Sono lieto e rendo grazie al Signore per questo momento che stiamo per vivere insieme. Ho infatti la gioia di comunicare a tutti voi il contenuto di una lettera pervenuta a Sua Eminenza il cardinale Vicario da parte del nunzio Apostolico:
Eminenza Reverendissima,
Ho l'onore di comunicare a Vostra Eminenza che il Santo Padre ha nominato Vescovo della Diocesi di Terni-Narni-Amelia il Rev.do Mons. Vincenzo Paglia, del clero della Diocesi di Roma, Parroco della Basilica di S. Maria in Trastevere.
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Sua Eminenza, impegnato in questo momento nella celebrazione della Eucarestia per la Festa della Madonna della Fiducia in Seminano Maggiore, mi ha pregato di porgere al carissimo Mons. Vincenzo le sue più fervide e sentite congratulazioni e auguri per la nomina a Vescovo di Terni. A me tocca il compito di esprimere la partecipazione dell'intera Diocesi di Roma a questo evento che è insieme dono del Signore e del Santo Padre alla Diocesi di Terni, ma anche alla nostra Chiesa particolare di Roma, alla comunità di Sant'Egidio e ovviamente a Mons. Vincenzo.
Voi tutti lo conoscete bene, lo stimate e amate. Voglio tuttavia solo brevemente ricordare alcune tappe del suo intenso curricolo sacerdotale in questi anni.
La storia di una persona non è solo un'insieme di fatti e circostanze ma anche un disegno di Dio che si è sviluppato in essa secondo la sua volontà.
A queste note ufficiali mi permetto aggiungere una mia personalissima annotazione che parte dalla sincera e grande amicizia e affetto che ho sempre nutrito per Lui. Il Santo Padre ha voluto con questo gesto riconoscere non solo le qualità e i meriti di Mons Vincenzo, ma anche quelli della Comunità di Sant'Egidio così cara al suo cuore e verso la quale ha più volte espresso anche pubblicamente la sua benevolenza o considerazione.
Credo che questa nomina debba essere accolta da voi tutti non solo con grande riconoscenza, ma anche come stimolo a operare sempre meglio nell'ambito di quel cammino spirituale, pastorale e culturale che ha reso la comunità un luminoso punto di riferimento e di forza per la soluzione di tante situazioni di frontiera a Roma, in Italia, in Europa e nel mondo.
Certo la "partenza" di Mons. Vincenzo costa molto alla comunità e alla Diocesi di Roma in quanto da ora innanzi dobbiamo condividere la sua persona e il suo servizio con la Diocesi di Terni di cui diventa Pastore e Padre.
Ho detto condividere in quanto mi auguro, e ne sono certo, che pur nelle primarie nuove responsabilità a cui Mons. Vincenzo dovrà ora far fronte, la comunità di Sant'Egidio e la Diocesi di Roma troveranno pur sempre un ampio spazio nel suo cuore, nella sua preghiera di Pastore e nella sua disponibilità e generosità di servizio.
È un vincolo questo che non solo non viene sminuito, ma trova nuovo slancio e vigore dal dono dell'Episcopato perché si radica nella grazia della successione apostolica che abbraccia la Chiesa intera e ogni sua espressione con un amore ancora più grande ed efficace. E' su questo piano, al di là dei pure importanti legami umani e fraterni, che dobbiamo valutare la nuova situazione e rendere grazie al Signore per averla determinata secondo il suo misterioso, ma concreto disegno di amore.
Affidiamo a Maria salus populi romani e Madonna della Fiducia il ministero Episcopale di Mons. Vincenzo perché la Sua tenerezza di madre lo conforti e lo sostenga e lo guidi a riconoscere sempre il dono di cui è stato investito e l'amore di cui è stato destinatario. Possa Mons. Vincenzo corrispondere con quell'entusiasmo, quella profondità di spirito, quella apertura culturale e pastorale, quel coraggio profetico e deciso che l'hanno sempre contraddistinto, al dono ricevuto mettendo a disposizione della Sua Chiesa tutto se stesso con lo stesso amore e dedizione che ha avuto per la comunità di Sant'Egidio e la Chiesa di Roma.
Auguri carissimo Vincenzo e ti accompagni la preghiera e l'amicizia sincera di noi tutti.
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