|
|
|
L'altra faccia dei nuovi poveri
VIVERE DA ANZIANI IN ITALIA OGGI
Alcune storie per capire
|
Scarica
le diapositive
|
Lucia: 3 euro al giorno: come faccio?
Si dice che in istituto si ha tutto senza doversi preoccupare di niente. Si
dicono tante cose, ma sono vere? Anch'io pensavo che tante preoccupazioni non
le avrei avute, che non avrei pi� dovuto fare i conti al centesimo, ma magari
mi restasse qualche centesimo! E se per caso riesco a farmene avanzare qualcuno
� per mio figlio, che ha una pensione di poco pi� di 1700 Euro, e per poter
pagare l'affitto di casa � dovuto andare a vivere ad Ardea, dove paga, per una
casa senza riscaldamento circa 600 Euro. Con lui vivono i due figli, poco pi�
che trentenni e la moglie, che non ha ancora la pensione. Il figlio non sta
bene, e non riesce a trovare un lavoro. L'altra, la ragazza, lavoricchia, ma i
soldi bastano appena alle sue spese.
Io ho lavorato fino a quando ho potuto, avevo un banco di verdura al mercato.
Ora la mia pensione � di 516 Euro, ma 368 vanno alla casa di riposo. Me ne
restano 148. Con questi devo provvedere alle medicine, alle spese per l'igiene
personale e per il bucato, comprare un paio di calze, e qualche cosa da
mangiare. Non che il vitto sia scarso o cattivo, ma ogni tanto capita che
qualche cosa non mi piace. Qui non siamo al ristorante, si mangia quello che
passano. E poi un caff� dopo pranzo, un frutto a merenda, un biscottino,
qualcosa da offrire ai miei nipoti quando mi vengono a trovare.
Qualche mese fa sono stata operata agli occhi e per tre mesi ho dovuto comprare
le medicine (tutte a pagamento) e se ne sono andati almeno 50 euro al mese.
Quest'anno ho dovuto sostituire il frigorifero, il precedente l'avevo comprato
quando sono entrata in questa casa di riposo, 13 anni fa, e cos� 250 euro sono
usciti dal mio conto in banca, che ammontava, prima delle spesa a 411 euro.
Da quando sto qui ho acquistato pochissimi indumenti, qualche gonna e
maglietta, 1 cappotto, lo scorso inverno.
98 ? � il saldo degli ultimi mesi, per vestirsi, le emergenze e per qualche
piccolo sfizio:3,25 ? al giorno!
Maria: Il cappotto che porto era quello di mia madre
Manco da casa mia dal luglio del 2001, quando mio figlio mi ha "accompagnato"
in una casa di riposo. Qui sono arrivata il 9 ottobre del 2002. La mia pensione
� la minima: 516 euro. Per questo posto, ne verso al comune 368 e mi restano
quindi 148 euro.
L'unico mio lusso � il telefono, un cellulare, al quale ogni tanto riesco a
mettere una ricarica da 25 euro, perch� qui non abbiamo un telefono fisso al
quale possiamo essere chiamati. Ogni mese spendo almeno 20 euro per i farmaci:
il Toradol in fiale (a pagamento), perch� soffro molto per l'artrosi e almeno 1
volta a settimana, quando non ne posso pi� dai dolori devo fare un'iniezione.
Il Lexotan e l'Ansiolin perch� sono ansiosa, e soprattutto la notte soffro e
non riesco a dormire. La pila per l'apparecchio acustico costa 7 euro e ne
consumo circa 1 al mese. Gli occhiali li ho fatti accomodare perch� si erano
rotti e ho preso la montatura pi� economica, ma le lenti sono sempre le stesse
(hanno pi� di 3 anni) cos� ho speso solo 30 euro!
L'abbigliamento? Il cappotto che porto era quello di mia madre, l'ultimo paio
di scarpe non mi ricordo quando l'ho comprato.
Ricordo che l'8 settembre del 2001 mio figlio i regal� un paio di zoccoli
bianchi. In inverno porto le calze di lana. Ne ho due paia: uno l'ho comprato
lo scorso anno e l'altro quando ero ancora a casa. Quest'anno mi sono comprata
3 pigiami invernali acquistandoli sulle bancarelle. Ho anche comprato la
montatura nuova degli occhiali: 30 euro ben spesi e sono stata fortunata.
"Il caff� me lo faccio in camera, non lo prendo al bar, costa troppo!"
Rimangono 98 ? per qualsiasi tipo di spesa, cio� 3,76 ? al giorno:
il caff� risulta essere veramente troppo caro. Quanti sono in grado di
diminuire le spese del 15% solo facendosi il caff� a casa?
Olga, la funambola del risparmio
Olga � un'anziana che ce la fa, per ora, a tirare avanti. Stringe i denti e la
cinghia, la sua pensione sociale integrata al minimo la controlla al
microscopio, la seziona, la soppesa, la contempla e la vede andar via, cos�
com'� venuta. Olga � una funambola del risparmio. C'� un esercito invisibile di
vecchi che fanno come lei, ma che comunque non ce la fanno proprio ad arrivare
alla fine del mese. Olga invece s�, ce la fa, perch� riassume in s� una serie
di condizioni che le permettono, davvero incredibilmente, di campare con un
pugno di euro in mano.
Vive al Trullo da sola, Olga, ha 83 anni, � invalida al 100%, ha un tumore che
la affligge da 12 anni, ma no, l'assegno di accompagno proprio non glielo
vogliono dare, cos� campa con 536 euro al mese, ma almeno ha l'assistenza
domiciliare tre volte a settimana.
Il bagno � stato rifatto negli anni '60, non risultano spese di vestiario o
scarpe, tanto non esce; cos� le avanzano circa 112 euro al mese. Quindi sta
bene.
Vuol dire che un'anziana sola con l'integrazione al minimo riesce a tirare
avanti decentemente a patto che :
- paghi 20 euro di affitto
- non telefoni
- si scaldi poco
- sia abbastanza anziana da essere esente dall'AMA
- sia abbastanza malata da essere invalida al 100% e quindi esente
- sia abbastanza malata da non uscire di casa (quindi non comprare vestiti e
non pagare trasporti)
- sia abbastanza malata da avere diritto all'assistenza domiciliare
Ma anche
- sia abbastanza sana da non avere bisogno di pi� assistenza (di notte, o a
letto)
- sia abbastanza sana da non necessitare di troppe medicine "accessorie"
(pomate e varie)
- sia abbastanza sana da non aver bisogno di andare in giro per ambulatori.
Il bagno no, ci sar� tempo... rifare il bagno costa dai 3000 ai 6000 euro, di
questo passo in tre quattro anni ce la potr� fare, magari una cosa modesta...
ma siamo sicuri? e se nel frattempo si aggrava? e se non riesce pi� a cucinare?
e il diritto ad un funerale decente?
Piera - "Santa Tredicesima."
Piera, testaccina d.o.c. di 80 anni, 516 euro di pensione, � sulla soglia
dell'indigenza, ma per ora ce la fa grazie ad un minimo di sostegni sociali
offerti dal Comune, che le consentono perlomeno (e non � poco) di rimanere a
casa sua. Anche lei, come tante donne della sua et�, vive da sola; anche lei,
come purtroppo tanti, troppi vecchi nel nostro paese, conduce un'aspra lotta
quotidiana e senza esclusione di colpi a suon di centesimi di euro.
Piera � invalida al cento per cento perch� seriamente ipovedente, ma di assegno
d'accompagno per ora non se ne parla nemmeno. Oltretutto, cammina con estrema
difficolt�, e per fortuna la spesa gliela fanno le assistenti domiciliari del
comune. Frequenta un centro diurno per anziani fragili quattro volte a
settimana, dove le passano il pranzo ed anche il parrucchiere. L'assistenza
domiciliare ed il centro diurno sono per lei sostegni davvero provvidenziali,
perch� le consentono di contenere le spese e di vivere meglio, rimanendo di
fatto a casa sua. Una badante certo non se la potrebbe permettere, anche perch�
tra le sue uscite risultano pure le spese per il taxi, altrimenti "chi me ce
porta a fa' i controlli medici?"
Sforbiciando qui e l�, tra medicinali "non proprio necessari" e le lenti degli
occhiali "che tanto ce vedo poco", Piera riesce comunque a rientrare nelle
spese. Per ora.
Il mese di dicembre � per lei una festa: nella sua schiettezza Testaccina, dice
ridendo che oltre al "Santo Natale, arriva pure la SANTA TREDICESIMA!"
Continua...
|
|
|
|