Memoria dei testimoni della fede del XX secolo |
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La
preghiera ecumenica La vita del pastore P.Schneider Il saluto della Comunit� di Sant'Egidio Omelia del card. W. Kasper Omelia del Rev. I. Noko Le intenzioni di preghiera La lettera di P. Schneider da Buchenwald
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Roma,
1/2/2003 Omelia di S.E. Walter Kasper |
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Matteo 5, 1-12
Vedendo le folle, Ges� sal� sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: "Beati i poveri in spirito, perch� di essi � il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perch� saranno consolati. Beati i miti, perch� erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perch� saranno saziati. Beati i misericordiosi, perch� troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perch� vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perch� saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perch� di essi � il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perch� grande � la vostra ricompensa nei cieli. Cos� infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi. Cari fratelli e sorelle in Cristo, Durante il Grande Giubileo del 2000 abbiamo
celebrato la Commemorazione dei Testimoni della fede - cattolici,
ortodossi e protestanti - del XX secolo. La testimonianza resa da Paul Schneider del Cristo risorto, che ha vinto il peccato e la morte, cos� come quella di altri testimoni della fede, unisce ancora oggi luterani e cattolici. Questa testimonianza parla, come ha detto il Santo Padre, "con voce pi� alta dei fattori di divisione" (Lettera Apostolica Tertio Millennio Adveniente 1994, N. 37). Nella Lettera Enciclica Ut Unum Sint (1995, N.84), Giovanni Paolo II ha descritto questa testimonianza come una comunione nella fede che va oltre i confini istituzionali delle varie Chiese ed ha aggiunto che i santi sono nostro patrimonio comune. � soprattutto nella realt� odierna, in un mondo secolarizzato, in cui sembra sfumare l'orizzonte della trascendenza e in cui tutto ci� che � divino pare cos� lontano e irreale, che � importante che Dio mostri la sua presenza agli uomini attraverso la testimonianza di tali testimoni. In modo splendido, nella testimonianza di persone come Paul Schneider, scopriamo gi� in questo mondo i segni del Regno di Dio. Si tratta di testimoni della verit� e dell'amore contro la follia di un mondo che si crede onnipotente, che ritiene di potersi realizzare da solo. Essi ci dicono di non conformarci a questo mondo (cfr. Rom 12,2). Questi testimoni sono testimoni di speranza e di vita, in un tempo che � povero di modelli da seguire. Con il loro esempio, ci mostrano il cammino. � il cammino che Cristo stesso ci ha indicato nel suo discorso della montagna e attraverso la sua passione e la sua morte. I testimoni della fede hanno dato prova di un coraggio alternativo, sono stati capaci di provocare, di sollevare sfide salutari. Essi hanno tradotto nella loro vita l'appello di Cristo, quello pronunciato nel discorso della montagna. Con la loro vita hanno dato testimonianza della parola di Dio. Essi sono i "mansueti", "gli affamati e assetati di giustizia", "i misericordiosi", "i puri di cuore", "i pacifici", "i perseguitati a causa della giustizia", coloro che vengono oltraggiati e perseguitati a causa di Cristo, coloro di cui si dice ogni male. In loro si esprime concretamente la santit� della Chiesa. Essi ci mostrano che la professione di fede nella santa Chiesa non � un'ideologia o una vuota retorica, ma una realt� che pu� essere sperimentata, che pu� essere vissuta. I testimoni della fede rafforzano la credibilit� della Chiesa, la rendono convincente ed attraente. Il sangue di questi testimoni, tra cui Paul Schneider, � il seme per l'unit� dei cristiani. Una delle radici del movimento ecumenico � l'esperienza comune delle persecuzioni vissuta da cristiani appartenenti a confessioni diverse. Il ricordo della testimonianza di cos� tanti cristiani non pu� non portare frutti ecumenici. Infatti, se, come dice Tertulliano, il sangue dei martiri � seme di nuovi cristiani, allora possiamo essere sicuri che il sangue versato da cos� tanti cristiani di Chiese separate potr� divenire il seme dell'unit� di queste Chiese. Anche il movimento ecumenico ha lo stesso destino del chicco gettato nel terreno. Nella terra esso porta frutto abbondante (cfr. Gv 12,24). � Papa Giovanni Paolo II che ha il merito di aver attirato l'attenzione sulla finzione martirologica dell'Ecumenismo, nel contesto della Commemorazione dei Testimoni della Fede del XX secolo. Vi � una solidariet� ecumenica fra i cristiani, sull'esempio di Ges�, che ha dato la sua vita per gli altri (cfr. Mc 10,45; 1Cor 11,24 etc.). Essere per gli altri, mettersi al posto degli altri, � una categoria cristologica fondamentale, cos� come � una fondamentale categoria di spiritualit� cristiana ed ecumenica. Testimoni del XX secolo come Edith Stein, Maximilian Kolbe, Dietrich Bonhoeffer, Paul Schneider, Charles de Foucauld, Oscar Romero hanno vissuto e sono morti seguendo questa spiritualit� del "mettersi al posto degli altri". Sono stati i massimi testimoni del messaggio delle beatitudini, del supremo comandamento cristiano che � quello dell'amore. I testimoni della fede ci arricchiscono attraverso la loro vita e la loro morte. In loro, l'ecumenismo diventa uno scambio di doni spirituali. Questo � il cuore della spiritualit� ecumenica, poich� � il cuore della testimonianza di Cristo e della sequela di Cristo. Se oggi, su questa terra, non siamo ancora uniti come cristiani, loro lo sono gi� nella Chiesa celeste. Cos� noi siamo uniti dai testimoni della fede. Questa unit� nella professione della fede � la pi� chiara testimonianza che, come cristiani, possiamo dare affinch� il mondi creda.
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