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Gazzetta del Mezzogiorno

10 Kwiecień 2012

Roma, con i clochard a tavola le vittime della crisi economica

Tanti «nuovi poveri» al pranzo della Comunità dí Sant'Egidio

 
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ROMA. I vecchio e i nuovi poveri. Fianco a fianco alla mensa che tradizionalmente Sant'Egidio imbandisce per i meno fortunati a Pasquetta.

Quest`anno - oltre ai clochard alla tavola organizzata a Roma in uno stabile a San Paolo - c`erano anche le tante vittime della crisi economica: disoccupati, cassintegrati, anziani con la pensione minima e padri separati. Gli stessi che gli altri giorni affollano le mense per i poveri, persone che si sono scoperte all`improvviso sotto la soglia dell`indigenza e combattono con un mutuo che non possono più pagare, con debiti, figli da mantenere e affitti che sono diventati un incubo.

Tra loro c`è Antonio, un uomo di mezza età, con un passato dietro alla scrivania e un matrimonio alle spalle. Nel giorno di Pasquetta, condivide il pasto offerto dalla Comunità di Sant`Egidio a 300 persone in difficoltà. Antonio si è avvicinato alla Comunità solo poco tempo fa, dopo che l`azienda per la quale lavorava ha chiuso i battenti. La sua era una vita come tante, con moglie, due figli ed una casa sul litorale laziale, pagata con il mutuo acceso quando tutto andava bene. Prima la separazione e poi il icenziamento gli fanno crollare il pavimento da sotto i piedi. Comincia a chiedere ospitalità ai suoi amici che di settimana in settimana si alternano per dargli un posto dove dormire. Per il resto si arrangia, grazie anche ai volontari di Sant`Egidio.

Ed è proprio con il loro contributo che è riuscito a risolvere le faccende burocratiche, dalla residenza ai documenti. Tutte scartoffie indispensabili per la nuova occupazione che la Comunità gli ha trovato in una cooperativa. Quei 5-600 euro al mese, però, servono a malapena per il mutuo e l`assegno alla famiglia. E quindi ogni tanto Antonio si vede anche a mensa anche se, dice, «preferisco arrangiarmi in altro modo». Insomma una storia ordinaria della crisi economica la sua che ieri si è mischiata a quella di Massimo, ex tossicodipendente, a Maria, pensionata al minimo, o alle tante esistenze dei senza fissa dimora che hanno come unico tetto l`assistenza dei volontari di Sant`Egidio.

Il pranzo è quasi finito e da qualche parte in fondo alla sala cominciano a spuntare mazzi di carte. La giornata di festa non è finita. C`è ancora il tempo per stare tutti insieme e organizzare magari un  torneo di scopa. Uno sguardo d`intesa unisce Antonio e Massimo. Sono stati loro ieri la coppia da battere.