Comunità di S.Egidio


 

22/05/2008


Il pellegrinaggio di Sant'Egidio al Divino Amore

 

Due giornate di preghiera al santuario sotto lo slogan "Per un mondo senza violenza", con testimonianze sull'impegno della Comunit� di Filippo Sbrana

�Per un mondo senza violenza�. Cos� la Comunit� di Sant'Egidio ha voluto chiamare il pellegrinaggio che si � tenuto sabato 17 e domenica 18 maggio, al Santuario della Madonna del Divino Amore. Un titolo significativo, in un tempo segnato da gravi episodi di violenza nel nostro Paese. Oltre duemila persone hanno accolto l�invito a questo appuntamento, che ha preso forma in due giorni di preghiera, meditazione, incontri e momenti di festa. Famiglie italiane, straniere e rom con tanti giovani e bambini. Insieme hanno offerto l�immagine di una convivenza possibile e di una diversit� che diventa ricchezza condivisa.

In un auditorium gremito si � tenuta una tavola rotonda sulla condizione dei bambini nel mondo e sul servizio ai bambini della comunit� trasteverina. Testimoni provenienti da diversi Paesi hanno raccontato l�efficacia dell�amore evangelico, che riesce a trasformare la vita di ogni persona e la realt� di interi quartieri: dalla cura dell�Aids in Africa, alla sottrazione dei giovani alla cultura della violenza in Salvador e della mafia in Sicilia.

Adriana Gulotta, coordinatrice delle attivit� di Sant'Egidio rivolte ai minori, ha raccontato 40 anni di impegno per i pi� piccoli, delineando un panorama delle difficili condizioni dei bambini e descrivendo un mosaico di attivit� che vanno dalla presenza nei quartieri di Roma, all�adozione a distanza, all�educazione alla pace in tanti paesi del mondo.

Durante le due giornate sono stati affollati tutti i luoghi del santuario. Tanti giovani si sono riuniti nel �Memoriale degli zingari�, dedicato al beato gitano Zeffirino, dove si ricorda lo sterminio di mezzo milione di zingari nei lager nazisti. Hanno ascoltato la testimonianza di alcune donne anziane sul dramma della seconda guerra mondiale e sull�efficacia della preghiera che, dal santuario, si � levata a Dio per la pace e per la salvezza di Roma, durante gli anni del conflitto. Nello stesso simbolico luogo, hanno anche incontrato un giovane nomade che ha ricordato il dramma di chi oggi vive il dramma dell�esclusione e del pregiudizio.

In serata, una toccante fiaccolata ha attraversato i luoghi pi� significativi del santuario, partendo dalla Torre del primo miracolo e arrivando di fronte alla chiesetta che accoglie l�immagine venerata da tanti romani. Dopo alcune testimonianze provenienti dall�Africa, migliaia di candele hanno illuminato i sentieri del Divino Amore. La cerimonia si � conclusa con una preghiera d�invocazione, perch� il mondo sia liberato dalla violenza.

Filippo Sbrana