Come 23 anni fa, il 4 ottobre di quest’anno è una domenica, giorno di resurrezione. Il 4 ottobre del 1992 segnò la resurrezione del Mozambico dalle ceneri della guerra. La commemorazione di questa data dà la speranza che le nuove tensioni che si vivono nel paese possano essere superate attraverso il dialogo e la ricerca di “ciò che unisce e lasciando da parte ciò che divide”. Questo fu il metodo usato durante i colloqui di pace che si svolsero presso la Comunità di Sant’Egidio, dei quali Andrea Riccardi e Matteo Zuppi furono i mediatori.
Come tutti gli anni le Comunità di Sant’Egidio in Mozambico vivono con entusiasmo la celebrazione di questo anniversario. Sono centinaia le scuole dove Sant'Egidio comunica il suo messaggio di speranza e spiega il metodo utilizzato nella ricerca della pace in Mozambico.
Queste assemblee, a cui partecipano migliaia tra studenti e insegnanti, sono l'occasione anche per parlare dei poveri che sono coloro che maggiormente soffrono a causa della guerra. Si racconta anche della situazione attuale delle guerre nel mondo, soprattutto della Siria, dell’Iraq, della Nigeria e si spiega che la risposta è anche quella di pregare insieme ogni mese per i paesi che soffrono.
Il direttore di una scuola ha così commentato: "Ammiro il coraggio di Sant'Egidio, e il lavoro che sta sviluppando per promuovere la pace. In coordinamento con il Comune di Nampula bisognerebbe identificare e costruire una piazza della Pace, e scrivere ciò che Sant’Egidio ha fatto per la pace in Mozambico.”
Sono molte le domande che gli studenti pongono ai Giovani per la Pace: "Come riuscite a fare così tanto essendo tutti volontari? Come è riuscita la Comunità di Sant'Egidio a diventare amica delle due parti che si combattevano?”.
Le assemblee sono momenti di gioia, in cui si vive questo messaggio di pace e si capisce la necessità per tutti di cercare il bene comune. |