| 20 Dicembre 2013 |
San'Egidio II vademecum indica dove trovare riparo o un pasto caldo. Nella Capitale sono 8.000 i senza fissa dimora |
Una guida per andare incontro ai nuovi poveri |
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ROMA. Sono quasi 8.000 i senza fissa dimora a Roma. Di questi solo poco meno della metà hanno trovato riparo nei centri di accoglienza presenti nel tessuto capitolino, divisi equamente tra quelli di proprietà del Comune e quelli gestiti da parrocchie e associazioni di volontariato e religiose. Purtroppo al netto aumento dei volontari (circa il 20% in più rispetto agli anni scorsi) corrisponde un innalzamento della povertà che ha raggiunto picchi importanti e che coinvolge, rispetto al passato, soprattutto i cittadini e le famiglie romane.
Sono questi alcuni dati emersi durante la presentazione della guida «Dove mangiare, dormire, lavarsi 2014», redatta dalla Comunità di Sant' Egidio e giunta alla 24esima edizione. Un vademecum di 227 pagine, con all'interno oltre 500 indirizzi utili per poter trovare un riparo notturno, Impasto caldo o semplicemente un posto dove poter fare una doccia e trovare abiti puliti. Una guida quindi dedicata ai senza tetto, ma anche ai cosiddetti «nuovi poveri», spesso padri (ma anche madri) di famiglia. Una categoria purtroppo sempre più numerosa, come testimoniano i servizi quotidiani sulle parrocchie di Roma e come confermano anche le parole del presidente della Comunità di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo: «I dati dell'Istat certificano una diminuzione degli immigrati che vengono a chiedere accoglienza in favore dell'incremento delle famiglie italiane, sempre più schiacciate dalla crisi economica. Padri che hanno perso il lavoro e che non potendo più pagare l'affitto si ritrovano dall'oggi al domani in mezzo a una strada».
Si stima che la popolazione bisognosa di assistenza sia aumentata di 800 unità rispetto al 2012 e che continua a crescere mese dopo mese. Cifre importanti a cui, nonostante la buona volontà di istituti religiosi e associazionismo, è difficile dare una risposta altrettanto tempestiva. Specialmente da quando l'Unione europea avrebbe deciso di chiudere i rubinetti. Riprende Impagliazzo: «Il programma di aiuti alimentari (Pead) che dava da mangiare a milioni di poveri in tutta Italia, dal 2014 verrà fortemente ridimensionato con íl rischio di innescare una crisi in tutto il sistema di distribuzione. Per tale ragione - conclude il presidente della Comunità di Sant'Egidio - faccio un appello al Governo nazionale e al Parlamento, impegnati in queste ore con l'approvazione della Legge di Stabilità, affinché vengano stanziati quei fondi che vadano a colmare il vuoto che lascerà l'Unione Europea. Ne va della sopravvivenza di migliaia di famiglie italiane e non solo». La guida è stata distribuita in circa 13.000 copie.
Ugo Cataluddi
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