NO alla Pena di Morte
Campagna Internazionale 

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15 GENNAIO 2002

Safiya e le altre, donne sotto tiro 

La nigeriana simbolo delle vittime dell'integralismo 

Il rischio della lapidazione 

Accusata di adulterio potrebbe essere condannata a morte Processo rinviato 

Grande mobilitazione internazionale per un caso tragicamente comune nell'Islam 

ANAIS GINORI 

Forse si salver�. Per Safiya c'� di nuovo una speranza adesso che il giudice ha sospeso fino al 18 marzo la condanna a morte per lapidazione. Safiya Husseini, una donna nigeriana di 35 anni, � accusata di adulterio e secondo la sharia, la legge islamica introdotta dal 2000 nello stato di Sokoto (nordovest della Nigeria), dovr� morire in piazza sotto i colpi di pietre. Ieri, Safiya si � presentata alla corte d'appello con Adama, la bimba di undici mesi, concepita dopo il divorzio. Secondo la legge islamica, anche una donna divorziata commette adulterio se ha relazioni sessuali senza essersi risposata. La gravidanza � l'unica prova richiesta. Ma ieri l'avvocato dell'accusata ha ritrattato la prima deposizione: la bimba sarebbe stata concepita con l'ex marito di Safiya e non durante una violenza sessuale com'aveva testimoniato la donna ad ottobre.

�Quella dichiarazione � stata estorta� ha detto l'avvocato. Trucchi giuridici e pressioni internazionali sono ormai l'unico modo per tentare di evitare la lapidazione della donna. Madre di cinque bambini, Safiya si � presentata in aula con al collo la piccola Adama. Per tutta la durata dell'udienza � rimasta in silenzio, allattando, di fronte a un'aula gremita di attivisti per i diritti umani. Il giudice della corte d'appello, sentita la nuova versione della difesa, ha deciso di aggiornare il processo fra due mesi. �Siamo fiduciosi, ci sembra che il governo nigeriano stia lavorando per una sospensione della condanna� commenta Mario Marazziti, portavoce della comunit� di Sant'Egidio che ha rintracciato il caso della donna nigeriana condannata su un'agenzia di stampa africana e ha organizzato la mobilitazione internazionale. L'ambasciata nigeriana a Roma � stata sommersa di appelli alla clemenza, la notte di mercoled� centinaia di persone hanno inscenato una fiaccolata. Si sono mossi Stefania Prestigiacomo, ministro delle Pari Opportunit� e Piero Fassino, segretario dei Ds. I deputati europei hanno scritto al presidente nigeriano, Olusegun Obasanjo, di fede cristiana, per chiedere la clemenza di Safiya.

Forse Safiya, adesso, si salver�. �Ma non possiamo fare finta che si tratti di un caso isolato� aggiunge Nadia Cervoni, dell'associazione Donne in nero. �La lapidazione per adulterio � un pericolo quotidiano per molte donne che vivono nell'Islam�. La pena � prevista anche in Afghanistan, Arabia Saudita, Yemen, Iran, Sudan, Pakistan, Emirati Arabi, Somalia. Di solito la condannata viene legata e sepolta in una fossa fino al collo e colpita da pietre che, secondo la sharia, non devono essere n� troppo grandi da causare la morte immediata n� troppo piccole da non avere alcun effetto.

Nella Nigeria anche Hafsatu Abubakar, una ragazza di 17 anni, madre da due settimane senza essere sposata, rischia la lapidazione. Il tribunale islamico di Kano decider� il 21 gennaio se approvare la condanna a morte. In Sudan, Abok Alfa Akok � stata gi� stata condannata e aspetta un inesorabile conto alla rovescia. La donna, che sostiene di essere stata stuprata, non � musulmana, appartiene all'etnia Dinka di religione animista. �Eppure siamo pessimisti, la sua esecuzione � imminente� dice Karen Hooper di Amnesty International. Sei mesi fa, a luglio, Maryam Ayoubi, 31 anni, � stata lapidata in piazza, a Teheran, per adulterio e omicidio del marito.

La lapidazione non � prevista dal Corano ma dalla Sunna, la raccolta di fatti e detti attribuiti al profeta Maometto. L'adulterio deve essere comunque dimostrato da quattro testimoni oculari e la pena non pu� essere inflitta se c'� stata violenza carnale. �Non prendiamo posizione sull'introduzione della legge islamica ma denunciamo tutte le punizioni crudeli, disumane e degradanti� spiegano ad Amnesty International. �E' chiaro che la battaglia non deve fermarsi a Safiya commenta la Comunit� di Sant'Egidio . Noi chiediamo una sospensione di tutte le condanne a morte, una moratoria internazionale per cui sono gi� state raccolte quattro milioni di firme�.