"I corridoi umanitari, un progetto nato in Italia che ora coinvolge tutta l’Europa, sono l'esperienza di persone che vengono strappate ai trafficanti di esseri umanie mostrano un volto umano dell’Italia che salva, che si occupa di questi siriani che soffrono in una guerra che ancora non finisce. Troveranno qui non solo accoglienza ma anche integrazione, e non ingrosseranno le file di altri campi. Saranno nelle nostre città, i bambini saranno iscritti a scuola, gli adulti impareranno la nostra lingua e la nostra cultura".
Con queste parole Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio, ha accolto questa mattina l'arrivo di un nuovo gruppo di profughi siriani, l'ottavo. Con 125 arrivi tra oggi e domani viene toccata quota 800 dall’inizio del progetto: "Stiamo per arrivare a 1000, primo step di un grande progetto che proseguirà: abbiamo già assicurazione dal ministero dell’Interno che il programma sarà allargato ad altre persone.
Funziona ed è stato accolto anche in Francia, dal Vaticano, da San Marino, da altre realtà istituzionali e speriamo presto anche dalla Spagna".
Nel gruppo di profughi arrivati oggi si contano moltissimi bambini (più della metà). Le famiglie provengono dai luoghi più toccati dal conflitto: Homs, Aleppo, Damasco, Latakia, Raqqa, Hasaka, Tartous. Verranno ospitate da comunità, parrocchie e associazioni in diverse regioni italiane (Calabria, Emilia-Romagna, Friuli, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Trentino, Umbria, Veneto).
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