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PENA MORTE: TEXAS VERSO ELEZIONI, SUPERLAVORO PER BOIA 

DUE MORTI IN DUE GIORNI E RAFFICA IN ARRIVO IN VISTA VOTO

 (di Marco Bardazzi)

NEW YORK, 18 SET - La camera della morte nel carcere di Huntsville, in Texas, e' tornata ai ritmi di sempre. Dopo una brusca frenata nelle esecuzioni nel 2001, in coincidenza con il primo anno alla Casa Bianca dell'ex governatore George W. Bush, l'anno in corso si avvia a confermare di nuovo la triste leadership texana sul fronte della morte legale. E le imminenti elezioni per la carica di governatore non sembrano estranee all'aumento di iniezioni letali.

   Il boia e' entrato in azione martedi' per metter fine alla vita di Jessie Joe Patrick, 44 anni, accusato di aver stuprato e ucciso una donna di 80 anni nel 1989. Quella di Patrick e' stata la 25ma esecuzione in Texas quest'anno e il lettino di Huntsville ha avuto appena il tempo di essere disinfettato per il 'cliente' successivo. Salvo ripensamenti, poco dopo le 02:00 di giovedi' (ora italiana) tocchera' a Ronald Shamburger, 30 anni, accusato di aver ucciso un compagno di studi nel 1994.

   Altri nove condannati lo seguiranno entro la fine dell'anno, con la prospettiva di un bilancio finale di 35 esecuzioni nel 2002, contro le 17 dell'anno scorso.

   A novembre i texani torneranno alle urne, per scegliere tra il successore 'ad interim' di Bush, il repubblicano Rick Perry e il democratico Tony Sanchez. La PENA DI MORTE e' un tema neppure sfiorato nelle campagne elettorali: il programma di Perry la ignora, quello di Sanchez le dedica una nota a pie' di pagina.

   Ma la linea dura e', nei fatti, un requisito inevitabile per i candidati, in uno stato dove il Parlamento locale sta discutendo sull'opportunita' di introdurre la pena capitale obbligatoria per chi uccide un poliziotto o per i bioterroristi. 

   Nel 2000, quando l'allora governatore Bush correva per la Casa Bianca, lo stato stabili' il suo record storico di esecuzioni, aprendo 40 volte la camera della morte. Nel primo anno con Bush, il 2001, il Texas aveva ceduto all'Oklahoma il triste primato del maggior numero di esecuzioni, ma quest'anno nessuno riesce a reggere i ritmi texani: su 48 condanne eseguite negli Usa, sono state piu' della meta' (25) quelle avvenute dietro il muro e il filo spinato del carcere di Huntsville.

   ''In Texas abbiamo ben 457 persone nel braccio della morte e il tempo di attesa si e' ridotto a meno di 9 anni: per questo il boia e' cosi' impegnato'', spiega all'Ansa Rick Halperin, un docente di diritti umani alla Southern Methodist University di Dallas, che e' anche presidente della 'Texas Coalition' per l'abolizione della PENA DI MORTE. ''Niente sembra cambiare qui da noi'', aggiunge Halperin. ''A gennaio si riunira' di nuovo il Parlamento e speriamo che stavolta recepisca le indicazioni sullo stop alle esecuzioni per chi ha ucciso quando era minore e per i ritardati mentali, ma sara' dura''.

   La gente comune pero', secondo Halperin, comincia ad intuire l'isolamento del Texas: ''di recente, la citta' di Forth Worth e' stata bocciata come ospite dei Giochi Panamericani, a favore di Rio de Janeiro, e Houston e' stata eliminata dalla corsa per le Olimpiadi del 2002: in entrambi i casi, i comitati hanno evidenziato tra le cause la cattiva immagine internazionale del Texas, dovuta ai nostri record in tema di pena capitale''.

   Il Texas e' rimasto uno dei pochi stati dove i ripensamenti non trovano spazio. L'Arizona e altri stati sono impegnati da mesi nel riesame di circa 800 condanne a morte, dopo che la Corte Suprema degli Usa ha stabilito che non puo' essere un giudice, ma solo una giuria popolare, a decidere la massima condanna. In Illinois, il governatore George Ryan e' impegnato a difendere con il coltello tra i denti la sua scelta di una moratoria sulla esecuzioni. Ryan ha ordinato che il mese prossimo 157 casi di condanna a morte siano esaminati in pochi giorni da una speciale commissione (che avra' 15 minuti per ogni caso), per decidere a chi concedere la grazia. Ma il procuratore generale dell'Illinois, il quasi omonimo Jim Ryan, non ci sta ed ha deciso un passo clamoroso, denunciando alla magistratura il governatore e chiedendo il blocco delle audizioni-lampo.