Comunità di Sant

Le Frontiere del Dialogo:
religioni e civilt� nel nuovo secolo

Meeting Internazionale Uomini e Religioni - Barcellona 2-4 settembre 2001


 Marted� 4 Settembre 2001
Sal� del Palau Centelles-Solferino
Il pellegrinaggio nelle differenti tradizioni religiose

Swami Amaranandaji
Ramakrishna Vedanda Center, India

   


In tutte le religioni ci sono luoghi di pellegrinaggio nonostante il fatto che esse riconoscono che Dio o la realt� ultima � onnipresente. C�� un inno religioso attribuito a Vyasa. Vyasa chiede perdono a Dio di certi peccati nella sua pratica spirituale: Dio � ovunque, tuttavia egli ha intrapreso un il pellegrinaggio; l�essenza di Dio � inesprimibile, tuttavia egli ha composto versi di lode a Lui. Vyasa, possiamo supporre, non vuol dire che egli ha veramente commesso un errore grossolano. Egli vuole farci capire che non dovremmo dimenticare la realt� ultima anche se le nostre menti limitate, durante la pratica spirituale, non riescono a elevarsi a vette vertiginose.

Perch� la gente, dall�antico passato fino ad oggi, continua a visitare i luoghi di culto? Al di fuori dei locali di un qualche tempio o chiesa non si trova o si raggiunge la verit�? Non hanno molti uomini e donne, per esempio i saggi Upanisadici, Budda, Mahavira e i mistici delle religioni Abramatiche contemplato le sublimi verit� dell�ambito spirituale senza essere davanti a una divinit� racchiusa in un tempio o in un luogo di pubblico culto? La soluzione a tali enigmi � nelle antiche filosofie dell�India, Samkhya, Yoga-darshana e Vedanta.

Queste filosofie asseriscono che la mente � materia, poich� la mente � mutevole, oggettivabile e capace di mescolarsi anche con la materia grezza. Come l�energia � una versione speciale della materia, cos� il pensiero, la volont� e il sentimento sono versioni speciali della sottile materia che ha molte qualit� fisiche e che porta la definizione popolare di mente. La volont� e il sentimento si uniscono agli oggetti nel luogo dove nascono. Vi dar� alcuni esempi a sostegno di questo punto.

Swami Vivekanda fu ospite delle tre sorelle Mead sulla costa occidentale degli USA un po� pi� di un secolo fa. Una delle sorelle divenne in seguito la signora Wycoff dopo il matrimonio. La signora Wycoff soffriva in tarda et� di una grave emicrania. In un momento di sofferenza si appoggi� al caminetto; inconsciamente afferr� un piccolo ricordo lasciato dallo Swami che aveva lasciato questo mondo molti anni prima. In breve inizi� a frizionare la sua testa con il ricordo. Trasal� al sentire la voce dello Swami che le assicurava un immediato sollievo e fu guarita.

Trentaquattro anni fa rimasi per alcuni mesi in un villaggio sconosciuto dello stato indiano del Bihar per servire la gente affamati della zona. Dalla mia casa ero solito allontanarmi ogni mattina per meditare in una foresta. Ero stupito di avere una profonda meditazione senza eccezioni ogni mattina. Sapevo che l�evoluzione della mia mente non era talmente grande da meritare un tale premio in tale giovane et�, nel mezzo di frenetiche operazioni di aiuto. Pi� tardi scoprii che il piccolo rivolo dove era mia abitudine fare il bagno � il fiume del Nairanjana di Budda e che il punto dista solamente 28 miglia dal luogo pi� santo del buddismo. Posso bene immaginare i monaci Buddisti del passato sedere in meditazione nella foresta dove ero solito recarmi. Fu solo allora che compresi la ragione della mia profonda meditazione in quella particolare foresta.

Ho condotto una volta un esperimento che per me ha rappresentato una verifica sufficiente del fatto che la mente pu� essere attaccata alla materia. Una volta che accettiamo che il pensiero e il sentimento possono impregnare i materiali attorno ad essi, potremo facilmente trovare la giustificazione logica alla costruzione di un luogo di culto pubblico o al nascere di un luogo di pellegrinaggio o alla venerazione delle reliquie di uomini di Dio. Il filosofo e mistico Ramanuja ha affermato che una particolare presenza divina circonda una rappresentazione di Dio fatta di argilla, pietra, metallo, eccetera. La ha definita archavatara (discesa di Dio in qualcosa di venerato). La maggior parte dei pellegrini inizia il pellegrinaggio perch� crede che esso dar� loro beneficio religioso, altri con una tiepida devozione partono con una attitudine turistica. Ma ci sono altri ancora che visitano questi luoghi solamente per cogliere il beneficio dei pensieri spirituali che hanno imbevuto ogni cosa intorno. Io ho visitato i luoghi santi di molte religioni dentro e fuori l�India; ho trovato pellegrini sinceri in tutte le religioni.

E� possibile rendere questo impregnante principio spirituale gradualmente inattivo in un luogo di culto o di pellegrinaggio? Penso che sia possibile. Se vi � in maniera continuativa una grande presenza di criminali in numero superiore ai ricercatori sinceri di spiritualit� in tali luoghi, allora l�erosione di cui parliamo avverr�. Inoltre, la debole devozione di una persona la cui mente � molto impura, non produce alcun effetto sensibile attraverso il pellegrinaggio. Ricordate come Ges� si arrabbi� vedendo coloro che scambiavano denaro davanti alla sinagoga? Questa rabbia davanti a ci� che � ingiusto, � stata chiamata Many nei testi Vedici e i Veda insegnano a bramare questa qualit�. Ges� provava rabbia nello scoprire che la vibrazione spirituale generata dai devoti veniva rovinata dallo spirito del commercio.

In Sanscrito un luogo di pellegrinaggio � chiamato tirtha. Un Purana Indiano indirizza le seguenti parole a un grande maestro yoga: �Uomini di Dio come te sono diventati efficaci come i thirtha. Mediante il potere di Dio che specialmente risiede nelle vostre menti, voi conferite santit� ai tirtha�. Vi sono erranti in India che molto frequentemente visitano i thirtha. Tutte le scritture degli Ind� concordano che se non si � spiritualmente seri, tale abitudine � controproducente. Il Shiva Samhita giunge al punto di affermare che il pellegrinaggio e molte attivit� che sono ritenute popolarmente portatrici di un merito religioso sono di ostacolo alla coltivazione della spiritualit�. Nell�antichit� in una paese esteso dove i pellegrinaggi si spingono da Hingali (128 km a Nord Est di Karachi in Pakistan) a Kamakhya (vicino a Guwati nell�India orientale), da Manas Saroavar in Tibet a Kanya Kumarika (la punta pi� meridionale dell�India), i pericoli e la fatica necessari per un pellegrinaggio completo erano enormi. Era facile che un pellegrino medio fosse costretto a un grande sforzo con il rischio di vedere il fervore spirituale evaporato.

I legislatori in India hanno prescritto regole per conservare lo spirito giusto dei pellegrini. Una dieta semplice senza alcuna preparazione elaborata � intimata da due giorni prima dell�inizio del viaggio. Il giorno prima del viaggio occorre digiunare, rasarsi la testa e praticare la continenza. (Le giovani mogli nell�antichit� raramente accompagnavano i mariti durante il pellegrinaggio). Una volta raggiunto un tirtha, sei raccomandato di camminare scalzo, ripetere per lunghe ore il nome del Dio di tua scelta, dare quanto puoi ai poveri e condurre una vita austera.

Molti Ind� conservano una attitudine molto liberale verso i vari culti dell�Induismo. Cos� lo stesso pellegrino normalmente visita i luoghi considerati sacri dagli adepti Visn�, Shiva, o Shakti. Solamente un tempio in India, sito in Pushkara, � dedicato a Brahama, la manifestazione della divinit� responsabile per la creazione dell�universo. Cinquantuno luoghi nel subcontinente sono sacri per gli shakta. Sebbene l�India abbia migliaia di templi Shiva, dodici tra essi sono molto importanti per i Shiva. Sette fiumi sono di grandissima importanza come i thirtha per gli Ind�: Gange, Yamuna, Godavari, Saraswati, Narmada, Sindhu e Kaveri; il quarto fiume � quasi scomparso a causa dei movimenti tettonici circa 50 secoli fa e il sesto fiume scorre lungo il Pakistan. I Purana menzionano altri trentatr� fiumi santi. Un bagno in essi � considerato purificatorio. Anche le confluenze dei fiumi o di un fiume con il mare sono comunemente ritenute sante. Il pi� importante nell�ultimo gruppo di Thirta � dove il Gange si perde nella Baia del Bengala. Molti Ind� visitano con venerazione luoghi resi sacri grazie al legame di santi e anche centri di pellegrinaggio di Buddisti, Jainisti e Sufi. Krisna dice (Baghata Purana X 48.31): �Non � che le acque sante nel thirta o le immagini divine nel fango, nella pietra, eccetera non purifichino. La purificazione che effettuano, tuttavia, � raggiungibile solamente nel corso di un lungo periodo, ma le persone sante la effettuano a vista.� Nel ventesimo secolo, luoghi associati con Sri Ramakrishna, Sri Aurobindo, Ramana Maharshi, eccetera, sono diventati thirta visitati da migliaia di persone ogni anno.

Nel primo periodo Vedico, gli Indo-Ariani cantavano la gloria di Saraswati con l�epiteto di pi� grande fiume e pi� grande madre. Nel periodo post-Vedico, il Gange assunse una posizione preminente. Le due sorgenti del Gange-Alaknanda e Bhagirathi si incontrano a Deprayag sull�Himalaya. Ancora pi� elevato in santit� del Deprayag � il Gangotri vicino al quale si trova la grotta nel ghiaccio dalla quale nasce il Bhagirathi. I Pellegrini vanno a fare il bagno nel letto del fiume a Gangotri all�altezza di 3145 metri e trasportano l�acqua da questo luogo ad altre parti dell�India. Generalmente, circa un chilometro di terra selvaggia su di entrambe le sponde del Gange (lungo circa 2500 km) � santo per gli Ind� ortodossi. La valle tra il Gange e Yamuna � la pi� grande macchia di terra fertile sulla superficie del globo. L�acqua del Gange contiene molti minerali particolari di grande valore medicinale provenienti dalla catena di monti Shivalyk sull�Hymalya. Nessuna meraviglia che il Gange sia considerato dagli Ind� come un dono di Dio e come una manifestazione dell�aspetto misericordioso di Dio.

Sulla sponda del Gange � situato il luogo pi� santo dell�Induismo, cio� Varanasi. � ricordato nel Maharabharata. Era gi� famoso al tempo di Budda che per primo predic� nei suoi pressi. La citt� santa una volta era il punto di incontro di tre fiumi � Varuna, Asi e Gange. Il flusso del Gange � di solito da Nord verso Sud; ma nei pressi di questa citt� santa la riva traccia un percorso verso nord. Non c�� quasi nessun santo dell�India dai giorni di Budda con cui Varanasi non sia associata. L�ultimo dei grandi mistici che santific� questa citt� � Trailanga Swami che mor� verso la fine del diciannovesimo secolo. Tutte le dottrine enunciate dai saggi Ind� sono state approvate dagli studiosi di questa citt�. Incalcolabili milioni di Ind� sono venuti e tuttora convergono verso questa citt� per concludere il loro soggiorno sulla terra attraverso l�adorazione, la preghiera, il digiuno e la veglia. Questo � il motivo per cui Varanasi fu contemplata in una visione da Sri Ramakrishna come una citt� fatta di oro. Sono la devozione dell�uomo e la grazia di Dio a rendere tutti i luoghi di pellegrinaggio preziosi per tutte le religioni.