Viva gli Anziani in rete
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Dossier di Viva gli Anziani in rete

L�ecatombe estiva in Europa

Dossier di Viva gli Anziani in rete Come sappiamo, nell�estate del 2003 il caldo eccezionale e persistente ha colpito in modo tragico la popolazione anziana in Europa; sono morti, secondo stime che non comprendono la totalit� dei paesi europei, quasi 30.000 (28.250) ultra 65enni in pi� rispetto all�anno precedente, di cui:

11.435 in Francia
1.316 in Portogallo
1.000 Gran Bretagna
8000 circa in Italia
6.500 in Spagna
Quello che � successo � uno squarcio su quanto, non solo d�estate, gi� avviene e avverr�.
Il modello basato sulla logica del mercato che si vuole imporre globalmente, accetta come normale conseguenza l�eliminazione dei pi� deboli, accetta che ci sia un�eutanasia sociale, come � stata definita quest�estate dai francesi l�ecatombe estiva.
Come � stato possibile?
Non era impossibile preparasi all�emergenza , gi� da mesi i meteorologi avevano avvertito di questa ondata di caldo. Il rischio era prevedibile e prevenibile. E� mancata una programmazione adeguata.
Del resto, durante l�estate, la mortalit� delle persone con pi� di 75 anni registra un netto aumento ogni anno.
Varie analisi, riferite soprattutto alla situazione francese, dove il fenomeno ha assunto dimensioni macroscopiche, hanno denunciato i problemi strutturali che hanno reso possibile la morte di migliaia di persone: questi riguardano l�inadeguatezza del sistema sociale e sanitario francese.
Infatti la sanit� francese (dichiarata dall�OMS la �migliore del mondo�) dagli anni �70 ha subito i tagli di una politica che, partendo dal principio che la sanit� costa cara, ha scelto per economie a breve termine a danno degli utenti: economie drastiche nelle spese legate al personale ospedaliero, diminuzione di un numero crescente di posti letto negli ospedali, l�abitudine a non sostituire il personale in vacanza nei mesi di luglio e agosto.
In alcuni servizi di lungodegenza, di notte, � presente solo un�infermiera e un aiuto per varie decine di letti e non si vede come si sarebbe potuto assicurare l�idratazione dei pazienti anziani chiusi in camere mal isolate dalle temperature esterne dove la temperatura poteva raggiungere i 40 gradi.
Sono stati ridotti i finanziamenti alle case di riposo, come anche gli importi degli assegni per aiutare gli anziani a rimanere nella propria casa, mentre viene attuato il calo pianificato delle pensioni di cui vivono gli anziani.
Anche l�assenza di qualsiasi volont� di raccolta e di analisi regolare dei dati epidemiologici � un altro tratto funzionale al disimpegno e alla non assunzione di responsabilit� da parte dei governi.
In Francia c�� stato lo scandalo di aver cercato nell�immediato di occultare le cifre dei morti ( direttive date pompieri), ma � una linea comune: ad esempio in Spagna i dati sono stati resi noti quasi un anno dopo, e in Italia, a Roma, non sono ancora stati utilizzati per indagare su come e dove sono morti gli anziani.
Si � parlato, come abbiamo detto, di �eutanasia sociale� , evidenziando come la mancanza di programmazione, la non tempestivit� degli interventi, la carenza di risorse sempre pi� evidenti nei settori sociali e sanitari, non siano solo il frutto di incapacit� gestionali, ma corrispondano ad una cinica soluzione del problema dell�aggravio della spesa sociale con l�eliminazione fisica del soggetto pi� debole.
Esiste una corresponsabilit� generale nel non contrastare questa tendenza, nell�avvallare una frattura sociale che isola le generazioni pi� anziane.
A fine agosto centinaia di corpi ingombravano ancora le camere mortuarie improvvisate in Francia, senza essere stati richiesti da nessuno: persone morte sole ,�invisibili�, perch� in condizioni di isolamento sociale assoluto, disinserite dal mondo intorno.

Dossier di Viva gli Anziani in rete E� emerso il dramma dell�isolamento sociale. In Francia, su 2,4 milioni di ultraottantenni, 1,6 vive da solo, di questi 1,3 sono donne.
Quello che ha colpito � il numero degli anziani morti in solitudine.
Si � parlato di �epidemia di solitudine�.
Ci sono delle terre di nessuno della solitudine.
Questa �ecatombe degli invisibili�, come � stata definita, � il sintomo di una societ� che non vuole vedere gli anziani e che vive nella negazione dell�invecchiamento e della morte.
E� un fenomeno che riguarda tutte le fasce sociali (ad esempio un certo tipo di anziano benestante, ma i cui rapporti sociali si sono affievoliti nel tempo, come anche l�anziano povero o istituzionalizzato).
Queste morti sono profetiche di un destino comune, rispetto a cui essere poveri o ricchi non fa la differenza.
Delle 15.000 persone morte in pi� in Francia, l�81% erano ultrasettantacinquenni e il 65% donne.
Se si considerano le morti delle persone con meno di sessant�anni, si scopre che il 41% era affetto da malattie mentali, il 38% era sotto trattamento di psicofarmaci, il 14% era malato di diabete, il 17% soffriva di obesit�, il 20% era alcoolista.
Inoltre il 46% di queste persone soffriva di altre malattie: il 31% di queste morti ha colpito persone gravemente handicappate.
Le morti sono state 3.000 negli istituti, pi� di 6.000 in ospedale o altre strutture sanitarie, 5.000 a casa. Il 30% soffriva di malattie mentali.
I morti in ospedale provenivano : 1% senza fissa dimora, il 16% vivevano soli, il 20% in famiglia, il 63% in istituti.

Dossier di Viva gli Anziani in rete Le vittime del caldo sono state quindi le persone meno autosufficienti, anziane, istituzionalizzate, affette da un handicap o da una malattia mentale.
L�analisi riferita alla situazione francese � molto condivisibile e rispecchia anche la situazione europea, se non altro come tendenza culturale.
Anche in Italia, come abbiamo visto, nell�estate 2003 sono morti circa 8000 anziani in pi�, rispetto all�anno precedente.
I pi� colpiti sono stati gli anziani sopra i 75 anni, e in genere le morti sono state maggiori nelle grandi citt� rispetto ai centri pi� piccoli e pi� al nord che al sud: dove ha prevalso la solitudine la morte ha trovato la porta spalancata, dove invece gli anziani erano protetti da un nucleo familiare o quanto meno non erano isolati, come nei centri urbani pi� piccoli, la situazione � stata meglio fronteggiata.
Il problema che emerge va ben al di l� del caldo, del resto, poco se ne � parlato, nell�inverno 2002-2003 sono morti per il freddo in Inghilterra 21.800 anziani in pi� rispetto alla media della mortalit� negli altri periodi dell�anno. Anche qui il Governo aveva operato tagli alle spese per il programma dell�emergenza freddo (di 18 milioni di sterline inglesi).


Continua...

 
Ottobre 2004

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