«Gratitudine a Dio per aver suscitato nella nostra città di Roma un'esperienza così viva di Vangelo, come riposta all'esigenza del Concilio Vaticano II di una Chiesa povera e per i poveri». È uno dei passaggi più significativi dell'omelia che il sostituto della Segreteria di Stato, monsignor Angelo Becciu ha pronunciato durante la Messa celebrata nella Basilica di San Giovanni in Laterano in occasione dei 46 anni di vita della Comunità di Sant'Egidio, cerimonia a cui ha assistito un centinaio tra cardinali e vescovi, che ha partecipato mercoledì al XVI Incontro internazionale «Cristiani e Pastori per la Chiesa di domani». Basilica scelta, ha sottolineato il presidente della Comunità Marco Impagliazzo, per testimoniare che «il legame della Comunità con Roma, con la sua Chiesa e il suo vescovo, il Papa, è vitale. Tutti sappiamo che non esisterebbe Sant'Egidio senza Roma». Di certo si tratta di una «grande e semplice testimonianza di "Chiesa in uscita"», ha sottolineato ancora Becciu, ricordando come l'azione della Comunità in qualche modo abbia anticipato quell'invito che oggi papa Francesco rivolge alla Chiesa affinché raggiunga le periferie dell'uomo.
«In molti - ha spiegato l'arcivescovo - siamo accorsi a questa festa, perché amici di una Comunità che ha fatto dell'amicizia e del dialogo uno degli elementi decisivi della sua presenza nella società». Una presenza significativa perché, ha confidato, sembra essere una risposta all'invito che «papa Francesco ha rivolto a tutta la Chiesa nella sua recente esortazione apostolica: "scoprire e trasmettere la mistica di vivere insieme, di mescolarci, di incontrarci, di prenderci in braccio, di appoggiarci, di partecipare a questa marea un po' caotica che può trasformarsi in una vera esperienza di fraternità, in una carovana solidale, in un santo pellegrinaggio. Uscire da se stessi per unirsi agli altri fa bene"».
Anche per questo il sostituto della Segreteria di Stato ha invitato la Comunità di Sant'Egidio a non rallentare il proprio cammino o il proprio entusiasmo. Al contrario «il Vangelo ci chiede ancora l'audacia di andare avanti con fiducia, la gioia di quello che siamo e di quello che facciamo». Un dialogo, ha puntualizzato Becciu, che «non arretra neppure di fronte a chi pretende di interferire nella vita interna della Chiesa esigendo la modifica della sua dottrina e dei suoi valori etici». Dunque neppure le difficoltà o le incomprensioni devono essere ostacoli insuperabili. «Credo che la Comunità di Sant'Egidio, nel solco tracciato da papa Francesco - ha concluso Becciu -, trovi con con naturalità il cammino del futuro».