change language
usted está en: home - selecciÓn de prensa newslettercómo contactarnoslink

Ayuda a la Comunidad

  
17 Septiembre 2012

Fecondo dialogo tra fedi nella città-martire del '900

Saper vivere insieme. L'«unica strada» passa ancora da Sarajevo

 
versión para imprimir

Sarajevo è una città ferita, simbolo di ogni città ferita. Gerusalemme, New York (ieri era l’anniversario dell’11 settembre), e poi le città della Siria. E a conclusione dell’Incontro delle religioni promosso nella capitale della Bosnia-Erzegovina dalla Comunità di Sant’Egidio, assieme al cardinal Vinko Puljic, lo ha detto bene Andrea Riccardi: «Vivere insieme è il futuro. La storia del Novecento è segnata da Sarajevo. Dire pace a Sarajevo acquista un valore impegnativo».

 
Dirlo in questa città è la sfida che hanno inteso vivere in tre giorni di confronto uomini e donne di religioni diverse, consapevoli dell’occasione offerta di avanzare lungo la strada della riconciliazione e della convivenza. Le quattro comunità religiose bosniache (musulmani, serbo-ortodossi, cattolici, ebrei) si sono riunite insieme, in un unico evento, per la prima volta dalla fine della guerra del 1992-95. E questo è già un fatto. Vent’anni dopo un conflitto che ha coinvolto le religioni, Sarajevo si propone come un paradigma. Di quel che può accadere quando ci si divide. Ma anche di quel che può avvenire quando ci si unisce. Da questa città-martire a causa della rottura del vivere insieme sorge oggi uno spirito d’incontro. Significative le parole di Mustafà Ceric, leader dei musulmani bosniaci: «Le vittime dell’ultima guerra meritano il nostro sincero impegno per la pace e la riconciliazione». Storica la presenza del Patriarca serbo-ortodosso, Irinej, alla liturgia cattolica di sabato scorso. Tornava a Sarajevo dopo vent’anni e come primo suo gesto ha parlato nella cattedrale cattolica, superando antiche distanze.

Nell’appello finale dell’Incontro si legge: «Si sviluppano pericolose culture del risentimento, dell’odio e della paura». Ed è per questo che «bisogna avere un coraggio nuovo di fronte alle difficoltà», «occorre avvicinarsi nel profondo», coscienti che «la guerra è un grande male e lascia un’eredità avvelenata». Sono parole che fotografano bene il clima che ha percorso le giornate di Sarajevo. Oggi è molto più evidente di ieri l’assunzione di responsabilità da parte delle religioni nel mondo globale. In questi giorni ciascuno ha ritenuto giusto farsi operaio di un cantiere comune.

Da Sarajevo si è guardato al mondo. Sono vent’anni dalla firma della pace in Mozambico, mediata da Sant’Egidio, il cui processo iniziò proprio in uno degli incontri nello "Spirito di Assisi". È dunque evidente che – come ha detto monsignor Matteo Zuppi – «pregare per la pace è seminare quando è inverno». E quanto è stata forte la preghiera per la pace delle religioni che si è levata in tutti questi anni a partire da Assisi nel 1986. La preghiera, la speranza, l’incontro. Sono l’unica strada possibile di fronte a contesti compositi o bloccati, se non ci si vuole arrendere e lasciar perdere. Occorre entrare pazientemente nella complessità della storia e dei problemi per trovare soluzioni alle tante crisi del nostro mondo. Come si è cercato di fare in questi giorni a Sarajevo. La realtà è complessa, la gente spaesata, tanti rischiano di cercare la propria identità nella violenza. Davvero Sarajevo può essere un paradigma del nostro tempo. Lo è stato nel passato, nel male. Può esserlo in un futuro di convivenza, nel bene.

Come evidenziarono i giudici al processo celebrato nel 1914 contro gli assassini di Francesco Ferdinando, che diede il via alla prima guerra mondiale, quelle due pallottole esplose sul lungofiume uccisero milioni di uomini. La speranza è che le parole pronunciate in questi giorni a poche centinaia di metri da quel luogo contribuiscano a costruire un futuro di convivenza e di pace per tutta la famiglia umana.​
 
Sarajevo è distesa lungo una stretta vallata, tagliata da un rapido fiume. Una città tranquilla che non sembra sia stata, all’inizio e alla fine del secolo scorso, l’epicentro di due terribili guerre: una mondiale, una più locale. Eppure, la memoria degli ultimi scontri è ancora viva nella coscienza della gente. E, nonostante i restauri, i segni del conflitto sfregiano strade e palazzi.


 


 LEA TAMBIÉN
• NOTICIAS
30 Enero 2018
BANGUI, REPÚBLICA CENTROAFRICANA

Chantal, Elodie y las demás: historias de niños y adultos que siguen tratamiento con el programa DREAM en Bangui, capital de la República Centroafricana

IT | ES | DE | FR | CA | NL
25 Enero 2018
ROMA, ITALIA

República Centroafricana, el presidente Touadera en Sant'Egidio: continúa el proceso de paz; empieza la nueva fase de desarme

IT | ES | DE | FR | PT | CA | ID
15 Enero 2018

Ya está en las librerías “Fare Pace - la diplomazia di Sant'Egidio”

IT | ES | DE | PT
9 Enero 2018
BANGUI, REPÚBLICA CENTROAFRICANA

La República Centroafricana recibe ayuda humanitaria mientras continúan las operaciones de desarme

IT | ES | DE | FR | PT | CA | NL
1 Enero 2018
ROMA, ITALIA

El papa Francisco dirige unas palabras de saludo y de aliento a los participantes en la manifestación “Paz en todas las tierras”

IT | ES | DE | FR | PT | NL | HU
30 Diciembre 2017
ROMA, ITALIA

'PAZ EN TODAS LAS TIERRAS': 1 de enero, una marcha por un mundo que sepa acoger e integrar

IT | ES | DE | FR | CA | NL
todas las noticias
• LIBERACIÓN
27 Febrero 2018
Vatican Insider

Corridoi umanitari, 114 profughi dall’Etiopia. Galantino: no allo sciacallaggio politico

27 Febrero 2018
Avvenire

Cei. Atterrati a Roma 113 profughi. «La cooperazione fra istituzioni fa miracoli»

27 Febrero 2018
Agenzia SIR

Corridoi umanitari: Impagliazzo (Comunità Sant’Egidio), “polemiche politiche finiranno ma il futuro è nell’integrazione”

26 Febrero 2018
Roma sette

Congo e Sud Sudan, Gnavi: «La liberazione ha il nome di Gesù»

26 Febrero 2018
Avvenire

Emergenza freddo. Rifugi e parrocchie aperte ai senza dimora

24 Febrero 2018
Il Sole 24 ore

Emergenza freddo, S. Egidio: non lasciamo soli i senza dimora

todos los comunicados de prensa
• EVENTOS
18 Enero 2018 | ROMA, ITALIA

'Siamo qui, siamo vivi. Il diario inedito di Alfredo Sarano e della famiglia scampati alla Shoah'. Colloquio sul libro

TODAS LAS REUNIONES DE ORACIÓN POR la PAZ
• DOCUMENTOS

''Entente de Sant'Egidio'': Political Agreement for Peace in the Central African Republic

Speech of Marco Impagliazzo at the UN Security Council on the situation in the Central African Republic

Libya: The humanitarian agreement for the region of Fezzan, signed at Sant'Egidio on June 16th 2016 (Arabic text)

todos los documentos