Comunità di S.Egidio


 

06/06/2008

IL LIBRO DI IMPAGLIAZZO
Sepe e gli zingari �Soluzioni vere non pregiudizi�

 

Spazzare via i luoghi comuni sugli zingari: ladri di bambini, mendicanti, sporchi, criminali, ecco l�obiettivo de Il caso zingari, il libro curato da Marco Impagliazzo della Comunit� di Sant�Egidio e presentato all�auditorium arcivescovile, Un contributo �a una cultura politica - dice don Gino Battaglia, responsabile della Comunit� - non appiattita sulle emozioni del momento e sugli archetipi del nemico, nomade e straniero�. Una realt� marginale, quella degli zingari, se si considera che rappresenta lo 0,25% della popolazione italiana, vale a dire uno su quattrocento. �Quindi - spiega Paolo Morozzo della Rocca, dell�Universit� di Urbino - nessuna invasione zingara, ma una realt� i cui contorni rimangono modesti se la si raffronta ai paesi a noi vicini�. Infondate anche le leggende sul coinvolgimento dei minori zingari in azioni criminose: dai dati forniti dal ministero di Grazia e giustizia relativamente al 2006 su 19.920 minori che delinquono solo 2,424 sono zingari. Una urgenza sociale, culturale e religiosa che interroga la Chiesa e per la quale il cardinale Crescenzio Sepe - una presenza fuori programma assieme a quella del prefetto Alessandro Pansa - invoca �soluzioni non affrettate e non impietose, ma la collaborazione di tutti perch� non si pu� - aggiunge Sepe - non aprirsi all�altro, non accoglierlo con tutte le sue difficolt�. Che - rilancia don Gino Battaglia - �noi conosciamo e ne conosciamo anche i bisogni�. Per questo �non si pu� pretendere di proibire l�accattonaggio senza metterli in condizione di non farlo, - dice don Gino Battaglia - n� pretendere che i bambini non siano portati a chiedere l�elemosina senza costruire delle alternative�. E invoca una politica forte: �Ma una politica forte - aggiunge - non � mostrare i muscoli un�ora a scopo propagandistico. La politica forte non sono gli sgomberi, che spostano il problema in un altro quartiere�. Ecco allora le proposte: istruzione e abitazioni. �Per dare dignit� a ogni uomo�, rilancia Angelo Scelzo sottosegretario del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali. Il quale aggiunge: �Bruciano ancora le immagini dei campi, e ancora di pi� le frasi pronunciate da bimbi le cui coscienze sono gi� state manipolate da altri. Ma � questo il segno di un forte disagio sociale dove la povert� rischia di diventare un reato�. Le immagini di un Paese frammentato �dove - aggiunge Scelzo - si alimenta il malessere, e c�� invece l�urgenza di porre in atto serie politiche di integrazione�. L�unica chiave possibile, allora, secondo il presidente emerito della Corte costituzionale, Francesco Paolo Casavola, � �puntare sull�istruzione e sulla religione. Perch� - spiega Casavola - sui principi religiosi si � sempre costruita l�identit� nazionale. Ed, allora, su di essa sar� possibile sperare e credere di costruire un�integrazione possibile�. �La tutela delle minoranze - scrive Andrea Riccardi nella prefazione - � uno dei principi della nostra Costituzione. Gli zingari non hanno mai vissuto un�epopea nazionale, ma sono europei nelle loro fibre intime. Si sono conquistati con il sangue il diritto di essere minoranza, anche se non hanno un proprio territorio�. La testimonianza di Ceija Stojka bimba zingara che fu a Bergen-Belsen, sintetizza nel libro l�odissea di un popolo: �Noi abbiamo costituito un popolo che � stato considerato sempre e comunque l�incarnazione del male�. mi vedo davanti al diluvio universale, vedi la miseria non appena i bambini corrono e le SS li rincorrono. Questo ricordo non mi ha mai abbandonato�. Ricominciare a vivere non � facile. Dio ha voluto che non scomparissimo del tutto Egli ha salvato alcuni da quella follia, dagli artigli della comunit� di criminale che altro non erano�.

Rosanna Borzillo