Un’iniziativa che nasce dalla volontà di mettere la parola fine alle morti nel Mediterraneo e allo sfruttamento dei trafficanti di uomini che fanno affari sulla vita delle persone. Ma anche da un’esigenza di sicurezza, ovvero quella di sapere attraverso controlli preventivi e il dialogo con una rete di Ong, associazioni e istituzioni presenti nei Paesi d’origine, chi farà ingresso nel nostro Paese.
Per questo l’Italia ieri è stato il primo Paese, nell’Europa dei muri e delle “giungle”, ad inaugurare i corridoi umanitari voluti dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e dalla Tavola Valdese, che con il supporto delministero degli Esteri e dell’Interno, porteranno nel nostro Paese, nell’arco di 24 mesi, 1.000 richiedenti asilo. Ieri sono atterrati a Fiumicino i primi 93 profughi siriani, metà dei quali bambini, ai quali le associazioni sono pronte a fornire accoglienza, istruzione, cure mediche e specifici percorsi di integrazione.
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