Domenica 12 febbraio si è svolta a Padova, presso l’antica Chiesa di Santa Sofia, la Liturgia per la memoria di Modesta e di tutti coloro che, senza fissa dimora, sono morti per la durezza della vita in strada.
La celebrazione, presieduta da Don Dante Carraro, direttore del CUAMM, e concelebrata da Don Luca Facco, Direttore della Caritas Diocesana di Padova, ha visto la partecipazione commossa e attenta di circa 200 persone, tra loro tanti amici della Comunità di Sant’Egidio, i parenti di alcune persone ricordate, gli amici senza fissa dimora, alcuni volontari della Caritas, Suor Lia, direttrice delle Cucine Economiche Popolari.
Particolarmente viva la memoria di Barbara, che proprio attorno a Santa Sofia chiedeva l’elemosina e sostava per trovare riparo. E’ morta investita da un auto mentre, in bicicletta, percorreva una strada secondaria, di notte. I fiori e i bigliettini per ricordarla non mancano mai al semaforo dove sostava.
Poi Graziella, una donna polacca che aveva da poco perso il lavoro e quindi anche l’alloggio, caduta malamente da una panchina mentre riposava e morta per il trauma cranico. Una lista di 35 nomi, a partire dal 2004 quando Nemri, che aveva trovato riparo sotto un ponte, malato di miocardite morì proprio la notte di Natale; e poi ancora Matiri e Sai che persero la vita per il freddo la notte del 17 gennaio 2005 nel loro riparo provvisorio presso lo stadio.
Dopo l’accensione delle candele, a tutti è stato consegnato un fiore come segno della vita che rifiorisce dalla croce e un’immagine con una preghiera di invocazione della protezione del Signore.
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