Accordo raggiunto alla Comunità di Sant'Egidio fra le tribù del Sud della Libia per la pacificazione della città di Sebha. Dal 3 al 5 ottobre, infatti, si sono riuniti a Roma i rappresentanti delle tribù Awlad Suleiman e Tebu della città di Sebha, capitale del Fezzan, la grande regione del Sud della Libia dove sono in ostaggio, da oltre due settimane, i tecnici italiani Danilo Calonego e Bruno Cacace, della Con.I.Cos.
Le due delegazioni, è detto in una nota, «dopo una lunga e approfondita discussione, hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta in cui si afferma la volontà di ristabilire la fiducia reciproca e di lavorare insieme per la convivenza pacifica a Sebha, città strategica per tutto il Paese, dove, sin dall'inizio della crisi libica, sono avvenuti scontri tra le diverse componenti della popolazione determinando una situazione di grande incertezza».
I delegati, ringraziando il ruolo svolto dalla Comunità di Sant'Egidio «per il lungo e costante impegno a fianco degli abitanti della regione del Fezzan», hanno sottolineato la «propria volontà di collaborare per il bene comune e favorire il dialogo per la risoluzione di tutte le divergenze». Dal canto suo, Sant'Egidio esprime la «soddisfazione per un'intesa che riguarda la città più importante del Sud libico, regione chiave per la pacificazione dell'intero Paese». La Comunità è impegnata da diversi anni per una soluzione della crisi libica e in particolare ha svolto un ruolo di primo piano per la stabilizzazione del Fezzan.
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