In Indonesia, che è il Paese con più musulmani del mondo, si rafforza la collaborazione tra islam locale e comunità di Sant'Egidio a favore la pace nelle aree di crisi, in particolare di quelle nel Sud Est asiatico. Ieri, a Giacarta, si è rinnovato il "memorandum of understanding" (memorandum d'intesa) tra Sant'Egidio e la Muhammaddiyah, una delle maggiori organizzazioni musulmane indonesiane. Quest'ultima conta milioni di aderenti.
A firmare il testo, sono stati il presidente della Comunità, Marco Impagliazzo, in visita in questi giorni in Indonesia, e il presidente della Muhammaddiyah, Haeder Nashir. Il nuovo accordo, che avrà una durata quinquennale, prevede un'ampia cooperazione nel campo del dialogo interreligioso e dell'impegno comune in favore della risoluzione dei conflitti. Le due organizzazioni hanno già lavorato insieme in passato per la pacificazione dell'isola di Mindanao nelle Filippine e, negli ultimi mesi, per gli aiuti ai profughi Rohingya in Bangladesh, ormai una vera e propria emergenza che sta coinvolgendo, in diversi modi, tutte le nazioni della regione.
Il rinnovo dell'accordo rappresenta un segnale importante in un momento delicato e complesso dei rapporti tra le religioni, per via di tutte le aree di crisi aperte nel mondo. Da una parte, esso rafforza il pluralismo e la coesistenza pacifica in un Paese grande e strategico come l'Indonesia. Dall'altra, l'accordo invia un forte messaggio sulla necessità urgente del dialogo e del lavoro comune per la pace, anche a livello internazionale.
A.E.
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