NO alla Pena di Morte
Campagna Internazionale 

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CREMLINO NON ESCLUDE FINE MORATORIA

 MOSCA, 24 MAG - La moratoria sulla pena di morte, in vigore in Russia senza eccezioni dal 1996, potrebbe finire nel2002. A non escludere un'eventualita' del genere - che metterebbe a rischio la permanenza di Mosca nel Consiglio d'Europa - e' stato oggi Dmitri Kozak, vice capo dello staff del Cremlino e consigliere giuridico del presidente Vladimir Putin. Kozak si e' detto personalmente contrario a un referendum su questo tema - che certamente ripristinerebbe la pena capitale -ma non ha escluso che un'iniziativa del genere possa essere infine imposta a furor di popolo. Egli ha poi osservato che la moratoria ''non e' stata confermata a livello legislativo'' e si  e' limitato ad aggiungere che l'eventuale ripresa delle esecuzioni potrebbe avvenire solo dopo l'introduzione di giuri epopolari e l'approvazione della riforma del sistema giudiziario in senso garantista avviata dal Cremlino, cioe' nel 2002. Nel codice russo e' tuttora prevista la pena di morte mediante fucilazione, con un colpo alla nuca del condannato. L'ultima esecuzione risale tuttavia al 1996. In quell'anno, fu l'allora presidente Boris Ieltsin a introdurre per decreto la moratoria - nonostante il parere sfavorevole della maggioranza del parlamento - un passo necessario per la successiva adesione di Mosca al Consiglio d'Europa. Recenti sondaggi hanno rilevato che la maggioranza dei russi e' favorevole al ripristino della pena capitale per i reati piu' gravi. La stessa posizione e' sostenuta in parlamento dai comunisti, dai nazionalisti e da alcuni esponenti centristi,nonche' da numerosi magistrati, compresi l'attuale procuratore generale Vladimir Ustinov e il suo controverso predecessore Iuri Skuratov. Il tema e' tornato anche sulle pagine dei giornali:qualche settimana fa pure Alekdsandr Solzhenitsyn, premio Nobel e monumento vivente del dissenso sovietico, ha aggiunto la sua voce a quella di chi ritiene la pena di morte una risposta legittima ai reati di terrorismo. Altre personalita'  sostengono infine che la fucilazione sarebbe comunque preferibile alle condizioni carcerarie cui sono costretti molti detenuti. (ANSA).


Moratoire russe sur la peine de mort: le Conseil de l'Europe

 STRASBOURG (Conseil Europe), 31 mai

 - Le Conseil de l'Europe a estime jeudi que des "declarations recentes de hauts fonctionnaires russes en faveur de la suspension du moratoire" sur la peine de mort temoignent d'un "mepris flagrant" des engagements de Moscou en tant qu'Etat-membre de l'organisation paneuropeenne. Le 25 mai, le ministre russe de la Justice, Iouri Tchaika, avait declare qu'il avait change d'opinion sur la peine capitale, actuellement objet d'un moratoire en Russie, en raison des derniers actes terroristes dont le pays a ete le theatre. Ces declarations "viennent s'ajouter aux preoccupations graves concernant le respect des droits de l'homme par la Russie en Tchetchenie et son attachement a la liberte des medias", releve le President de l'Assemblee parlementaire du Conseil de l'Europe, Lord Russell-Johnston. "Elles temoignent de facon inquietante d'une ignorance ou d'un mepris flagrant pour les engagements et obligations de la Russie en tant qu'Etat membre du Conseil de l'Europe", poursuit-il dans un communique. La peine capitale, qui n'a pas ete abolie formellement par la Russie, y fait l'objet d'un moratoire depuis 1996, a la suite de l'adhesion de Moscou au Conseil de l'Europe. "Si Moscou decide de se retracter ou neglige les engagements politiques fondamentaux pris a cette epoque (...) la question se posera inevitablement de savoir si la Russie est digne de rester membre du Conseil de l'Europe", avertit Lord Russell-Johnston, qui ajoute aussitot: "je ne pense pas que cela se produise". La Russie, plusieurs fois menacee d'exclusion par le Conseil de l'Europe, a finalement beneficie en janvier du retablissement de ses droits a l'Assemblee parlementaire de l'organisation. Ceux-ci avaient ete supprimes en avril 2000 en raison des violations des droits de l'Homme en Tchetchenie.