| 19 Maggio 2015 |
Diocesi: la chiesa, in passato dei Cappuccini, donata alla Comunità di Sant'Egidio |
Fine del lungo abbandono: Santa Caterina ha riaperto |
Il vescovo: «Offerta a chi si spende per i più bisognosi» |
|
La chiesa di Santa Caterina (in passato di proprietà dei frati Cappuccini) è stata donata dalla diocesi alla Comunità di Sant'Egidio. Domenica pomeriggio il vescovo Enrico Solmi ha presieduto la messa solenne celebrata per festeggiare l'importante donazione e il quarantasettesimo anniversario della Comunità. Per l'occasione era presente anche il presidente della Comunità di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo.
Il suggestivo tempio di borgo Santa Caterina era gremito di fedeli, che hanno animato la funzione con canti e preghiere. La storica chiesa ospita già da qualche tempo la Comunità di San t'Egidio, ma la donazione ha reso ufficiale e continua questa importante presenza.
«Ringrazio di cuore il vescovo - ha esordito Impagliazzo - perché oggi (domenica ndr) si compie un atto importante, la consegna di questa chiesa alla cura spirituale della Comunità di Sant'Egidio. Per tutti noi si tratta di un momento storico, perché riceviamo una casa, un luogo che non rimarrà chiuso, ma che servirà ad aprirsi ulteriormente alla città e ai suoi bisogni. Questa chiesa vuol essere un luogo di preghiera e il segno di una Chiesa in uscita, che abbraccia la vita di tanti poveri e bisognosi».
«La Chiesa di Santa Caterina - hanno sottolineato i rappresentanti locali della Comunità di Sant'Egidio - rappresenta un pezzo importante del patrimonio storico e artistico della nostra città, che trova finalmente una salvaguardia dall'incuria e dall'abbandono. Si tratta anche di un patrimonio di fede che torna, in forme nuove, a vivere come proposta evangelica rivolta alla città».
Il vescovo ha ribadito il valore di questa donazione. «Siamo qui a rendere grazie al Signore di questa chiesa - ha spiegato monsignor Solmi - che trasuda spiritualità francescana e che rappresenta un centro propulsore della carità. Sette anni fa, quando sono arrivato a Parma, i padri cappuccini avevano già deciso di lasciare questo convento e di restare alla guida della Cappellania Ospedaliera. Dopo un lungo percorso siamo arrivati a questo importante giorno».
Il pastore della Diocesi si è quindi soffermato sull'importanza della Comunità di Sant'Egidio, «una realtà che si spende per le categorie più abbandonate, tra le quali quella degli anziani, e che collabora in modo vero all'unità della Chiesa e alla radicalità della proposta del vangelo».
D'ora in avanti, anche e soprattutto per la sua posizione «strategica», la chiesa di Santa Caterina dovrà diventare un punto di riferimento anche per gli studenti delle scuole che si affacciano su viale Maria Luigia. «Questa chiesa - ha concluso il vescovo - deve essere un luogo di incontro e comunione con il mondo della scuola».
Luca Molinari
|
|
|