Sabato 14 marzo un giorno di sole primaverile tanti tavoli apparecchiati su un campo da basket, della Parrocchia S. Cuore a Ponte Mammolo, un popolo multiforme, molti senza dimora, persone in difficoltà, anziani, ma anche la comunità parrocchiale, famiglie, suore. Tutti invitati per festeggiare i 15 anni di fedeltà e di amicizia che la Comunità di Sant’Egidio ha avviato il 14 aprile del 2000 attorno a un servizio importante che dà dignità, quello dell’accoglienza e delle docce a chi vive per strada.
Riportiamo un estratto dal sito di Romasette.it:
«Era il 2000 quando, con il progetto Giubileo, si iniziò ad allontanare i poveri dalle grandi stazioni, considerate vetrine per turisti e pellegrini, riversandoli nelle periferie». Gianna Iasilli, volontaria della Comunità di Sant’Egidio, racconta i 15 anni di servizio docce attivo presso la parrocchia romana del Sacro Cuore di Gesù, nel quartiere di Ponte Mammolo, grazie all’intuizione del parroco di allora, don Giuseppe Argento. «Quindici anni fa i poveri di strada erano un numero senz’altro più ridotto rispetto a quello di oggi. La crisi degli ultimi anni, purtroppo, ha ingrossato le file». Sabato 14 marzo, con un pranzo all’aperto tenutosi nel cortile parrocchiale, tutti coloro che gravitano intorno alla parrocchia di via Casal de’ Pazzi, tra cui migranti, poveri, senza tetto, hanno voluto festeggiare un servizio che restituisce dignità alla persona...
«Questo posto è pieno d’amore», dice monsignor Matteo Zuppi, vescovo del settore centro della diocesi di Roma e dal 2000 assistente ecclesiastico della Comunità di Sant’Egidio. «E come tutte le cose che nascono dall’amore, crescono. In 15 anni, circa 18500 persone sono passate da qui. È anche una storia di amicizia, questa. E chi ha avuto amicizia sono sicuro che saprà donarla agli altri». All’inizio, c’erano solo due docce per un gruppo di 5 polacchi, tra cui Stanislao. Poi, nel 2003, grazie alla Caritas e al direttore di allora e oggi vescovo ausiliare della Diocesi di Roma, monsignor Guerino Di Tora, sono state costruite 20 docce. Da 5 persone al mese nel 2000, si è passati a 100 al mese nel 2003. «Più di 45 nazionalità – spiega Iasilli -, un flusso che è la fotografia del nostro Paese, dell’Europa e del Mediterraneo»...
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