| 18 Juli 2015 |
«Nella capitale clima d'odio mai visto Una città che non accoglie non è comunità» |
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Netta condanna delle proteste xenofobe a Casale San Nicola dalle realtà che quotidianamente fanno accoglienza. «Una città che non accoglie i migranti - famiglie e ragazzi in fuga da guerre, persecuzioni e povertà - è un popolo senza memoria, un agglomerato umano che non può dirsi comunità», commenta la Caritas di Roma. «Forze politiche senza scrupoli - aggiunge - approfittano di egoismi, interessi, paure per incrementare un clima d'odio mai visto» nel Paese. Dunque «la comunità cristiana oggi ancora di più deve rendersi visibile e partecipe con la preghiera e la solidarietà».
«Allarme sociale alimentato ad arte e ampiamente ingiustificato», afferma la Comunità di Sant'Egidio secondo la quale «l'accoglienza è molto più larga della protesta anche se fa meno rumore». Anche il Centro Astalli dice «basta alle strumentalizzazioni politiche e mediatiche che generano odio» verso i richiedenti asilo: «L'accoglienza non deve e non può diventare un problema di pubblica sicurezza».
L'Acnur esprime «indignazione per le recenti manifestazioni di intolleranza» verso «persone che hanno perso tutto, segnate dalla sofferenza e costrette a fuggire da guerre, torture e persecuzioni». Ricordando che l'Italia ospita 93.700 rifugiati, Germania e Francia 200 mila, Svezia 142 mila (con neanche 10 milioni di abitanti), per l'Acnur «alimentare consapevolmente la retorica xenofoba e razzista attribuendo ai rifugiati falsi privilegi e indicandoli come causa di disagio, fomenta tensioni sociali». Per l'Arci «occorre un grande lavoro culturale contro il veleno della propaganda razzista».
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