Ancora in marcia, per il decimo anno consecutivo, per dire no a guerre e conflitti armati. Il tema della pace, con lo slogan «Educare i giovani alla giustizia e alla pace», farà da sfondo al Capodanno proposto dalla Diocesi e da associazioni religiose. Domani, alle 16, il momento culminante sarà con l'ormai tradizionale marcia organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio in centro a Novara, un'iniziativa proposta dal 2001 «per dare un segnale concreto e visibile di un lavoro che nel silenzio prosegue anche durante tutto l'anno», dice la presidente Daniela Sironi. Ma alla pace sono dedicate anche la Veglia di preghiera di stasera col vescovo Renato Corti, al Santuario del Sacro Monte di Orta San Giulio, e la messa del primo dell'anno domani in Cattedrale a Novara.
Il via, dunque, oggi alle 21 a Orta, nell'incontro organizzato dalla Commissione diocesana Giustizia e Pace in un luogo francescano di dialogo interreligioso e interculturale. «L'anno che si chiude - spiega il responsabile, don Mario Bandera - è stato anche quello in cui si è celebrato l'anniversario dei 500 anni di un fatto accaduto durante la messa della IV domenica di avvento del 1511, nella chiesa dei padri Domenicani dell'isola di Santo Domingo: qui Fra Antonio de Montesinos condannava esplicitamente le violenze, le sopraffazioni, le uccisioni che i conquistadores compivano nei territori appena occupati». Una presa di posizione che gli storici ritengono inizio del processo che ha portato alla proclamazione dei Diritti dell'Uomo e che sarà richiamata, all'inizio della veglia novarese, da fra Domenico Cremona della comunità di Agognate. Seguirà quindi la testimonianza di alcuni giovani scout di Omegna che hanno partecipato all'ultima Marcia della Pace Perugia-Assisi, e per finire l'intervento del vescovo sui contenuti del messaggio di Papa Benedetto. Per la pace pregheranno anche le suore di clausura dell'isola di San Giulio.
Domani la marcia partirà invece alle 16 da piazza Cavour per concludersi in piazza Duomo. Daniela Sironi di Sant'Egidio: «Sarà un lungo corteo di festa, allegria, colori e bandiere con cui vogliamo però dare un messaggio concreto, in particolare ai giovani e al loro bisogno di risposte. La marcia del i° gennaio è un momento simbolo, cui partecipano associazioni, volontari, persone comuni e famiglie, di un lavoro che portiamo avanti tutto il resto dell'anno». All'iniziativa ha sempre partecipato anche monsignor Corti, ora ai suoi ultimi impegni prima dell'avvicendamento: alle 18,30, in Duomo presiederà la celebrazione per la pace. E un «messaggero di pace» della Diocesi di Novara, don Renato Sacco, di Cesara, sarà alla fiaccolata di Cuneo per ribadire il no deciso alla corsa agli armamenti e ai cacciabombardieri F35.