Il Giornale di Sicilia | 7 Novembre 2015 |
Allarme sociale. Oggi all'ex Opera Pia SAnta Lucia s'inaugura la «Boutique Solidale», dove potranno essere donati vestiti usati |
Senza tetto e lavoro, in 130 dormono per strada |
Volontari in azione ogni sera per portare cibo. In aumento anche le famiglie che sono costrette a vivere in rifugi di fortuna. Temendo un'altra ondata di gelo, il Gruppo di coordinamento per i senzatetto ha proposto al Comune di attivare insieme un piano di emergenza freddo, prevedendo la predisposizione di locali riscaldati. |
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C'è chi ha perso il lavoro, chi è stato sfrattato, chi è arrivato su un barcone sperando di trovare in Italia un futuro migliore. Chi si è separato e dopo essere stato allontanato dalla famiglia fa di un sottoscala la sua abitazione. Sono solo alcune delle storie di chi, senza un reddito minimo, è finito a vivere per strada. Palermitani, migranti, uomini, donne e purtroppo, anche famiglie. La crisi non ha risparmiato nessuno. In città sono circa 130 le persone che fanno di un marciapiede o di una panchina il loro giaciglio per la notte. Lo sanno bene i volontari delle unità di strada che ogni sera, a turno, portano cibo e beni di prima necessità ai senza dimora e ai più poveri della città.
«Se fino a qualche mese fa l'emergenza era costituita dai migranti che, una volta sbarcati, fuggivano e venivano a rifugiarsi nei pressi della stazione centrale, adesso, purtroppo incontriamo sempre più famiglie», racconta Giuseppe Li Vigni, presidente degli Angeli della notte, una delle associazioni che si occupa dei senza dimora. «A Sant'Erasmo, nei pressi dell'Istituto Padre Messina, dorme in auto una famiglia con padre, madre e un bambino di circa 10 anni». La storia, purtroppo, si ripete quasi sempre allo stesso modo per tutti: si perde il lavoro, poi arriva lo sfratto e infine, non avendo nessuno a cui rivolgersi, si finisce per strada. «I vissuti, le storie, i racconti - dice Lorenzo Messina, della Comunità di Sant'Egidio - sono simili. Conseguenze evidenti della disoccupazione e dei continui sfratti. Incontriamo anche nuclei familiari in auto. Sebbene in questo caso, il Comune riesce di solito ad attivare delle procedure di emergenza».
Tutte le sere, dal lunedì alla domenica, a portare non solo generi alimentari, ma anche una parola di conforto o un sorriso, «a tessere relazioni umane e amicizie», precisa Lorenzo Messina, ci sono i numerosi gruppi di volontari delle associazioni che fanno assistenza su strada e che sono organizzate sotto forma di un coordinamento, secondo un calendario settimanale così da coprire tutta la città. Così, chi in auto e chi con un pullmino, va da un capo all'altro: da viale Regione Siciliana fino alla stazione Notarbartolo, passando per gli ospedali, dove qualcuno trova riparo; dal Foro Italico e il Palchetto della musica, che è tornato a essere "abitato" da 4 persone, alla stazione centrale e parcheggio Cairoli. È qui che per esempio si incontra Angelo, un padre separato che, dopo essere andato via da casa, si ritrova a dormire nel sottoscala di un piccolo ufficio. «Non sono solo i senzatetto a chiedere il nostro aiuto; ma anche chi un alloggio ce l'ha, magari alla buona», spiega Sabrina Ciulla dell'associazione Arnibas, gruppo che ogni domenica fa la ronda notturna e offre una sorta di "barberia" mobile, per taglio di barba e capelli. A presentarsi nei punti di raccolta in cui i volontari fanno la distribuzione ci sono anche famiglie con i bambini, migranti, donne e uomini. «Te ne accorgi subito che hanno fame - racconta Sabrina -, perché scartano e mangiano subito il pasto che gli hai appena dato». Intanto, i volontari si preparano ad affrontare il temuto inverno. Temendo un'altra ondata di gelo improvvisa come quello dello scorso anno, il Gruppo di coordinamento per i senzatetto ha proposto al Comune di attivare insieme un piano di emergenza freddo, prevedendo la predisposizione di locali riscaldati o, in alternativa, delle tende termiche da montare in poco tempo in aree strategiche della città, per esempio nei pressi delle stazioni.
Intanto, molte delle unità di strada si stanno attrezzando con la raccolta di coperte e abiti. Proprio stamattina all'ex Opera Pia Santa Lucia, la Comunità di Sant'Egidio inaugura la «Boutique solidale», in via Emerico Amari 12, di fronte a piazza Castelnuovo, dove potranno essere donati abiti e vestiti usati, ma in buono stato, ogni lunedì (dalle 18 alle 19) e giovedì (dalle 9 alle 11), per essere poi distribuiti ai più disagiati ogni martedì (dalle 15 alle 17).
Anna Sampino
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