Accanto all'ambulatorio pediatrico dell'ospedale di Bissau è stata realizzata una unità mobile per raggiungere i bambini delle zone più povere, che ha iniziato le sue attività nel porto, tra i venditori di carbone di etnia balanta.
Arrivano a centinaia, ogni giorno, nell'ambulatorio dell'ospedale di Bissau, ma non sono ancora tutti. Sappiamo, dall'esperienza dello scorso anno, che ci sono tanti poveri che vivono alla periferia della città, che non sanno, da soli, raggiungere il nostro ospedale. Per loro abbiamo realizzato una "unità mobile", cioè un piccolo ambulatorio su un automezzo, che si sposterà nelle zone più povere di Bissau, per incontrare i bambini che hanno bisogno di cure
Abbiamo cominciato dal "Porto dei balanta". Lì si radunano con le loro piroghe i venditori di carbone che provengono dal sud e dall'interno del paese. Sono di etnia balanta, e parlano la loro lingua locale. Alcuni, dopo aver venduto il carbone, tornano nei loro villaggi, altri si sedentarizzano.
La zona del porto in cui vivono è molto povera e le condizioni igieniche sono precarie. Non ci sono delle vere case, ma baracche o ripari di fortuna. La povertà è evidente da come sono vestiti i bambini: senza scarpe, con abiti logorati e spesso sporchi.
I primi 100 bambini che abbiamo visitato sono prevalentemente colpiti da malattie infettive della pelle (scabbia, foruncolosi, ...) e da parassitosi intestinali. Molti sono malnutriti.
Nessuno di loro, l'anno scorso, era venuto all'ambulatorio dell' ospedale. Proprio per questo abbiamo deciso di creare un presidio mobile in questa zona. Torneremo qui più volte la settimana.
Fabio Riccardi |