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28 novembre 2005
Quirinale
Saluto del Prof. Andrea Riccardi al presidente Carlo
Azeglio Ciampi
Signor Presidente,
ancora una volta - Comunit� di Sant'Egidio e eminenti
esponenti di Paesi africani - ci ritroviamo con Lei, cui va
tutta la nostra pi� profonda stima e amicizia, oltre alla
nostra gratitudine per questo incontro.
Dell'Africa non ci sono e non Le sono ignoti i dolori e le
speranze, l'aspirazione e il diritto a un futuro di pace e per
questo abbiamo operato nel corso degli anni.
In questa stessa sala, alcuni mesi fa, Lei ha voluto sostenere
e incoraggiare il nostro impegno per combattere il flagello
dell'AIDS attraverso il programma DREAM, rivolgendosi ai
Ministri della Sanit� africani convenuti a Roma su nostro
invito.
Oggi, la presenza di numerosi Ministri africani della
Giustizia e rappresentanti dei loro Governi convocati dalla
Comunit� di Sant'Egidio per il Colloquio Internazionale
"Africa per la vita. Africa senza pena di morte",
testimonia la forza di un nuovo protagonismo di questo
continente. E' cresciuto enormemente infatti il numero di
paesi che progressivamente � divenuto abolizionista de facto
e molti lo stanno diventando de jure. E' un progresso deciso,
di cui beneficia l'intera umanit�, perch� ogni passo in
questa direzione rafforza il Diritto e la Civilt� nel suo
insieme. L'Africa, tra tante difficolt�, sta sviluppando una
coscienza pi� radicata dei diritti umani e della funzione
della legge.
In questa tenace ricerca, Europa e Africa sono compagne. Lei
stesso, tempo fa ha affermato, con lungimiranza: "Europa
e Africa condividono lo stesso spazio storico, culturale e
geografico: i rapporti tra i due continenti continueranno ad
incrociarsi fittamente: abbiamo di fronte a noi un compito
epocale: collegare saldamente e durevolmente il futuro
dell'Africa e dell'Europa. Questa rifondazione impegna anche
istituzioni e valori"
Europa ed Africa, come Lei ha affermato, hanno un destino
comune pur nelle loro differenze e nella libert� dei vari
Paesi. Questo suo messaggio ci trova pienamente concordi, anzi
impegnati da tempo su questa linea da tempo. Anzi colgo
l'occasione per dire come, durante la sua presidenza, qui
abbiamo trovato sempre appoggio e ispirazione per
quest'impegno, spesso nella carenza di iniziativa nelle sedi
istituzionali e nella cultura politica del nostro Paese.
Abbiamo un sogno! Noi vorremmo, Signor Presidente, relegare
alla storia l'istituto della Pena Capitale e mettere
sinergicamente in atto tutti gli strumenti, i passaggi
politici e giuridici necessari a questo obbiettivo. Questa
visita rafforza i nostri intenti e la nostra convinzione.
Nel ringraziarLa, mi rivolgo allo stesso tempo allo statista
libero e saggio, che vive il proprio impegno e il proprio
servizio in questi orizzonti larghi, e all' amico sincero
dell'Africa e di tante nostre battaglie.
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