Bene il forum, ma il Parlamento lo ascolti pri ma di votare la riforma. Gianranco Cattai è da tre anni presidente della Focsiv le 65 ong italiane di ispirazione cristiana che mobilitano sul campo da 45 anni 800 volontari.
Soddisfatto dall’assise milanese?
Si, è riuscita nell'intento di riportare la cooperazione al centro dell’attenzione mediatica. Ormai era diventata roba da addetti ai lavori, le massime cariche istituzionali hanno ricordato che e una priorità della politica nazionale perché la solidarietà crea buone relazioni e migliora la nostra immagine nel mondo. E un patrimonio divalori che non poteva essere disperso. Serve un rilancio anche culturale.
E ora?
Chiaramente ci attendiamo la riforma della legge che risale al 1987, quando il mondo era molto diversa. noi abbiamo tre punti irrinunciabili:la conferma del ministro per la cooperazione o quanto meno di un viceministro con deleghe forti, poi il fondo unico che eviti la dispersione in mille rivoli degli aiuti e infine la creazione dell'agenzia.
Nessuno dei punti rischia divenire accolto...
Mi auguro che i due partiti di maggioranza ascoltino e recepiscano le richieste emerse dal forum. Sono d’accordo con il ministro Riccardi, non c’è fretta ed e meglio una riforma meditata e lungimirante.
Riccardi ha proposto di istituire un organismo di valutazione autonomo. Condivide?
No, perché l’esperienza mi ha insegnato che spesso gli enti autonomi usano criteri di giudizio sbagliati. Condivido invece l’esigenza di valutare l’efficacia e l’impatto dei progetti nella cooperazione del futuro, ma discutiamo insieme i parametri. E attendiamo che il governo mantenga gli impegni sull'aumento degli aiuti.
Come cambierà il modo di cooperare della Focsiv?
Abbiamo già provato a fare sistema tra noi sui paesi dove lavoriamo. Ad esempio in Burkina Faso. Abbiamo creato un tavolo con le 12 ong della Focsiv presenti e stiamo studiando forme di azioni sinergiche nei vari campi. Altra evoluzione inevitabile e la cooperazione tra comunità che si svolge anche con attori nuovi come gli enti locali.
Infine secondo lei che ruolo giocheranno le imprese private?
Siamo favorevoli a collaborare soprattutto con le piccole e medie imprese, lo facciamo da anni. Con loro e possibile condividere valori e creare un sistema sui singoli progetti e sui paesi risulta più facile.