change language
estás dentro: home - selecciÓn de prensa newslettercómo contactarnoslink

Ayuda a la Comunidad

  
8 Diciembre 2010

Accade in Africa

 
versión imprimible

L’Africa occidentale ha vissuto in queste ultime settimane due cruciali passaggi elettorali presidenziali, in Guinea Conakry e in Costa d’Avorio. In Guinea l’oppositore di sempre, Alpha Condé, ha vinto con il 52% dei suffragi. Il suo avversario, l’ex primo ministro Diallo ha riconosciuto la sconfitta. Sembra normale, ma non è così. Si tratta delle prime elezioni democratiche della Guinea dal 1958, quando divenne indipendente, dopo lo storico "no" di Sekou Touré a De Gaulle che voleva creare una Comunità franco-africana. Il Paese è a una svolta della sua tormentata storia: i guineani hanno potuto votare liberamente per la prima volta nella loro storia e ciò può divenire un buon esempio per altri Paesi africani.

Le elezioni in Costa d’Avorio, invece, si sono risolte in un caos e non sono riuscite (per ora) a portarla fuori da una forte instabilità. I risultati del ballottaggio per l’elezione del presidente sono contestati. Entrambi i candidati si dichiarano vincitori e hanno creato un loro governo. La Comunità internazionale, guidata dall’Onu, sta cercando di districare la difficile matassa. Seppure con esiti diversi, le recenti consultazioni dimostrano, tuttavia, la volontà di una svolta democratica in Africa.

Questa parte del continente è stata percorsa dalla fine degli anni Ottanta da una "guerra nomade" che dalla Liberia è passata alla Sierra leone, alla Costa d’Avorio, il Togo, la Guinea, la Guinea Bissau e il Niger. Si tratta di crisi diverse, ma legate a uno stesso ciclo di instabilità.

Le consultazioni di questi mesi sono un tentativo di interrompere tale instabilità, permettendo anche all’Africa Occidentale di agganciare la ripresa economica che nel continente non è stata scalfita dalla crisi finanziaria globale del 2007-08. Ormai da più parti, a livello internazionale, si riconosce che l’Africa è un terreno di opportunità, anche economiche, come ha mostrato il recente vertice tra Unione Europea e Unione Africana.

In questo senso la risoluzione di antiche crisi politiche è fondamentale per la ripresa. Anche perché – come nel caso dell’Africa occidentale – c’è uno stretto legame tra i vari Paesi: nel bene e nel male. Il conflitto ivoriano, ad esempio, ha avuto effetti destabilizzanti per le economie di altri Paesi del Sahel. Burkina, Mali e Niger sono rimasti senza lo sbocco al mare rappresentato per decenni dal porto di Abidjan, la capitale ivoriana. Il Niger, ultimo nell’indice dello sviluppo umano dell’Undp, ha risorse minerarie in grado di risollevarlo in poco tempo.

Per questo il felice esito elettorale in Guinea è di buon auspico per un’area più vasta, che va oltre i suoi confini. Il fatto nuovo, politicamente, è che il regolamento delle crisi sia avvenuto con percorsi interni, opportunamente sostenuti dal lavoro di realtà non istituzionali e religiose, in sinergia con alcuni Stati della regione. Si tratta di una novità importante: la società civile e politica ha avuto la forza di imprimere una svolta a regimi bloccati da tempo nel circolo vizioso "violenza-etnicismo-corruzione". È una buona notizia che lascia sperare per il futuro dell’Africa. La stessa trasparenza degli scrutini ne è un esempio, con carte elettorali biometriche e nuove liste elettorali. Il tutto accompagnato da un’accresciuta coscienza dei diritti dei cittadini.

Certamente, restano punti di preoccupazione e tensioni latenti. Il contenzioso sul risultato elettorale in corso ad Abidjan è una dimostrazione di quanto sia ancora fragile tale processo. La separazione etnica è forte. In alcune regioni, poi, si trascina da decenni una crisi senza sbocchi, come nella striscia sahelo-sahariania dove si aggiunge la preoccupante presenza di Aqmi, al- Qaeda del Maghreb islamico. Il numero dei conflitti in Africa si è ridotto, ma rimangono zone grigie dove la violenza diffusa ha preso il posto delle guerre. In questo senso il processo democratico della Guinea può diventare esemplare oltre i suoi confini.
Marco Impagliazzo


 LEA TAMBIÉN
• NOTICIAS
30 Enero 2018
BANGUI, REPÚBLICA CENTROAFRICANA

Chantal, Elodie y las demás: historias de niños y adultos que siguen tratamiento con el programa DREAM en Bangui, capital de la República Centroafricana

IT | ES | DE | FR | CA | NL
25 Enero 2018
ROMA, ITALIA

República Centroafricana, el presidente Touadera en Sant'Egidio: continúa el proceso de paz; empieza la nueva fase de desarme

IT | ES | DE | FR | PT | CA | ID
15 Enero 2018

Ya está en las librerías “Fare Pace - la diplomazia di Sant'Egidio”

IT | ES | DE | PT
9 Enero 2018
BANGUI, REPÚBLICA CENTROAFRICANA

La República Centroafricana recibe ayuda humanitaria mientras continúan las operaciones de desarme

IT | ES | DE | FR | PT | CA | NL
1 Enero 2018
ROMA, ITALIA

El papa Francisco dirige unas palabras de saludo y de aliento a los participantes en la manifestación “Paz en todas las tierras”

IT | ES | DE | FR | PT | NL | HU
30 Diciembre 2017
ROMA, ITALIA

'PAZ EN TODAS LAS TIERRAS': 1 de enero, una marcha por un mundo que sepa acoger e integrar

IT | ES | DE | FR | CA | NL
todas las noticias
• PRENSA
26 Febrero 2018
Roma sette

Congo e Sud Sudan, Gnavi: «La liberazione ha il nome di Gesù»

24 Febrero 2018
Avvenire

A spasso per Milano aiutando l'Africa

23 Febrero 2018
Domradio.de

"Wir können Frieden organisieren wie andere den Krieg"

22 Febrero 2018
Famiglia Cristiana

La preghiera sia un urlo contro le guerre

21 Febrero 2018
Vatican Insider

Sant’Egidio si unisce alla Giornata di digiuno per Congo e Sud Sudan indetta dal Papa

21 Febrero 2018
SIR

Giornata preghiera e digiuno: Comunità di Sant’Egidio, adesione all’invito del Papa. Veglia nella basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma e in molte città italiane

toda la revista de prensa
• NO PENA DE MUERTE
2 Diciembre 2014

Guinea: Sant'Egidio chiede l'abolizione della pena di morte

31 Octubre 2014

Inaugurata a Bukavu la campagna "Città per la vita"

12 Octubre 2014
All Africa

Africa: How the Death Penalty Is Slowly Weakening Its Grip On Africa

20 Septiembre 2014
AFP

In Ciad rischio criminalizzazione gay, ma abolizione pena morte

20 Septiembre 2014

Ciad: il nuovo codice penale prevede l'abolizione della pena di morte

ir a ninguna pena de muerte
• DOCUMENTOS

''Entente de Sant'Egidio'': Political Agreement for Peace in the Central African Republic

Libya: The humanitarian agreement for the region of Fezzan, signed at Sant'Egidio on June 16th 2016 (Arabic text)

Nuclear Disarmament Symposium on the 70 th anniversary of the atomic bomb. Hiroshima, August 6 2015

todos los documentos