Cari amici,
davvero la Marcia per la pace del 1 gennaio è una bella tradizione che Sant’Egidio organizza ogni anno, con fedeltà e con passione. Ringrazio la Comunità di Sant’Egidio, a nome di tutte le religiose ed i religiosi: grazie per il vostro impegno per la pace, il primo dell’anno ed ogni giorno dell’anno, grazie! Noi tutti vogliamo essere con voi!
Se apriamo gli occhi sul mondo vediamo tante, troppe guerre ancora diffuse in ogni angolo della terra: quante ferite ancora aperte! Lo scrive Papa Francesco nel suo Messaggio: “…molti nostri fratelli e sorelle hanno continuato a vivere l’esperienza dilaniante della guerra…” e sottolinea come questi conflitti “…si consumano nell’indifferenza generale…”. Noi siamo qui oggi per dire che per noi non è così: non ci rassegniamo alla guerra come inevitabile! Diciamo che la pace è sempre possibile e vogliamo, come il Papa ci chiede, alzare la nostra voce “…per far giungere ai responsabili il grido di dolore di quest’umanità sofferente e per far cessare (…) ogni sopruso e violazione dei diritti fondamentali dell’uomo.”.
C’è bisogno di ricostruire, con fedeltà e passione, un autentico spirito di fraternità tra gli uomini e le donne del nostro mondo. Ce lo chiede Papa Francesco e lui stesso ci ha indicato, con la sua vita quotidiana, la via concreta per realizzarla, fin da questi primi mesi del suo pontificato… camminare insieme, rifiutando con decisione la mentalità dello “scarto” per costruire “…una vita in pienezza per tutti.”.
Credo che noi cristiani siamo chiamati a compiere il primo passo per testimoniare a tutti che “il muro di separazione, cioè l’inimicizia” è stato abbattuto e che siamo tutti figli dello stesso Padre. E penso ai tanti cristiani che, in situazioni difficili, si spendono per la causa della pace, anche a prezzo della loro vita. Possa crescere in noi quest’anno, di fronte a loro, il debito di un impegno più deciso nella costruzione della pace.
Sia pace, pace in tutte le terre, e buon anno di pace a tutti!
Suor Cecilia Andres |