.Egidio


 

19/04/2008


Giovani e italiani, ecco i nuovi poveri
L'allarme della Comunit� di Sant'Egidio: tredici percento di pi� in un anno

 

AIUTATECI, l'emergenza povert� � fuori controllo�: Doriano Saracino e Roberta Graffione, dalla Comunit� di Sanz'Egidio, lanciano l'allarme. A Genova la soglia di povert� si sta abbassando vertiginosamente. �Rivolgiamo un appello a privati, alle aziende, ai supermercati: donateci ci� che potete, noi da soli non ce la facciamo pi��, dicono.

E' quella donna d'Albaro, a cambiare il ritratto della povert� in citt�. Quella signora, ogni quindici giorni, arriva in autobus invia Vallechiara, dietro largo Zecca, dove c'� il Centro Genti di Pace della Comunit� di Sant'Egidio, Harrods della disperazione (e della salvezza, insieme), dove si trova dal pannolino per bambini al pacco di riso, dal quaderno al medico dentista, e non costa nulla. La signora dice alle sue amiche di via Orsini che va a trovare un�amica, invece viene qui, implora discrezione, e ritira il "pacco alimentare" (pasta, riso, zucchero, latte, biscotti) perch�, da quando � rimasta vedova, alla fine del mese non riesce pi� ad arrivare. Arriva solo al quindici.

Tredici per cento in pi�, rispetto all'anno scorso: sono le persone "normali" che si rivolgono al centro di Sant'Egidio, per sopravvivere. Sono "italiani con dimora" come li hanno definiti i responsabili del centro, Roberta Graffione e Doriano Saracino, che hanno dovuto inserire una voce nuova alle loro statistiche. Una voce in forte impennata numerica. Ne12007, 1535. Nei primi tre mesi del 2008, gi� 425. E, per i160% sono donne, spesso accompagnate da bimbi. �Quando abbiamo aperto il centro Genti di pace, otto anni fa, avevamo a che fare, soprattutto, con persone senza fissa dimora. Poi sono cominciati ad arrivare gli stranieri, poi gli anziani, adesso l'et� si abbassa e il profilo assomiglia sempre pi� a noi stessi�, riflette Roberta Graffione. Come Cristina, poco pi� che trentenne, sposata con un bimbo. Giovanni, lavoratore dipendente e separato. O Giancarla che ha perso il lavoro per una gravidanza. �Basta un lutto, una malattia, la perdita temporanea del lavoro per trasformare persone che facevano vite decorose, con vacanze al mare o in montagna - spiega Graffione - in poveri�.

�Ci� che ci preoccupa � che non riusciamo quasi pi� ad affrontare tutte le richieste, abbiamo bisogno di pi� aiuto, e gi� possiamo contare su tantissimi amici�, spiega Saracino. L'osservatorio sulla povert� della Comunit� di Sant'Egidio � privilegiato: due centri Gente di Pace in citt�, in via Vallechiara e in via Rolando a Sampierdarena, dedicato specificatamente agli immigrati.

E cambia pure il ritratto degli stranieri che chiedono aiuto: anche se le famiglie ecuadoriane sono ancora intesta alle classifiche (i163% del totale delle richieste da parte di stranieri nel primo trimestre 2007, il 54% nel primo trimestre 2008), sta crescendo il numero dei rumeni. Nel primo trimestre 2007 erano i115% del totale stranieri che si rivolge a Sant'Egidio, nei primi tre mesi del 2008 sono saliti al 21%. � E c'� chi � riuscito a fare il salto - spiega orgogliosa Graffione - abbiamo con noi alcune donne ecuadoriane che abbiamo aiutato anni fa e che adesso ce l'hanno fatta e vengono ad aiutarci ad aiutare gli altri. E molti stranieri ci portano vestiti e giocattoli, che distribuiamo ad italiani�. C'� emergenza anche sulle persone senza fissa dimora - stimate ad un migliaio nel 2007 - per la cronica mancanza in citt�, lamentano Saracino e Graffione, di uno spazio pubblico che li possa accogliere (resta, unico, il dormitorio da trenta posti presso la Comunit� di Sant'Egidio), cos� come non esiste un centro di accoglienza per nuclei familiari (che invece vengono divisi).

Michela Bompani