Le immagini dei profughi giunti dall’altra sponda del Mediterraneo e bloccati in questi giorni nelle stazioni di Roma e Milano e al confine con la Francia, non hanno solo provocato reazioni di rifiuto. Al contrario Sant’Egidio, alla vigilia della giornata mondiale del rifugiato, fa sapere che in questi giorni è moltiplicata l’offerta di aiuto indirizzata alla Comunità, sia con la presenza di nuovi volontari nei centri di raccolta, sia con l’apporto di cibo, vestiti e altri generi di prima necessità.
A Roma, oltre alla mobilitazione della Comunità in tutti i quartieri già in passato interessati dall’arrivo dei profughi, come Ponte Mammolo, sono arrivate numerose richieste di aiuto per gli stranieri che vengono allontanati dalla stazione Tiburtina. Tanto che da domani sarà aperto un nuovo punto di raccolta nel centro scout di via Sant’Ippolito 15, a 500 metri dal centro di accoglienza Baobab, per ricevere i doni portati dalle famiglie romane e organizzare l’accoglienza. Ogni sera, inoltre, dalle 19 alle 21, viene organizzata un’animazione per i bambini.
A Milano Sant’Egidio è presente ai Bastioni di Porta Venezia e alla Stazione Centrale, dove sono giunti nuovi aiuti per gli eritrei che transitano nella città in attesa di raggiungere le loro mete nel Nord dell’Europa, così come vorrebbero fare gli stranieri bloccati in queste ore a Ventimiglia.
A Catania è cresciuta in modo sorprendente la solidarietà attorno alla Comunità, con una novità che può sorprendere solo chi non ha conosciuto da vicino chi approda sulle nostre coste: numerosi profughi, ormai più di 70, giunti mesi fa dal Sud del mondo, attualmente fanno i volontari insieme agli italiani andando a trovare anziani soli, bambini in difficoltà e i senza fissa dimora, oltre a dare una preziosa mano all’accoglienza di chi continua ad arrivare in queste ore in Italia.
Sono solo alcuni esempi di un’Italia che non si rassegna al deterioramento dei rapporti sociali e che fa, di quella che molti chiamano “emergenza”, un’occasione di solidarietà, gratuita ma molto efficiente di fronte alle tante carenze manifestate dalle istituzioni.
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