Nella sola giornata di oggi si sono registrate dolorosamente altre tre morti di persone che vivevano per strada: un quarantaduenne a Rovereto, ritrovato senza vita nel garage di un supermercato, un sessantenne che dormiva su una panchina a Verona e Ionut, un giovane senza dimora di nazionalità rumena, nei pressi della stazione Tiburtina, a Roma. Aveva appena trent’anni. La Comunità di Sant’Egidio celebrerà, nei prossimi giorni, il suo funerale.
E’ inaccettabile che ogni inverno si ripeta la stessa tragedia perché la vera emergenza non è il freddo – ampiamente prevedibile in questa stagione - ma l’isolamento e l’indifferenza.
Sant’Egidio lancia un appello perché le istituzioni siano più sensibili e allarghino la loro rete di protezione sociale, a partire dai rifugi notturni, ancora oggi carenti. Allo stesso tempo si rivolge a tutti gli italiani perché facciano la loro parte fermandosi di fronte a chi ha bisogno e offrendo il loro aiuto, che spesso può significare una svolta: l’esperienza di molti anni di amicizia con i senza dimora ci ha dimostrato che, con un accompagnamento, dalla strada – e dalle difficoltà della vita – si può anche uscire.
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