Domenica 21 febbraio è stata celebrata a Napoli la memoria di Elisa Cariota, senza dimora, morta a Napoli 19 anni fa, il 17 febbraio 1997. Nell’antica basilica di san Giovanni maggiore erano in 500 a ricordarla, in una liturgia in cui sono stati letti 250 nomi, di chi è morto per strada a Napoli in questi anni.
Per ognuno è stata accesa una candela, segno della vita, davanti all’icona di Maria Madre di misericordia.
Un popolo di gente comune: senza dimora, amici della Comunità di sant’Egidio, la parrocchia di san Giovanni, gli scout, gli studenti dell’istituto d’Istruzione superiore di Ponticelli, l’ordine e la fondazione degli ingegneri di Napoli, le associazioni che vanno in strada a portare la cena, la Croce Rossa, famiglie, ospiti di strutture di accoglienza (dormitorio comunale, centro La Palma, centro La Tenda, casa Antida e Suore Missionarie della Carità), amici e volontari venuti da tanti luoghi della città e della Campania.
Un popolo di persone che credono che il nome e la memoria di ogni persona sia qualcosa di vivo e da far vivere, perché resti patrimonio di umanità per l’intera città. Subito dopo è stato apparecchiato per il pranzo, servito impeccabilmente dagli studenti dell’istituto alberghiero di Ponticelli. Tanti “grazie” da chi era seduto a tavola e da chi ha servito, un’amica ha detto: “il mio cuore oggi è stato consolato”.
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