(...) L'altro teatro del Natale dipinto dalla solidarietà è stato allestito in Stazione marittima, il palco adottato nuovamente dalla Comunità di Sant'Egidio di Trieste diretta da Paolo Parisini. Qui spuntano subito alcuni numeri in primo piano. Ben 400 commensali e qualcosa come un centinaio abbondante di volontari in lizza per rendere vivo e concreto un appuntamento reso possibile grazie anche al sostegno di Fondazione CRTrieste, Ttp e Ristorante Puro. Nel complesso più variegata l'adesione dei commensali rispetto alla mensa di Montuzza. La "carica" dei 400 ha visto infatti molti anziani, alcuni dei quali provenienti dall'Itis, diversi richiedenti asilo, dozzine di senza dimora ma anche studenti della Scuola della pace, uno dei campi d'azione della Comunità di Sant'Egidio, dove poter coltivare modelli didattici e di sviluppo indirizzati a utenti stranieri o alle prese con problematiche sociali e di integrazione. Il menù targato Comunità Sant'Egidio? Interessante la proposta del primo all'insegna delle crespelle al radicchio rosso, generosa l'abbondanza di pollame e contorni, significativa tuttavia anche la presenza di pietanze riservate ai fedeli musulmani.
Cibi e numeri diversi ma un tema comune ai due momenti della solidarietà natalizia a Trieste, ovvero il volontariato: «Quest'anno spicca il contributo fondamentale dei giovani che hanno aderito alla missione volontaristica», ha ribadito Paolo Parisini, vertice della Comunità di Sant'Egidio di Trieste: «Credo sia uno spunto particolarmente importante e che arriva direttamente dal percorso dei Giovani per la pace, il nostro movimento che si batte per la cultura della solidarietà, per tutti». E proprio dai membri del movimento giovanile della Comunità di Sant'Egidio è giunta la speciale dedica di questo Natale, indirizzata alla memoria dei giovani Giulia ed Eugenio, entrambi scomparsi nell'arco del 2016. Un tributo vissuto sul campo, corroborato dal lavoro per il prossimo, dall'impegno, dalla partecipazione e dalla fede in un futuro segnato da una maggiore umanità.
Francesco Cardella
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