TIRANA - «La comunità internazionale non può perdere altre occasioni per salvare la Libia»: è quanto ha detto Tarek Mitri, che prima di Costantino Leon è stato rappresentante speciale e capo della missione ONU in Libia.
«La Libia – ha continuato - è un paese delle opportunità perse e la responsabilità è anche della Comunità Internazionale. Avremmo potuto risparmiarci un anno di spargimento di sangue».
Riguardo alle trattative in corso a Ginevra ha detto: «La democrazia libica deve essere inclusiva. In passato c’è chi ha tentato di prevalere politicamente e militarmente, ma non può essere questa la strada. Lo abbiamo sperimentato. Non ci sarà una soluzione rapida per la Libia a meno che tutte le parti non accettino che nessuna debba prevalere.
Mitri ha anche affermato che «il dialogo è uno strumento prezioso non solo per risolvere ma anche per prevenire i conflitti. Non è una medicina ma una profilassi», ed ha stigmatizzato l’atteggiamento di chi aspetta che i conflitti scoppino per intervenire.
«La Comunità Internazionale – Secondo l’uomo politico libanese - ha una responsabilità enorme e un ruolo inevitabile da svolgere perché ha fermato Gheddafi, ha distrutto il suo esercito ma poi ha abbandonato la Libia».
«I libici – ha concluso Mitri - hanno bisogno di ben altro, non hanno ricevuto nessun sostegno; solo se tutti investiranno in Libia ci potrà essere un risultato positivo».
|