Da diciotto anni la comunità di Sant’Egidio a Napoli ricorda Elisa Cariota e quanti come lei sono morti in strada, con una liturgia che è sempre più memoria cittadina e che vuol abbracciare i tanti senza dimora che incontra.
Sono 234 i nomi letti, gli ultimi sette sono morti in questo scorcio di inizio anno per la malattia e per il freddo. Loredana, Lalith, Stefan, Jovani, Manfred… Per ogni nome si accende una luce, segno della memoria e della vita che non finisce. Nella basilica dei SS. Severino e Sossio oltre 300 persone tra cui molti senza fissa dimora, associazioni e tanti giunti per ricordare e farsi vicini. Alla fine tutti hanno ricevuto un fiore e l’immagine della Madonna del Rosario di Pompei con una preghiera, come segno di protezione.
Subito dopo è stato offerto un pranzo a circa 150 senza dimora grazie al sostegno di tanti ristoratori (Ri.CA, Sorriso Integrale, Leopoldo, Catering Pignatelli, Trattoria Vanvitelli) e all’aiuto di oltre 100 volontari, che hanno servito e che si sono seduti come commensali. L’amicizia cresce ogni anno e sempre più si confonde chi aiuta e chi è aiutato.
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