Comunità di Sant

Le Frontiere del Dialogo:
religioni e civilt� nel nuovo secolo

Meeting Internazionale Uomini e Religioni - Barcellona 2-4 settembre 2001


 Domenica 2 Settembre 2001
Gran Teatre del Liceu, La Rambla
Assemblea d�Inaugurazione

Josep Piqu�
Ministro degli Esteri, Spagna

   


Eminenze,

Onorevole Presidente Pujol,

Eccellenze e amici,

La scelta di Barcellona come sede di questo Incontro Internazionale per la Pace, primo del Millennio che comincia, organizzato dalla Comunit� di Sant�Egidio, � una scelta che onora tutti gli spagnoli, e, inoltre, tutti i catalani.

Barcellona � davvero una citt� storica del Mediterraneo, mare che � stato durante i millenni e continua ad essere centro di incontri, di interscambi e di dialogo fra popoli differenti, razze diverse e civilt� differenti, che insieme hanno fuso in quel crogiuolo che � il Mediterraneo le qualit� essenziali e le fondamenta di ci� che chiamiamo la civilt� occidentale.

Infatti le rive di questo mare hanno visto anche, come elemento imprescindibile del loro contributo al progresso morale e spirituale dell� umanit�, la nascita e lo sviluppo delle tre grandi religioni legate al Patriarca comune Abramo.

Nei duemila anni di cristianesimo che ci precedono, la storia religiosa del Mediterraneo � passata per mille vicissitudini. Ha conosciuto periodi di ostilit� tra i fedeli dei tre credo e, altre volte, ha regnato tra di essi una invidiabile concordia dalla quale, a sua volta, sono sorti frutti ammirevoli di civilt�, dei quali la Spagna conserva splendidi esempi nella sua arte, nella sua scienza e nella sua letteratura.

Ai giorni nostri, la Comunit� di Sant�Egidio, a partire dalla met� degli anni ottanta, ha raccolto la testimonianza degli uomini d�Europa, del passato e recenti, che hanno creduto che il dialogo nello spirito della fede � fautore di pace e di convivenza. Il nostro concittadino Raimondo Lullo, il grande saggio e uomo spirituale del XIII� secolo che dedic� la sua vita a dialogare con il mondo arabo ed ebraico, gi� predicava nelle sue opere che �le parole affabili sono portatrici di pace e quelle aspre scatenano la guerra�. Gli uomini di Sant�Egidio conoscono questo principio e anche loro, come Raimondo Lullo, si sono impegnati anima e corpo a percorrere strade e promuovere momenti di incontro tra i responsabili delle Chiese cristiane e delle grandi religioni mondiali, assieme a rappresentanti qualificati del mondo politico e culturale internazionale. Sono giustamente convinti che il dialogo, che si deve portare avanti con parole affabili appianando le asprezze, crea una maggiore conoscenza reciproca e apre la porta all�impegno comune che promuove lo sviluppo, la giustizia e la pace. Come uno di loro ha definito il proprio gruppo, la Comunit� di Sant�Egidio �non ha altro interesse se non la pace, non ha altre armi se non la sincerit�, la sua cultura dell�amicizia o la fiducia che pu� ispirare, grazie alla conoscenza che ha acquisito nel suo rapporto con i belligeranti�

Raccogliendo l�eredit� di quel grande incontro storico del 1986 ad Assisi dove il Papa Giovanni Paolo II convoc� tutti i capi religiosi pi� importanti del mondo per pregare tutti assieme per la pace, la Comunit� di Sant�Egidio ha portato avanti quella iniziativa del pontefice e ha organizzato incontri internazionali per la pace in molte citt� d�Europa, l�ultimo dei quali a Lisbona. Alla convocazione di questo nuovo Incontro di Barcellona, ora come nel passato, sono accorsi eminenti personalit� religiose e del mondo politico, culturale e sociale per apportare tutti, con la loro presenza,esperienza e appoggio personale, un utilissimo contributo affinch� il nostro mondo incontri di nuovo la pace, una pace basata sulla giustizia. Di fronte all�antico aforisma romano �si vis pacem para bellum�, l�incontro di religioni e civilt� nell�anelito per la pace ha portato ad una dichiarazione veramente opposta proclamata da Sua Santit� il Papa: �Se vuoi la pace, dona la giustizia�, �si vis pacem, para iustitiam�.

Nel messaggio trascendente di ogni religione, c�� sempre una chiamata alla pace giusta. Ogni religione in una forma o in un�altra proclama, con accenti a volte diversi, ma sempre sotto lo stesso principio, che l�uomo � figlio di Dio e pertanto fratello del suo prossimo, che condivide un luogo comune che � la terra e che la giustizia � la formula per possedere la terra in pace.

In questo senso, i fini pacifici della religione trovano un riflesso negli Stati e nelle societ� attraverso la diplomazia che si sforza nelle stesse vie di cercare la pace, evitare i conflitti e trovare formule di convivenza per attitudini e interessi a volte in principio contrapposti.

E� pertanto evidente che le religioni - e in modo speciale le Chiese per quanto riguarda quelle cristiane - hanno l�alto sacro dovere e obbligo di fomentare l�unione tra i popoli e non l�antagonismo; di favorire il dialogo, ma anche di non tacere quando gruppi inqualificabili, ingannando i propri paesi, usano la rappresaglia vendicativa, a volte genocida e sempre terrorista per assassinare i propri fratelli e imporre azioni ed idee che si oppongono del tutto, non solo alla convivenza democratica e pacifica, ma anche alla religione e ad una propria maturit� umana all�altezza dei tempi.

Voglio congratularmi con la Comunit� di Sant�Egidio per il suo continuo impegno e sforzo per la pace come ha mostrato nei suoi interventi nei conflitti del Libano, Mozambico, Kosovo, etc.

Come Ministro degli Affari Esteri della Spagna mi congratulo per questo Incontro Internazionale per la Pace e sono portatore di un saluto speciale del Presidente del Governo alle Eccellentissime autorit� nazionali e straniere che riempiono oggi questo grande Teatro del Liceo con l�augurio che questo Incontro serva per continuare ad avanzare nel cammino della pace. Come catalano ringrazio la Comunit� di Sant�Egidio per al scelta di Barcellona e mi rallegro con il suo Presidente, l�Onorevole Jordi Pujol, cos� come con le autorit� di Barcellona per l�appoggio prestato e le agevolazioni concesse per questo Incontro che mostra ancora una volta l�amore per la pace nella nostra terra catalana.