Luned� 6 Settembre 2004
Hotel Marriott, Sala Foscolo
Pace e guerra in Irlanda del Nord: la voce dei credenti

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Ken Newell
Moderatore della Chiesa presbiteriana, Irlanda del Nord
  

Venerd� 3 settembre 2004 � un giorno che pochi di noi dimenticheranno. Nella citt� di Beslan, nell�Ossezia del nord, le truppe russe hanno preso d�assalto la scuola dove i separatisti ceceni tenevano in ostaggio centinaia di persone. Il gioved� molti bambini erano stati liberati ma quando � giunto l�attacco militare, il venerd�, pi� di 400 persone sono state ferite. Si dice che almeno cento corpi siano stati trovati all�interno della scuola. Sei corpi giacevano coperti da lenzuola bianche vicino ai cancelli della scuola. Mentre i genitori passavano sollevavano le lenzuola per vedere se i loro bambini erano l� sotto. La vista di un padre che si era fermato vicino a un corpo, aveva sollevato il lenzuolo per vedere se riconosceva il volto del suo bambino � un�immagine che non dimenticher� per molto tempo.

Trentadue anni fa, venerd� 21 luglio 1972, mi trovavo a Belfast e stavo preparando alcuni messaggi per la mia famiglia. Il giorno successivo saremmo partiti per l�Indonesia. La Chiesa Presbiteriana in Irlanda aveva chiesto a mia moglie Val e a me di lavorare come insegnanti presso la Chiesa Evangelica Cristiana di Timor.

Quel pomeriggio 21 bombe furono fatte scoppiare in citt� per 65 minuti. La mia macchina era a 150 metri di distanza dalla stazione degli autobus di Oxford Street quando una delle bombe � scoppiata. Ha ucciso nove innocenti e ferito altri 130 che stavano semplicemente aspettando di tornare a casa in autobus. Soltanto il lavoro coraggioso svolto negli ospedali della nostra citt� ha impedito che il conteggio dei morti aumentasse.

Mi ricordo di aver pregato in macchina: �Signore, perch� sta succedendo tutto questo? Dovrei lasciare Belfast domani quando questo posto sta scoppiando per la violenza?�. Poi la mia preghiera � cambiata: �Signore, se e quando torner� qui, potresti aiutarmi a fare qualcosa per questo?�.

Dal 1976 ho provato, con la mia congregazione a Belfast, a vivere questa preghiera e a fare la differenza nel nostro paese. Dal 1968 pi� di 3.700 persone sono morte e 40.000 sono state ferite. Ci sono molti cristiani, e anche non cristiani, che stanno investendo le loro vite nell�opera di risoluzione dei conflitti e di lavoro per la pace.

Gente che � cambiata personalmente spesso d� inizio a cambiamenti nella societ�.

� mia sincera convinzione che la gente che � cambiata pu� aiutare a cambiare le situazioni difficili. Sono nato nella zona nord di Belfast nel 1943. Crescere � stata un�esperienza molto felice per me. Avevo molti amici, tutti protestanti. Questo non sembrava strano ai tempi bench� Belfast avesse una popolazione al 60% protestante e al 40% cattolica. Questo rifletteva l�equilibrio religioso dell�intera Irlanda del Nord. Ma le due comunit�, in genere, rimanevano separate, come fanno ancora oggi.

La maggior parte dei nostri vicini era anche unionista. Davano un grande valore all�eredit� e alla cittadinanza britannica, la maggior parte dei cattolici erano nazionalisti e volevano un�Irlanda Unita.

Sono stato un �unionista� prima ancora di essere in grado di scrivere questa parola. Quando c�erano le elezioni arrivava un grande camion coperto dai colori rosso, bianco e blu della bandiera britannica, l�Union Jack. Il candidato a membro del parlamento era solito salutarci e fare il segno di vittoria. La nostra comunit� sapeva come voleva che votassimo.

Quando si avvicinava il 12 luglio, giorno dei festeggiamenti per la vittoria del re protestante Guglielmo d�Orange sul re cattolico Giacomo I, nel 1690, eravamo soliti cercare la legna nel nostro vicinato per costruire degli enormi fal�. Ma c�� anche un lato pi� oscuro dei festeggiamenti. I ragazzi pi� grandi insegnavano ai pi� piccoli canti contro i cattolici e mettevano una figura del Papa in cima al fal�, urlando di gioia quando le veniva data fuoco. Non conoscevamo nessun cattolico ma non ci piacevano, n� loro n� i nazionalisti. Erano il nemico, e noi dovevamo restare fedeli alla nostra eredit� e non permettere loro di portarcela via.

Questi potenti riti comunitari instillavano in noi una �coscienza del nemico�, che non era messa in questione dalla chiesa o dal sistema scolastico. Il risultato era che vivevamo in mondi diversi, dal punto di vista emotivo, culturale, politico e spirituale. Solo a 18 anni ho stretto una vera amicizia con un cattolico all�Universit�; solo a 25 anni sono entrato in una chiesa cattolica, solo a 29 anni ho stretto un�amicizia significativa con un prete cattolico.

Queste amicizie mi hanno aiutato a cambiare. Oggi sono una persona diversa da quella che � stata consacrata nel 1968. Da questi cambiamenti � derivato un forte impegno per la riconciliazione . Negli ultimi 21 anni padre Gerry Reynolds del monastero di Clonard, nella parte occidentale di Belfast, � stato un caro amico, personale e di famiglia. La mia congregazione, la chiesa presbiteriana di Fitzroy, lavora a molte iniziative di pace e di riconciliazione a Belfast con il monastero di Clonard. Nel 1999 a Fitzroy e Clonard sono stati consegnati il premio internazionale per la pace Pax Christi �per la costruzione della pace a partire dalla gente a Belfast�.

La gente che sperimenta il cambiamento spesso d� inizio al cambiamento. Qui ci sono alcuni esempi dalle chiese: nel 1965 il reverendo Ray Dave, un ministro presbiteriano, ha fondato la Comunit� di Riconciliazione di Cornmeal al castello di Ball; nel 1970 padre Michael Hurley, un prete cattolico, ha fondato la Scuola Irlandese dell�Ecumenismo. Oggi tiene dei corsi sull� �Educazione alla Riconciliazione� a Castlewellan, Lurgan, Portstewart, Dungannon, Limavady, Ballycastle, Carrickfergus, Enniskillen, Newry, Tandragee e tre luoghi a Belfast; nel 1974 il reverendo Cecil Kerr, un ministro della Chiesa d�Irlanda, ha fondato il Centro di Rinnovamento Cristiano a Rostrevor; nel 1983 il reverendo Sam Burch, un ministro metodista, ha fondato la Comunit� di Cornerstone nella zona occidentale di Belfast.

Queste iniziative riuniscono cristiani protestanti e cattolici; alcuni di loro vivono insieme in queste comunit� come modelli di un nuovo futuro per la nostra provincia. Organizzano anche numerosi progetti per influenzare la pi� ampia comunit�. Tutte queste iniziative sono il risultato di cristiani che hanno attraversato un processo di cambiamento personale e sono poi diventati pionieri del cambiamento all�interno delle loro stesse comunit�.

La voce delle chiese � ancora molto chiara.

La nascita dei �Problemi� dell�Irlanda del Nord nel 1968 era strettamente collegata alle agitazioni per la riforma politica e sociale. L�Irlanda era stata divisa nel 1921 in due nazioni distinte con un confine chiaramente delineato. Il nord cadde sotto il dominio, per cinquant�anni, di un gruppo politico, il Partito Unionista dell�Ulster. Sotto il suo controllo la minoranza cattolica si sent� repressa, alienata e discriminata.

Nel 1968 il Movimento per i Diritti Civili chiese uguali diritti: quando i cattolici si opposero ad una parata protestante a Londonderry scoppiarono delle rivolte nel Bogside, nell�estate del 1969. Il governo inglese invi� delle truppe per ripristinare l�ordine. Nel dicembre 1969 l�Esercito Repubblicano Armato si divise in un�ala Ufficiale e in una Provvisoria. La Brigata Settentrionale rifiut� la politica a favore di un ritorno alla lotta armata . I �Provo� (i provvisori) emersero e rimasero attivi fino al Cessate il fuoco nell�agosto 1994.

L�Imprigionamento senza Processo fu introdotto nel 1971, ma quando vennero presentate delle prove di tortura un Tribunale Europeo giudic� la Gran Bretagna colpevole di trattamento disumano e degradante.

Il 30 gennaio 1972 il Primo Battaglione del Reggimento dei Paracaduti dell�Esercito Britannico colp� a morte 13 uomini durante una Marcia per i Diritti Civili a Londonderry. Questa azione, conosciuta come Bloody Sunday (Domenica di Sangue), provoc� pi� violenza e disordini. Il Primo Ministro Inglese Edward Heath perse fiducia nel governo unionista e introdusse il Governo Diretto da Westminster, Londra, nel marzo 1972.

Nel giugno 1972 l�IRA proclam� un cessate il fuoco e alcuni suoi capi si incontrarono con i ministri del governo inglese. Ma due settimane dopo il cessate il fuoco era finito; il 21 luglio Belfast speriment� il Venerd� di Sangue quando 21 bombe esplosero nella citt� in 65 minuti. Ho gi� detto che mi trovavo a 150 metri da una delle esplosioni. Nei successivi 32 anni pi� di 3700 persone sono morte, le bombe hanno distrutto molte citt� e la comunit� si � divisa profondamente in due parti.

Dall�inizio le voci delle chiese hanno parlato con forza contro la violenza; evidenziando il pi� fondamentale di tutti i diritti � il diritto alla vita. Hanno condannato la brutalit� dei gruppi armati illegalmente da entrambi i lati del conflitto. La chiesa cattolica ha criticato spesso le azioni dell�Esercito Britannico e delle Forze di Sicurezza locali; chiedeva una maggiore giustizia sociale e la pace. Le chiese protestanti chiedevano che fossero ripristinati l�ordine e la legge.

Sia la chiesa cattolica che quella protestante hanno dovuto seppellire grandi numeri di vittime della violenza; come pastori si sono avvicinati molto alla loro gente. Alcuni dei servizi funebri sono state occasioni in cui il clero ha fatto delle richieste appassionate affinch� la violenza terminasse e si ritornasse alla santit� della vita umana.

Lentamente le chiese hanno cominciato ad agire pi� in armonia: hanno fatto sentire l�urgenza di risolvere tutti i difficili problemi sociali e politici pacificamente attraverso il dialogo e la politica democratica. Hanno sottolineato anche l�importanza di una riconciliazione della comunit�.

Ma alcuni, all�interno delle chiese, hanno compreso che la semplice condanna della violenza non era abbastanza, si doveva andare oltre. Erano convinti che fosse arrivato il momento di dialogare direttamente con gli �uomini duri� e le loro organizzazioni oscure.

Nel 1990 sono stato parte di un gruppo del clero protestante e cattolico che si era impegnato direttamente con alcuni dei capi di Sinn Fein, il braccio politico dell�IRA. Al tempo stesso ci eravamo anche impegnati con figure di responsabilit� all�interno di organizzazioni paramilitari. Nel 1993 ci siamo convinti che alcuni, all�interno di queste organizzazioni, volevano far cessare le violenze e impegnarsi in politiche democratiche. Le nostre speranze non sono state deluse.

In un momento in cui molto pochi credevano che un cessate il fuoco potesse affacciarsi all�orizzonte, il sole � spuntato nel cielo spesso nuvoloso della nostra provincia. Il cessate il fuoco dell�IRA del 1994 � stato annunciato. �E� finita� era il semplice titolo del giornale Belfast Telegraph. L�eccitazione si diffuse in tutto il paese. Ricordo la dichiarazione fatta mercoled� 31 agosto alle 11 del mattino: �L�IRA ha deciso che a partire dalla mezzanotte del 31 agosto ci sar� una cessazione completa delle operazioni militari. Tutte le nostre unit� sono state istruite di conseguenza�.

Questo � stato un momento fondamentale! Ha aperto una porta ad un decennio di movimento politico, ha aumentato la pace nella comunit� e le iniziative verso l�alleanza politica. Il progresso non � stato certamente perfetto, ma � stato sicuramente meglio di qualsiasi cosa che abbiamo mai provato in 36 anni. Ha aperto la porta al primo accordo politico nella storia tra le comunit� dell�Irlanda del Nord � l�Accordo del Venerd� Santo firmato il 10 aprile 1998.

Il cuore dell�Accordo � l�alleanza politica e la riconciliazione tra le comunit�. Il linguaggio parlato da cos� tanto tempo dalle chiese aveva trovato una espressione politica che avrebbe potuto condurci verso un futuro pi� luminoso.

Ma accordo politico non sempre significa riconciliazione tra le comunit�. La nostra gente � divisa pi� che mai in gruppi, e questo � il risultato di 30 anni di conflitto e carneficine. Oggi le voci delle chiese continuano ad evidenziare il bisogno di �costruire ponti�.

La mia Chiesa, la Chiesa Presbiteriana dell�Irlanda, ha adottato nel giugno 1994 un�importante Dichiarazione per l�Invocazione della Pace. Permettetemi di citarne alcuni passi:

NOI, MEMBRI DELLA CHIESA PRESBITERIANA IN IRLANDA,
chiamati da Dio, nella grazia di Ges� Cristo,
e la potenza dello Spirito Santo
a vivere in fede, speranza ed amore
come figli del nostro Padre celeste
e testimoni del Regno di Dio,
riconosciamo pubblicamente la nostra vocazione alla pace
che � sia dono che missione affidataci da Dio.

CREDIAMO che la stessa fede evangelica in Ges� Cristo,
che ci incoraggia a pregare Dio come il nostro Padre celeste,
ci sfida a sviluppare atteggiamenti e rapporti radicalmente nuovi con i nostri vicini in Irlanda.

AFFERMIAMO che per essere operatori di pace cristiani nella nostra situazione:
dobbiamo afferrare pi� chiaramente l�insegnamento caratteristico del nostro Signore
che sfida le usanze generali del nostro mondo,
e spezza il circolo vizioso di rispondere all�affronto con l�affronto,
all�odio con l�odio, all�ignoranza con l�ignoranza.
Per questo motivo dobbiamo essere preparati ad incontrarci e a parlare insieme:
con quelli della nostra stessa chiesa con cui siamo in disaccordo;
con quelli delle chiese che hanno usanze e credenze diverse dalle nostre;
con quelli da cui siamo politicamente divisi.

AFFERMIAMO che per essere operatori di pace cristiani nella nostra situazione:
dobbiamo riconoscere la responsabilit� data da Dio al governo,
e a coloro che servono la causa della legge e dell�ordine,
in modo da incoraggiare le buone azioni, correggere coloro che fanno il male e proteggere gli innocenti.
Per questo motivo dobbiamo rifiutare la violenza;
cercare strade per fare progredire la giustizia e promuovere il benessere dei bisognosi;
affermare che nelle societ� democratiche tutti i cittadini sono chiamati
a condividere queste responsabilit�;
e incoraggiare tutti gli sforzi per stabilire nuove strutture di consenso
e partecipazione.

AFFERMIAMO che per essere operatori di pace cristiani nella nostra situazione:
dobbiamo essere iniziatori di programmi di azione,
che contribuiranno al bene nella nostra comunit�.
Per questo dobbiamo fornire risorse e incoraggiamento per
permettere alle congregazioni di progredire a livello locale
nel campo delle relazioni tra le comunit�.

COMPRENDIAMO che fare la pace � un�affermazione
e adattamento della diversit�,
e che la nostra storia particolare in questo paese di comunit� divise
e di violenza ricorrente,
di reciproco sospetto, paura e male,
rende urgente il fatto che noi riaffermiamo la chiamata propria della Chiesa
cercare la pace e quelle cose che creano la pace nel nostro tempo.
La voce cristiana si sente chiaramente nel nostro paese. � una voce che sfida il nostro popolo a vivere il Vangelo di Cristo in una situazione dove la divisione rimane profonda e le antiche animosit� sono ancora forti. Ma attraverso l�ostinato amore di Dio e la forte determinazione della gente buona il nostro futuro sar� molto migliore del nostro passato. Dopo un inverno lungo e amaro sta arrivando la nostra estate.

I piedi delle chiese si muovono ancora molto lentamente.

Si calcola che solo il 10% delle chiese protestanti nell�Irlanda del Nord ha un attivo interesse nel promuovere iniziative di pace e riconciliazione a livello locale. Nei primi tre anni dell�eccellente programma di un�organizzazione, chiamato �Preparare i giovani alla pace�, solo il 5% delle 555 congregazioni ha deciso di impegnarsi. � un inizio molto importante ma indica anche quanto pu� essere lento il progresso.

Lo scopo del programma � �Assistere e rendere pi� semplice ai giovani il fatto di impegnarsi in questioni collegate al vivere da cristiano in una societ� divisa, affinch� nella loro congregazione locale e nella chiesa in generale questo venga visto come parte integrante dell�autentica vita cristiana.�

� evidente che dopo 400 anni di conflitto, divisione e sospetto c�� ancora molta resistenza al cambiamento, persino nelle chiese. Quali sono i motivi di questo? Posso solo fare qualche riflessione nella mia confessione.

Fare la pace non � centrale nel Vangelo di Ges� Cristo: il Vangelo si preoccupa di salvare la gente dai propri peccati e di prepararla per il Paradiso. La riconciliazione tra le comunit�, quindi, ha molto poco a che fare con l�essere cristiani

Iniziative speciali per la pace non sono necessarie: se la gente si converte inizier� automaticamente ad amare il proprio prossimo a livello personale. Quindi � meglio evangelizzare la gente piuttosto che organizzare opportunit� affinch� si incontrino come gruppi misti.

La pace pu� essere raggiunta solo minimizzando le differenze teologiche: alcuni non vogliono rendere indistinte le differenze tra le chiese protestante e cattolica; altri protestanti non credono che la chiesa cattolica sia una chiesa cristiana.

Fare la pace � qualcosa di controverso: nell�Irlanda del Nord molti ministri e congregazioni non sono preparati ad affrontare il rischio di sconvolgere i membri della �linea dura�. Potrebbero avere comprensione verso coloro che cercano la pace ma non sono pronti ad affrontare il rischio.

Fare la pace richiede del tempo: per alcuni ministri � molto difficile svolgere tutti i compiti che sono loro richiesti. Per questo motivo sentono che, anche se possono apprezzare, non hanno il tempo per impegnarsi in progetti a lungo termine per la pace.

Considerando tutte queste esitazioni e obiezioni che sono ancora nelle menti di molti sinceri cristiani nell�Irlanda del Nord non sorprende che il progresso sia lento e che la Chiesa strascichi i piedi. Ma cosa possiamo fare?

Dobbiamo riscoprire la centralit� di fare la pace all�interno della vita, dell�insegnamento, l�esempio, la morte e la resurrezione di Ges� Cristo. E dobbiamo alzare le nostre voci nelle Chiese ponendo queste domande fondamentali:

Se fare la pace non � al centro del Vangelo perch� Ges� ha detto:

�Beati gli operatori di pace perch� saranno chiamati figli di Dio�

(Matteo 5,9)

Se fare la pace non � una priorit� del carattere cristiano, perch� Ges� ha detto:

�Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e l� ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te,

lascia l� il tuo dono davanti all'altare e v� prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.�

(Matteo 5, 23-24)

Se fare la pace e la riconciliazione tra le comunit� hanno poco a che fare con il fatto di essere cristiano, perch� Ges� ha detto:

�Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico;

ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori,

perch� siate figli del Padre vostro celeste..

Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno cos� anche i pubblicani?

Siate voi dunque perfetti come � perfetto il Padre vostro celeste.�

(Matteo 5, 43-48)

Se le iniziative di pace non sono necessarie in quanto la conversione cambier� i cuori degli uomini, perch� c�� ancora cos� tanta animosit�, sospetto e distanza nell�Irlanda del Nord persino tra coloro che sostengono di essere stati salvati?

Queste sono solo alcune delle grandi domande che � necessario porre in quanto crediamo con fervore che il Vangelo di Cristo sia fondamentale per cambiare la gente e cambiare le comunit� divise.

Ma � necessario che i teologi delle nostre chiese camminino insieme a tutti coloro che sono impegnati nel ministero della pace.

Il progresso nell�Irlanda del Nord � lento, e potrebbero essere necessarie tre o quattro generazioni per raggiungere la vera pace. Non � qualcosa che possiamo raggiungere da soli. Abbiamo bisogno della presenza di Cristo Risorto che ci incoraggi quando siamo nella disperazione, ci ristori quando siamo stanchi e ci sorprenda quando pensiamo, come qualche volta ci succede, che ci saranno sempre odio e conflitto nell�Irlanda del Nord, cos� come ci sono sempre stati.

Ma la croce di Cristo rinfranca la nostra determinazione ad amare come ha fatto lui; la sua resurrezione scuote lo scetticismo storico di secoli e il suo Santo Spirito accarezza le nostre anime stanche con la pace, e d� nuove energie ai nostri cuori con una passione per la riconciliazione che � la volont� di Dio. Come ha detto San Paolo, in un modo cos� semplice, potente e bello:

�Per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il disegno cio� di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra.�

(Efesini 1,10)