Già direttore generale del Gran Rabbinato di Israele
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LA RELIGIONE ED IL VALORE DELLA VITA
Ho avuto il privilegio di partecipare a varie conferenze organizzate dalla Comunità di Sant’Egidio, e non c’è dubbio sul contributo che esse hanno dato al modo in cui le religioni percepiscono e si comprendono l’un l’altra ed al progresso sia della pace nel mondo che del valore della vita, attraverso un dialogo produttivo ed incontri individuali, faccia a faccia, tra i leader delle varie religioni.
In questa conferenza così importante, che, per il solo fatto di esistere, esprime il desiderio, condiviso da noi tutti, di suscitare un mondo migliore, bello ed elevato, in cui hanno la meglio lo spirito ed un'alta considerazione della vita, e la violenza, l’aggressività e la forza non hanno cittadinanza.
Prima ed al di là del desiderio di un mondo migliore, privo di violenza, vi è un denominatore comune che unisce tutti noi radunati qui oggi, che è la fede in un unico D-o, e la consapevolezza del fatto che l’uomo non è una creatura indipendente, incontrollata, che non conosce limitazioni e critica. Assolutamente no.
Diamo un occhiata alle nostre radici comuni, e vediamo insieme quali insegnamenti essenziali ne possiamo trarre.
Noi credenti sappiamo che non è una coincidenza il fatto che l’uomo è nato con l’aspetto che conosciamo. L’uomo è stato creato “ad immagine di D-o ”, come lo descrive la Bibbia nel racconto della creazione dell’uomo.
“E Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò”. Qual è il significato del concetto secondo cui l’uomo fu creato “ad immagine di Dio”? Significa che in ogni persona possiamo cogliere qualche aspetto che lo fa somigliare al Creatore.
In questo contesto, la Mishna e la Gemara, nel trattato Sanhedrin, ci insegnano varie verità: “L’uomo fu creato come singolo individuo, per insegnarci che chiunque annienta un’unica vita è come se annientasse il mondo intero; e chiunque salva un’unica vita è come se salvasse il mondo intero”, poiché tutto il mondo e ciò che contiene furono creati a partire da Adamo, che era un singolo individuo.
“E, per amore della pace tra gli uomini, affinché nessuna persona potesse dire ad un'altra: ‘Mio padre era più grande di tuo padre’, dato che tutti discendiamo da Adamo.”
“E’ stato creato un uomo singolo affinché venisse manifestata la grandezza di Dio, perché un uomo fabbrica varie monete da uno stampo solo, ed esse sono uguali tra di loro, ma il Re dei Cieli ha formato ogni uomo con lo stampo di Adamo, e tuttavia nessuno di loro è uguale al suo prossimo. Le loro facce sono tutte diverse, e diverse sono le loro opinioni, e tuttavia tutti sono stati fatti dal Creatore e sono suoi figli.”
La descrizione delle origini dell’umanità è stata pensata per rendere ogni individuo consapevole del proprio valore, in quanto essere creato ad immagine di D-o; in questo modo egli preserverà e custodirà questo valore.
Queste cose sono di importanza straordinaria, ed implicano che l’uomo, ogni essere umano, sono obbligati a comportarsi in maniera tale da dare dignità alla santità della vita, perché lo spirito di D-o è in lui, e l’immagine e lo spirito di D-o è negli esseri umani suoi prossimi. Qualunque siano la sua religione e le sue opinioni, qualunque sia la sua nazionalità, l’uomo è innanzitutto e principalmente un essere umano, e deve trattare i suoi prossimi di conseguenza.
Inoltre, la Bibbia ci mostra anche quanto siano importanti le azioni di un leader religioso per l’influenza che hanno sul suo gregge, la sua generazione e persino sul mondo intero.
Abramo, il padre delle civilizzazioni umane moderne, era un uomo di carità, fede, visione ed azione; la sua tenda era sempre aperta verso tutte le quattro direzioni cardinali, per dare da mangiare agli affamati ed a chi avesse bisogno, senza riguardo delle loro religioni e delle loro opinioni. In questo modo egli attrasse tutte le persone per farle avvicinare al Padre che è nel cielo.
Apparentemente, è questo il motivo per cui l’Onnipotente ha deciso di scegliere Abramo quale guida per tutta l’umanità.
Il valore della vita umana è un componente principale ed essenziale dell’ebraismo. Possiamo renderci conto di quanta se ne prenda cura la Bibbia; questo è un tema che attraversa tutte le scritture come un filo rosso.
Già all’inizio della Genesi, dopo il diluvio, D-o conclude un’alleanza con l’umanità, e ripete, ancora una volta, il comandamento dato precedentemente e che appare nel capitolo della creazione: “Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra”. L’Onnipotente sottolinea: “Del sangue vostro anzi, ossia della vostra vita, io domanderò conto; ne domanderò conto ad ogni essere vivente e domanderò conto della vita dell'uomo all'uomo, a ognuno di suo fratello. Chi sparge il sangue dell'uomo dall'uomo il suo sangue sarà sparso, perché ad immagine di Dio Egli ha fatto l'uomo. E voi, siate fecondi e moltiplicatevi, siate numerosi sulla terra e dominatela" (Genesi 9: 5-7).
Vengono espresse esplicitamente l’eccezionale importanza ed il valore della vita umana, come anche la punizione da comminare a chiunque si appropria di una vita umana. E, naturalmente, nei Dieci Comandamenti – fondamento alla base di tutte le religioni monoteistiche – ci è stato comandato: “Non uccidere”.
Ripetutamente, i profeti ribadiscono e sottolineano il valore della vita umana e l’importanza di salvaguardarla in ogni occasione, in quanto è per la vita che il mondo è stato creato; essi condannano con veemenza tutti gli assassini.
La legislazione ebraica sottolinea il valore e la santità della vita umana in ogni suo aspetto. Per esempio, nonostante l’enorme importanza della santità dello Shabbath e l’obbligo tassativo di osservarlo, la legislazione ebraica permette, anzi richiede, la violazione della santità dello Shabbath per salvare le persone, se le loro vite sono in pericolo. Per esempio, se ci possono essere persone intrappolate all’interno di un edificio crollato, anche se non vi è la sicurezza che ci possano essere sopravvissuti tra le macerie, dobbiamo fare ogni sforzo per salvarli, anche se ciò implica violare la santità dello Shabbath.
Abbiamo la stessa fattispecie legale nel caso di un malato terminale. Siamo tenuti a fare tutto ciò che possiamo per salvare tale paziente, anche se sappiamo che sopravvivrà ancora per poco. Inoltre, chiunque compie un’azione che possa affrettare la morte di una tale persona è considerato un assassino. Il suicidio è assolutamente vietato, perché la vita è un dono che abbiamo ricevuto dall’Onnipotente, il Creatore dell’universo, e non abbiamo alcun diritto di toglierla a nessuno, nemmeno a noi stessi.
Uno dei principi che sta alla base di ciò è il fatto che la nostra Torah è la Torah della vita – come dice il Levitico (18, 5) – “mediante di esse, chiunque le metterà in pratica, vivrà”: cioè: non potrà succedere che morirai attraverso di esse, a significare che il valore della vita umana ha precedenza sull’osservanza dei comandamenti. Quando vi è un conflitto tra questi valori, la priorità va alla vita umana.
Vorrei portare alla vostra attenzione l’incontro storico tra i rappresentanti del Gran Rabbinato dello Stato di Israele e dell’ebraismo mondiale e dei rappresentanti vaticani. All’inizio della discussione, abbiamo riconosciuto che la base del dialogo su cui ci stiamo incamminando erano la sincerità e l’onestà.
Teniamo conto delle nostre tradizioni differenti e ci rispettiamo a vicenda nella nostra diversità. Sentiamo la chiamata a testimoniare al mondo l’Unico D-o e abbiamo la volontà di cooperare per promuovere valori religiosi comuni, la pace nella verità e l’amore.
So we see that those who favor dialogue and peace should respond positively to any idea, opinion or emotion without arrogance and negating the other. They see the good and positive in every person, nation and ethnic group.
Per quanto riguarda la questione che ci interessa, illustrerò ora due delle deliberazioni più importanti, aventi grande importanza storica e morale:
La santità della vita umana
La vita umana nel nostro mondo ha un valore unico e altissimo. Qualsiasi tentativo di distruggere la vita umana deve essere rifiutato. Occorrerebbe inoltre sforzarsi di promuovere insieme i diritti umani, la solidarietà fra tutti gli esseri umani, il rispetto per la libertà di coscienza.
In quanto capi religiosi di comunità di fedeli, noi abbiamo una responsabilità tutta particolare nell’educare le nostre comunità e particolarmente le generazioni più giovani, al rispetto della santità della vita umana. Non dovremmo ammettere alcuna uccisione, nel nome di D-o che ordina "Tu non ucciderai". Nessun leader religioso può giustificare il terrorismo in nessuna parte del mondo. Noi tutti dovremmo unire le nostre energie per l’edificazione di un mondo migliore per la vita, la fraternità, la giustizia, la pace e l’amore fra tutti.
Possiamo quindi constatare che coloro che favoriscono il dialogo e la pace dovrebbero rispondere positivamente ad ogni idea, opinione o emozione, senza alcuna arroganza e senza negare l’altro. Vedono ciò che è buono e positivo in ogni persona, nazione o gruppo etnico.
E’ importante mettere in risalto il fatto che il ruolo delle persone di fede, ed in particolar modo dei capi religiosi, è quello di essere la bussola morale e la coscienza del mondo, per sottolineare la preziosità del valore della vita e risvegliare l’umanità, elevando un grido di fronte ad ogni uccisione, ingiustizia o malvagità, affinché i capi politici e nazionali non sprofondino nell’apatia, ma condannino e perseguano i terroristi che nel nome di D-o o della religione assassinano gli innocenti e minano l’ordine divino nel mondo. Soltanto una risposta ferma, immediata e in equivoca può fungere da deterrente affinché tali persone possano perpetuare i loro piani malvagi.
Sfortunatamente, durante l’epoca terribile dell’Olocausto, quando siamo passati “attraverso la valle dell’ombra di morte”, quanto in basso sarebbero scesi i cosiddetti illuminati, quando lo sterminio di tutto il Popolo Ebraico, uomini, donne e bambini, venne progettato con calcoli crudeli, freddi e meticolosi. Ai nazisti riuscì uccidere milioni di persone del nostro popolo soltanto perché non appartenevano alla cosiddetta superiore razza ariana. Perciò siamo in obbligo a ringraziare la Comunità di Sant’Egidio per aver organizzato la ‘Preghiera per la Pace’ di quest’anno qui a Cracovia, e di concluderla con la celebrazione della memoria ad Auschwitz - Birkenau, per ricordare al mondo che il disprezzo per la vita umana porta ai disastri più terribili. L’olocausto non deve essere mai dimenticato! Tutta l’umanità deve ricordarlo per sempre, e non dimenticarlo mai.
Le tenebre e la violenza non possono essere scacciati con i bastoni, a maggior ragione non con i coltelli e con i fucili. Una piccola luce scaccia una grande oscurità! La luce della fede e la luce di un’azione positiva da parte dei capi religiosi, come può essere l’esempio personale, vivo e dignitoso, può aiutare a scacciare le tenebre ed il male nel nostro mondo.
Se ci ricordiamo che “siamo tutti figli di un solo uomo”, e se “ogni persona aiuterà il suo prossimo e rafforzerà il suo fratello”, allora si avvererà la profezia di Isaia “Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell'arte della guerra.”.
Oded Wiener
Direttore Generale
Gran Rabbinato di Israele.
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