Comunità di Sant

Le Frontiere del Dialogo:
religioni e civilt� nel nuovo secolo

Meeting Internazionale Uomini e Religioni - Barcellona 2-4 settembre 2001


 Marted� 4 Settembre 2001
Gran Teatre del Liceu, Foyer
Terzo Millennio senza pena di morte

Gunnar St�lsett
Vescovo luterano, Norvegia

   


La pena di morte e altre pene di morte � la nostra comune responsabilit�

Siamo sulle frontiere del dialogo. Questo � il luogo dove le religioni e le civilt� hanno bisogno di trovarsi all�inizio di un nuovo millennio. Vorrei ringraziare Sant�Egidio perch� fornisce questa opportunit� di dialogo sui grandi problemi dell�umanit�. Il dialogo implica una ricerca comune della verit�. Il dialogo presuppone una volont� di cambiare alla luce di nuove illuminazioni. Il dialogo ha a che fare con convinzioni che si escludono mutuamente nella ricerca di una verit� comune. Il dialogo richiede la diapraxis. A volte la lealt� richiede il dissenso.

Mentre siamo riuniti qui, siamo circondati da uomini di Stato, capi religiosi provenienti da ogni parte del mondo che sono coscienti della loro responsabilit� morale di fronte alle sfide del nostro tempo. Le persone che oggi soffrono per il dramma della povert� e per il dolore della malattia guardano a noi con speranza. La morte sta dando forma al futuro di interi paesi e continenti. La nostra risposta si deve indirizzare alla loro lotta in modo efficace e urgente.

Mentre siamo qui riuniti la Conferenza delle Nazioni Unite contro il Razzismo � in corso in Sudafrica. In giugno l�ONU ha organizzato una Sessione speciale su AIDS e Sviluppo. Questa � la prima volta nella storia che una questione sanitaria � stata definita come un problema di pace e di sviluppo dal Consiglio di Sicurezza e dall�Assemblea dell�ONU. Durante tre settimane capi di stato e rappresentanti di Organizzazioni non Governative si ritroveranno ancora insieme per una sessione speciale alle Nazioni Unite, quella riguardante i Diritti dei Bambini.

E� questo pi� vasto disegno di sofferenza e di morte che io vorrei discutere in questo intervento. E� il problema della santit� della vita e della morte. Dio � il Dio della vita. I nostri libri sacri ci chiedono di �scegliere la vita�, i cristiani credono che tutte le persone sono create a immagine di Dio, che ogni forma di vita � un dono di Dio, e che quindi la vita e la morte sono nelle sue mani.

Il problema della pena di morte � un problema giuridico, morale e politico, ma � soprattutto un problema religioso. Il credo religioso � stato usato per sostenere la pena di morte � e lo � ancora oggi. Le convinzioni religiose dovrebbero ispirarci per fare scomparire la pena di morte dalla faccia della terra.

Quando affrontiamo la pena di morte come un problema di legislazione, siamo sostenuti da un corpus di convenzioni e protocolli internazionali che richiedono l�abolizione della pena di morte. L�abolizione della pena di morte � oggi una norma legale stabilita a livello internazionale. Pi� di met� degli Stati in tutto il mondo hanno oggi rinunciato alla pena di morte sia de iure che de facto. Occorre tuttavia percorrere ancora una lunga strada con i pi� popolosi Stati del mondo. Quegli Stati che hanno firmato e ratificato trattati e protocolli internazionali a proposito dell�abolizione della pena di morte dovrebbero convincere gli Stati che ancora non hanno firmato o ratificato a farlo urgentemente, contribuendo in questo modo ad una civilt� globale e condivisa. Questo sarebbe in accordo con le recenti risoluzioni sulla pena di morte della Commissione sui Diritti Umani dell�ONU.

Tuttavia questo problema � stato essenzialmente assente nei rapporti politici internazionali tra gli Stati. Solo recentemente il mio paese, la Norvegia, ha iniziato a sollevare questa questione nelle nostre relazioni bilaterali con gli Stati Uniti. Su questo argomento il paese che guarda orgogliosamente se stesso come la �democrazia guida del mondo� unisce le sue mani insanguinate a regimi che continuano questa pratica disumana.

Come primo passo immediato il governo degli Stati Uniti dovrebbe essere sollecitato ad osservare una moratoria immediata delle esecuzioni. Le Chiese ovunque nel mondo dovrebbero trovare i modi per sostenere il crescente movimento abolizionista negli Stati Uniti, e fare questo in nome della fede cristiana.

Dovremmo tutti felicitarci della presa di posizione di diverse Chiese cristiane negli Stati Uniti. I vescovi cattolici si sono fermamente opposti alla pena capitale cos� come hanno fatto altre Chiese e comunit� cristiane. I vescovi cattolici dello Stato di New York sono molto chiari nel loro giudizio morale quando dichiarano: �Noi ci opponiamo alla pena capitale.....in quanto � un affronto alla dignit� umana, sia di quelli a cui � inflitta, sia di quelli nel cui nome � utilizzata�. Il fatto che questo insegnamento morale non sia sostenuto da tutti i fedeli � evidente. C�� ancora una vasta maggioranza popolare a favore di questo atto immorale compiuto dallo Stato. Non solo negli Stati Uniti, ma anche in altri Stati, la pena di morte � basata sul populismo della vendetta.

Organizzazioni come Amnesty International e la Commissione Internazionale dei Giuristi sono in prima linea nella campagna per l�abolizione della pena di morte. La loro posizione pu� essere sintetizzata nelle seguenti parole: la pena di morte � in modo estremo una punizione crudele, disumana e degradante. Essa viola il diritto alla vita. E� irrevocabile e pu� essere comminata nei confronti di un innocente. Non � mai stato dimostrato che serva da deterrente nei confronti del crimine in modo pi� efficace di altre punizioni.

Nel contesto di un dialogo tra le religioni sarebbe appropriato per cristiani e musulmani raggiungere un accordo con le loro sacre tradizioni, come sono riportate nella Bibbia e nel Corano e nelle successive interpretazioni storiche delle loro fedi. In entrambe le tradizioni la bestemmia � stata considerata come un�offesa capitale. Questo fatto non � pi� considerato vero dal punto di vista cristiano. La Commissione Internazionale dei Giuristi osserva che �Il Corano pone il perdono, la clemenza e l�indulgenza al di sopra della punizione�. Questo richiederebbe un dialogo intra-musulmano cos� come un approccio interreligioso a questo aspetto della Sharia.

Lo Stato Ebraico d�Israele pratica l�esecuzione di singoli leaders palestinesi, in violazione di tutti gli standard internazionali di diritti umani. Anche in quanto risposta al terrorismo e all�uccisione insensata di persone innocenti da parte di gruppi fondamentalisti palestinesi, questa politica viola gli standard condivisi dalle nazioni civilizzate.

Le uccisioni extra-giudiziali, ordinate dal Governo di Israele, creano un precedente che non potr� mai essere approvato dalla comunit� internazionale. Questo grave problema dovrebbe essere ai primi posti dell�ordine del giorno di un dialogo che coinvolga i leaders delle tre religioni Abramitiche, Giudaismo, Islam e Cristianesimo.

Infine io vorrei discutere un�altra dimensione della pena di morte, che riguarda la pi� grande catastrofe umanitaria dei tempi moderni. L�AIDS endemico � una realt� globale. Il virus HIV � il grande equilibratore in un mondo globalizzato. Non rispetta le frontiere, il sesso, l�et� o lo status. Colpisce senza discriminazione ogni istituzione sociale e minaccia la struttura stessa delle Nazioni. L�Africa � nelle peggiori condizioni, perch� in alcuni paesi � colpita dal virus fino al 25% della popolazione. In Europa la Russia mostra la pi� rapida crescita di persone infettate dal virus.

Ci sono al momento 13 milioni di orfani in Africa i cui genitori sono morti di AIDS. Questo numero crescer� fino a 42 milioni entro il 2010 se non verr� attuato un intervento terapeutico su vasta scala. I leaders africani, alla Sessione Speciale ONU su AIDS e Sviluppo, hanno perorato la causa del loro popolo dipingendo un quadro che ha le dimensioni di un genocidio. Il rintocco di morte dell�AIDS in pochi anni superer� in tutto il mondo il numero di vittime della II guerra mondiale. E� inconcepibile che intere generazioni possano essere condannate a morte. Questo � il pi� tragico e drammatico scenario di morte con cui l�umanit� si confronta oggi. Ci� richiede una risposta che rifletta i nostri standard morali di compassione, misericordia e giustizia.

Le questioni morali della pena capitale sono ovvie:

Innanzitutto esiste la risposta finanziaria ancora inadeguata delle nazioni ricche e benestanti. In questo senso l�AIDS segna la continuazione del grande incrocio tra chi ha e chi non ha. La linea di demarcazione della povert� diventa una questione di vita per alcuni e di morte per altri. Nelle nazioni ricche e benestanti l�AIDS si pu� adesso trattare come una malattia cronica. Nel resto del mondo questa terapia � al di l� della loro portata. In questo senso l�endemicit� non � un fattore bilanciante ma piuttosto una piaga che divide le persone.

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, ha chiamato a una guerra per combattere l�AIDS. Verr� creato un fondo globale. � un dovere morale delle genti di fede far pressione sulle proprie autorit� politiche affinch� rispondano generosamente secondo coscienza, per sollevare le generazioni presenti e future dalla sentenza di morte virtuale.

In secondo luogo esiste il ruolo delle industrie farmaceutiche multinazionali che non intendono abbassare i prezzi e condividere le loro medicine e procedure brevettate con le nazioni povere. Questo sfruttamento della sofferenza umana non pu� essere tollerato, e dovrebbe essere condannato con tutta la massima urgenza da parte della comunit� internazionale e di tutte le forze morali.

In terzo luogo, debbo sollevare una questione di ambiguit� morale inerente all�insegnamento della Chiesa Cattolica per quel che riguarda la contraccezione. Se nella fase dell�attuale minaccia alla vita, si ritiene che tutte le forme artificiali di contraccezione siano �intrinsecamente male�, allora milioni di fedeli sono costretti a scegliere tra la fedelt� all�autorit� della chiesa e la vita.

Sono pienamente consapevole dell�immenso lavoro caritativo condotto dalle istituzioni cattoliche nella battaglia contro le conseguenze dell�HIV/AIDS in tutti i continenti. So anche che a livello nazionale in alcuni paesi africani i vescovi cattolici stanno giocando un ruolo importante in questa lotta.

Condivido anche l�opinione che occorre lavorare su diversi fronti, come la terapia per i malati, l�informazione su larga scala e l�educazione, incoraggiando i valori morali della castit� e della fedelt�. Ma credo davvero che la gente dovrebbe essere spinta a proteggere s� e la propria famiglia usando i preservativi. Questa posizione non dovrebbe essere considerata come un invito alla promiscuit�. � semplicemente dettata da una convinzione morale di quanto la vita e la piet� ci domandano in questo momento di crisi morale.

Nello spirito di ecumenismo, e in accordo con il nostro impegno condiviso di servire l�umanit� con l�amore di Dio, faccio perci� appello all�autorit� docente della Chiesa cattolica di riconsiderare la sua posizione sull�uso dei preservativi. Senza il suo supporto morale uno dei pochi mezzi efficaci per controllare il dilagare del virus viene negato alla gente che vive in condizioni estremamente vulnerabili. Essi hanno bisogno di proteggere se stessi e le loro famiglie con la benedizione della Chiesa.

Ci si aspetta troppo? Credo di no. Piuttosto prendo coraggio dalla seguente osservazione. L�insegnamento della Chiesa Cattolica su ci�, che in senso stretto, viene definito �pena di morte� � gradualmente cambiato da una posizione di sostegno a una di virtuale rifiuto. Questo � testimoniato dall�ultima edizione del Catechismo della Chiesa Cattolica Romana, e da molte affermazioni fatte dal papa Giovanni Paolo II. Ci� mostra che sulle questioni etiche si pu� cambiare posizione alla luce di nuove esperienze.

La posizione tradizionale della chiesa cattolica sulla sessualit� � quella di proteggere la vita e la procreazione. Perci� ogni azione che rende impossibile la procreazione viene rifiutata. Questa posizione non tiene conto della conoscenza che tutti abbiamo che nel mondo dell�AIDS l�atto della procreazione pu� diventare un atto di morte per chi vi � coinvolto e persino per il suo frutto. Ci� suggerisce una discussione sul principio morale del �minor male�, ed infine una riformulazione dell�insegnamento dellaCchiesa su questo punto. Il fatto che molti vescovi della Chiesa Cattolica abbiano discusso per una nuova posizione su questa questione � anche indicativo dell�ambituit� dell�attuale status di cose.

Nel paragrafo 2372 il Catechismo dice: �Lo stato � responsabile del benessere dei suoi cittadini ... Non � autorizzato a promuovere una regolamentazione demografica con mezzi conrtrari alla legge morale�. In questo caso la legge morale che vieta l�uso di una protezione adeguata deve essere cambiata per mantenere la sacralit� della sessualit� come un unitario e procreativo dono di Dio.

Ho voluto prendere sul serio il nostro impegno ecumenico sollevando questa questione con cos� tanti leaders responsabili della Chiesa cattolica presenti. Faccio ci� con tutto il rispetto e nello spirito delle parole del papa come si � espresso nell�ultima edizione del Catechismo:L �Si intende supportare gli sforzi ecumenici che sono mossi dal santo desiderio dell�unit� di tutti i cristiani�. E faccio ci� come un appello ai leaders delle altre fedi di arrivare a sfidare l�intero spettro delle pene di morte.

Le parole del Vecchio Testamento che � caro per gli Ebrei, i Musulmani e i Cristiani ha un particolare significato oggi: �Scegli la vita, cosicch� tu e i tuoi discendenti possiate vivere�.