Comunità di S.Egidio


Patriarcado
de Lisboa


26 settembre 2000
Piazza del Municipio
Cerimonia Finale

Jos� da Cruz Policarpo
Patriarca di Lisbona

 

Fratelli e sorelle,

la marcia per la pace che oggi abbiamo realizzato per le strade di Lisbona, con le mani unite e con i nostri cuori pieni della gioia della fraternit�, � iniziata domenica e continuer�, partendo da qui, per le diverse strade degli uomini, nella diversit� delle loro culture e tradizioni religiose, annunciando un messaggio che ci unisce: la pace � possibile, la giustizia � urgente, il mutuo rispetto una scoperta, l'armonia dell'umanit�, nella dignit�, un desiderio alla nostra portata. Questa marcia per la pace deve avere il sapore di un pellegrinaggio: si mettono in cammino coloro che sono conquistati da un ideale, coloro che si lasciano attrarre da un obiettivo da raggiungere, che hanno il coraggio di vincere gli ostacoli e non si spaventano dell'ignoto. La marcia del pellegrino della pace �, come tutti i pellegrinaggi, marcia umile di penitenti che attendono di raggiungere la luce. Nel metterci in cammino come costruttori di un mondo nuovo, pi� pacifico e pi� fraterno, dobbiamo desiderare, umilmente, di superare i nostri peccati contro la pace. I costruttori di pace devono essere uomini e donne dal "cuore puro".
Partite da questa citt�, da dove, nel corso dei secoli, tanti sono partiti per incontrare il mondo, certamente al servizio di progetti e interessi, ma con un'anima e un messaggio; partite come messaggeri di pace, costruttori di dialogo, promotori della giustizia, appassionati agli uomini, fiduciosi nella forza di Dio. La pace, essendo un'avventura di libert� �, nel linguaggio religioso, un progetto di salvezza. E questa prospettiva religiosa allarga l'orizzonte della nostra marcia, perch� sappiamo che la citt� definitiva, dove cesseranno tutte le lacrime e le grida di guerra, dove gli uomini ritroveranno la pienezza della loro dignit�, sar� la nuova Gerusalemme, nella pienezza dei tempi.
Come ha annunciato il profeta Isaia, verso questa nuova Gerusalemme convergono le strade di tutti i popoli, con le loro religioni, civilt� e culture. Sar� un punto d'arrivo che consoler� quanti hanno vissuto di amore, di giustizia e di pace. Noi cristiani crediamo che Ges� Cristo � l'annuncio di questo punto Omega dell'umanit�, tappa irreversibile di questa definitiva unit�, della quale Egli � primizia, seme e garanzia di pienezza.
Se Dio si � fatto Uomo, in Ges� Cristo, facendosi pellegrino, con noi, in questo cammino di salvezza, il suo amore ha coinvolto tutti gli uomini, la tenerezza del suo amore, il suo Spirito, anima tutti i pellegrini, qualunque sia il loro punto di partenza e il cammino fatto alla ricerca della citt� definitiva. Sappiamo che Egli sar� il punto di arrivo di tutte le strade degli uomini dal cuore puro, dei costruttori di pace, coloro che, venuti da ogni cultura e religione, cominciano, gi� oggi, ad essere l'annuncio visibile di questa nuova comunit� dell'amore.
L'unit� fondamentale di questo pellegrinaggio � il desiderio del cuore di tutti noi. Che Ges� Cristo � il solido fondamento di questa nuova unit�, � la nostra fede di cristiani. Come si integrino in questa unit� tutti i cammini positivi di costruzione della pace, � un problema teologico nostro, � l'oggetto della ricerca continua. Lo � stato per 2000 anni, � sempre progredito in una comprensione nuova di questa unit� fondamentale. Che il nostro linguaggio teologico non confonda i nostri fratelli! Infatti non si tratta di mettere in questione la bellezza di tutti i cammini di giustizia, ma di comprendere la loro convergenza e unit� radicali, che non ha ancora la chiarezza di un'evidenza, ma l'umile fermezza di una fede.
"Dominus Iesus", titolo che ha suscitato polemiche, negli ultimi giorni. Ma nel pi� profondo del nostro cuore, si tratta, solo, dell'inizio di una preghiera: Signore Ges�, che duemila anni fa, sei stato, per tutti noi, espressione della pienezza dell'amore di Dio per tutti gli uomini, donaci la forza per amare tutti gli uomini e le donne di questo mondo nuovo, per rispettare, come Tu rispetti, tutti i retti cammini che conducono alla nuova Gerusalemme. Donaci la fermezza per credere, l'umilt� per riconoscere il lungo cammino che ci attrae, la tenerezza del cuore per amare tutti e la gioia di unirci, con la forza della nostra fede, a tutti i costruttori di pace, in questa lunga marcia, in questa lotta impegnativa.

Jos�, Patriarca di Lisbona