IL MODELLO CIRCOLARE DELLA PRODUZIONE NEL SETTORE DELLA CARTA
Oggi l’umanità usa l’equivalente di 1,3 pianeti ogni anno. Ciò significa che oggi la Terra ha bisogno di un anno e quattro mesi per rigenerare quello che usiamo in un anno.
Se si continuano a sprecare le risorse planetarie a questo ritmo, entro il 2050 avremo bisogno di due pianeti per ogni singolo anno e così via sino a quando il pianeta non riuscirà più ad essere capace di rigenerare in tempo utile le risorse. Insomma, bisogna cambiare gli “stili di vita” riferiti all’uso e consumo delle risorse e alla produzione di scarti e rifiuti.
Trasformare le risorse in rifiuti più velocemente di quanto questi possano essere ritrasformati in risorse ci pone in una situazione di sovrasfuttamento ambientale, di esaurimento proprio di quelle risorse dalle quali la vita umana e la biodiversità dipendono.
Il risultato è il collasso dello stock ittico, la diminuzione della copertura forestale, l’esaurimento dei sistemi d’acqua di sorgente, e la crescita di inquinamento e rifiuti, e dell’effetto con la crescita del riscaldamento del pianeta. Questi sono solo alcuni dei più evidenti effetti dello sfruttamento eccessivo delle risorse.
Lo sfruttamento eccessivo contribuisce anche al sorgere di conflitti e guerre per le risorse, di migrazioni di massa, di carestia, di malattie e di altre tragedie umane — e tende ad avere un impatto sproporzionato sui più poveri, i quali non possono ovviare a questo problema prelevando le risorse altrove.
Come è scritto nella presentazione di questo incontro la nostra cultura fondata sul consumo ci può portare a dei danni irreversibili per l’ambiente, molti sono già in atto e altri sono preannunciati. Tutto questo è “intimamente legato alla cultura dello scarto - ci dice Papa Francesco sempre nella sua enciclica Laudato si’ - che colpisce tanto gli esseri umani esclusi quanto le cose che si trasformano velocemente in spazzatura.
Sebbene negli ultimi anni i problemi ambientali sono stati messi nelle agende delle politiche degli stati e della Comunità Europea, sta diventando necessario dare una svolta ai sistemi economici nazionali e mondiale ponendo la questione ambientale, l’uso delle risorse e il rispetto della biosfera al centro e come motore della crescita futura.
Una risposta possibile
Dopo lo “sviluppo sostenibile” e la “green economy”, al centro delle politiche ambientali europee viene proposta la strategia dell’economia circolare.
L’economia circolare nasce dall’idea di rendere circolare la produzione e il consumo dei beni materiali, dove il recupero riporta la materia rifiuto alla produzione di beni e la raccolta, il riutilizzo e il riciclaggio rappresentano una fase centrale affinché il cerchio produzione-consumo-produzione possa continuamente crescere e chiudersi.
Nell’economia lineare, terminato il consumo termina anche il ciclo del prodotto che diventa rifiuto, costringendo la catena economica a riprendere continuamente lo stesso schema: estrazione, produzione, consumo, smaltimento
L’economia circolare è invece un sistema in cui tutte le attività, a partire dall’estrazione e dalla produzione, sono organizzate in modo che i rifiuti di qualcuno diventino risorse per qualcun’altro.
Nell’economia circolare non vi è solo l’obiettivo di semplice riduzione dei rifiuti e di aumento del riciclaggio, ma si aprono tutte le tematiche dell’innovazione tecnologica per la chiusura del cerchio nei cicli di vita dei prodotti, attraverso l’ecodesign, i sistemi di consumo e con l’introduzione di nuovi modelli organizzativi e di produzione.
Il futuro è fornire servizi in un processo di lungo termine e prodotti che vengano utilizzati e riutilizzati più e più volte, in modo da ridurre l’utilizzo di materie prime e non esaurire le risorse naturali del pianeta.
Attualmente l'Europa perde circa 600 milioni di tonnellate l'anno di materiali contenuti nei rifiuti che potrebbero essere potenzialmente riciclati o riutilizzati. Solo circa il 40% dei rifiuti generati dalle famiglie nell'UE è riciclato, con tassi di riciclaggio che vanno dal 5% fino all'80%, a seconda delle zone. In una prospettiva di maggiore efficienza delle risorse, la trasformazione dei rifiuti in risorse è un elemento decisivo per realizzare un'economia più circolare.
Papa Francesco sempre nella sua enciclica Laudato si’ ci dice “Rendiamoci conto per esempio, che la maggior parte della carta ci si produce viene gettata e non riciclata”. Il problema è che “non si è ancora riusciti ad adottare un modello circolare di produzione che assicuri risorse per tutti e par le generazioni future”.
L’esempio della raccolta della carta è molto importante come è importante il recupero di molti altri materiali dai rifiuti e dai processi produttivi quali plastica, vetro , legno, metalli.
In Europa vengono recuperate circa 160 milioni di tonnellate di materiali riciclabili quali metalli, carta, plastica, legno, gomma, tessili e in particolare l’Italia è al primo posto nel recupero di questi materiali.
Questo perché l’industria italiana del riciclaggio in particolare dei metalli, della carta e del vetro ha una tradizione quasi secolare, poiché la povertà di materie prime presenti in Italia ha portato da sempre a recuperare le materie riciclabili.
Anche socialmente la raccolta di metalli, della carta e cartoni , del vetro, del legno è sempre stato un importante settore di attività per le fasce più povere della popolazione.
Oggi il settore del recupero e del riciclo è diventato un importante settore industriale che occupa oltre 78mila addetti, con ulteriori prospettive di espansione
L’economia circolare nel settore cartario
I prodotti cartacei nascono da risorse organiche rinnovabili e non fossili, sono completamente riciclabili con residui utilizzabili per la produzione di energia e presentano pertanto una forte potenzialità di innovazione tecnologica e di uso anche in alternativa ad altri materiali: la loro implicita componente green può essere un’importante condizione di crescita.
La raccolta dei materiali cartacei è legata alla capacità di riciclaggio del settore cartario, che ha cambiato per questo in parte la propria struttura produttiva, con una costante diminuzione dell’uso delle materie vergini. Tra i settori produttivi il settore cartario presenta pertanto una situazione in cui l’economia circolare ha raggiunto livelli più alti e può ulteriormente implementarsi
La produzione di carta e cartone sfocia nell’utilizzo dei prodotti cartacei, ovvero il consumo effettivo di carta e cartone quali imballaggi, carta grafica, carta per usi domestici e altra carta, in ambito italiano.
I prodotti cartacei, per loro natura, sono beni a breve periodo che vengono sostanzialmente consumati e simultaneamente dopo l’uso diventano rifiuto, escludendo una piccola parte (libri e archivi) che viene trattenuta per periodi più lunghi.
Si può quindi valutare che il consumo di carta e cartone nell’anno diventa rifiuto nell’anno stesso.
Se avviato correttamente a raccolta differenziata, il materiale recuperato entra immediatamente nella fase del trattamento e del riciclo della materia, diventando macero, mentre una quota minore entra nella fase del recupero energetico. Il macero così formato rientra nel ciclo della produzione della carta e cartone.
In un periodo che possiamo far coincidere con l’anno, il settore cartario presenta una economia circolare veloce che reintegra nella produzione, come materia di base, il macero recuperato proveniente dalla raccolta differenziata.
In questo ciclo virtuoso il ruolo della raccolta differenziata diventa decisivo in quanto la sua crescita può accelerare l’economia circolare del settore. La raccolta differenziata potrebbe intercettare teoricamente tutta la carta e cartone consumati nell’anno, escludendo frazioni non recuperabili come la carta domestica, che viene distrutta nell’uso igienico e sanitario, o in quanto carta sporca non può essere riciclata ma può rientrare nel recupero dei materiali organici e quindi diventare compost.
L’uso della carta da macero da raccolta differenziata negli ultimi dieci anni ha avuto una forte crescita, in particolare nel settore di produzione del cartone ondulato e degli imballaggi cartacei, coprendo quasi il 90% della materia prima del comparto e potrebbe ulteriormente crescere con lo sviluppo di nuovi eco-prodotti cartacei andando ulteriormente a sostituire la materia prima di fibre vergini attualmente utilizzata.
L’eco design e la progettazione di eco prodotti e i cambiamenti delle modalità di consumo possono essere pertanto una ulteriore spinta alla crescita dell’economia circolare del settore.
Nel grafico che segue si può vedere come, in Italia, a fronte di una produzione di 8,6 milioni di tonnellate di carta e cartone vi sia stato un utilizzo/consumo di 7,2 milioni di tonnellate; di queste, 6,8 milioni possono essere considerati destinate al rifiuto mentre 400mila tonnellate si possono considerare come materiali cartacei conservati nel tempo. Delle 6,8 milioni di tonnellate ne sono state recuperate 3,1 milioni come raccolta differenziata e 2,1 milioni come altra raccolta presso commercio e industria. Più di 800mila tonnellate sono finite al recupero energetico e circa 800mila tonnellate sono finite in discarica.
Aggiungendo a queste frazioni cartacee recuperate gli sfridi e le rese, che nascono dalla produzione, si è avuta in Italia una raccolta complessiva di macero di 6,4 milioni di tonnellate. Di questo macero, 5,1 milioni di tonnellate sono tornate alla produzione di carta e cartone in Italia e 1,3 milioni sono invece state esportate e riciclate all’estero.
Da questi dati si evince quindi quanto sia decisiva la raccolta differenziata per far girare complessivamente l’economia circolare del settore.
Ciclo della produzione/consumo/recupero della carta e cartone
(Quantità in milioni di tonnellate) - Italia 2014
Gli effetti ambientali del recupero del macero sul sistema produttivo
Nel 2014, dunque, a fronte di una produzione complessiva in Italia di 8,6 milioni di tonnellate di carta e cartone sono state utilizzate solo 3,5 milioni di tonnellate di materie prime e fibre organiche mentre il macero ha coperto il fabbisogno della restante produzione.
L’utilizzo di 5,1 milioni di tonnellate di macero, rispetto al ricorso alle materie prime, ha prodotto un risparmio energetico di 5,3 milioni di tonnellate di MWh e una riduzione di emissioni di 1,3 miliardi di kgCO2.
A questi benefici ambientali corrispondono forti risparmi economici nella produzione stessa.
Per quanto riguarda l’utilizzo di materie prime e fibre organiche, andrebbe valutata la tipologia di cellulosa utilizzata. Per la maggior parte deriva da sistemi sostenibili di produzione di alberi (piantumazioni industriali e sfruttamento ecosostenibile).
Sotto questa ipotesi possiamo quindi valutare che la parte finale di consumo della carta e cartone che finisce al recupero di energia rappresenta un’altra linea di economia circolare positiva in quanto il bilancio di CO2 derivante dal ciclo organico albero/recupero energetico di materiali cellulosici è uguale a 0 per definizione.
Ciclo ambientale della produzione/consumo/recupero della carta e cartone con l’uso di macero, risparmio di energia e riduzione di emissioni di CO2 – Italia 2014
La raccolta differenziata
La raccolta differenziata della carta e cartone nei rifiuti solidi urbani (RSU) è cresciuta costantemente negli ultimi 10 anni arrivando a oltre 3 milioni di tonnellate di carta e cartone (fig.1) mentre è decresciuta la quantità di carta consumata nel paese (fig.2)
Per raggiungere queste quantità, il Consorzio Comieco ha sviluppato una rete di raccolta diffusa in tutti i comuni, con una copertura che nel 2014 ha toccato il 70% dei comuni italiani e oltre l’83% della popolazione.
Il raggiungimento di un obiettivo così alto (i materiali cartacei raccolti sono 71% del totale della carta presente nei rifiuti urbani) ha avuto inoltre diversi effetti sul sistema di gestione dei rifiuti incentivando tutta la rete della raccolta differenziata nella maggior parte dei comuni italiani.
Il recupero della carta non è solo un costo ma ha permesso a Comieco di erogare ai comuni italiani 98,5 milioni di euro nel 2015.
È importante perciò sottolineare come lo sviluppo della raccolta differenziata sia diventato un’opportunità per il territorio e i cittadini, diminuendo i rifiuti portati in discarica, facendo crescere un settore economico con nuova occupazione e portando parte della popolazione ad una maggiore consapevolezza dei problemi ambientali e del territorio.
Va sottolineato come il ciclo della raccolta differenziata e del riciclaggio, oltre a produrre effetti positivi ambientali ed economici sulla rete di imprese che operano nelle diverse fasi, abbia aumentato la coesione di un settore industriale con effetti macroeconomici sul territorio accrescendo l’economia locale, l’attività volontaria del cittadino e l’attività non profit in un obiettivo di carattere generale come la salvaguardia dell’ambiente.
Per 9 italiani su 10, oggi la raccolta differenziata è uno dei principali indicatori di senso civico, di cura del bene comune, perché ci si accolla spontaneamente un compito utile a tutti senza avere tornaconti economici personali (fonte: Ipsos 2015)
L’azione di sviluppo della raccolta della carta non è stata pertanto decisiva solo per il settore cartario ma più in generale ha dato una spinta complessiva allo sviluppo delle reti territoriali della raccolta differenziata e al cambiamento del sistema di gestione dei rifiuti in quasi tutte le province italiane diminuendo decisamente l’utilizzo delle discariche.
La chiusura del ciclo nella produzione degli imballaggi cartacei, che per la loro produzione usano in massima parte macero, la spinta ad accrescere l’uso del macero in altri sotto settori, la crescita dei sistemi di raccolta nella maggior parte dei comuni italiani, la crescita della prevenzione e della qualità ambientale sono risultati indicatori della crescita dell’economia circolare nel settore cartario.
Il contributo di Comieco all’economia circolare di carta e cartone
Nella fase della formazione del rifiuto cartaceo la raccolta differenziata della carta e cartone ha contribuito a far crescere e a trasformare il sistema di gestione dei rifiuti e il sistema generale della raccolta differenziata.
La raccolta differenziata della carta e cartone ha portato a raggiungere gli obiettivi del recupero degli imballaggi, secondo le direttive europee, e in generale la raccolta della carta e cartone raggiungendo il 70% di recupero di materia cartacea sul totale dell’utilizzo ovvero consumo effettivo dei materiali cartacei in Italia.
Nella fase del riciclo la raccolta differenziata ha portato a un offerta di macero, in sostituzione della materia prima, che ha coperto interamente la domanda di macero da parte delle cartiere italiane con una forte esportazione di macero all’estero.
Nella fase della produzione della carta e cartone la forte offerta di macero ha indotto alla crescita dell’ecodesign e degli ecoprodotti cartacei a base macero e quindi alla prevenzione e alla qualità.
Nella fase di utilizzo e di consumo dei beni cartacei l’azione del Consorzio sta stimolando la crescita dell’acquisto di ecoprodotti cartacei e al riconoscimento del valore dell’ecodesign, promuovendo la prevenzione nell’uso e la crescita della cultura della raccolta differenziata dei cittadini italiani.
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