Il Burkina Faso è un paese della fascia sahelica senza sbocchi al mare, con molte aree a rischio di desertificazione. Conta oltre 12 milioni di abitanti, in maggioranza animisti. Il tasso di emigrazione è alto, soprattutto verso la vicina Costa d'Avorio, dove vivono circa 2 milioni di burkinabé. Da ormai due anni è stretto da uno stato di grave carenza alimentare, che mette le fasce più povere della popolazione in grave pericolo.
Tra i più esposti alla sofferenza per mancanza di cibo sono i detenuti: in condizioni normali le famiglie integrano lo scarso cibo fornito dal sistema penitenziario con piatti portati in carcere. Ma da quando c'è la carestia questo sussidio, fondamentale per la sopravvivenza, viene spesso a mancare.
Da qui la scelta della Comunità di Sant'Egidio di portare aiuti alimentari in tre prigioni: a Dori, città vicina al confine con il Niger, in una zona che soffre più di altre della penuria alimentare, a Ouahigouya, e nella prigione centrale di Ouagadougou dove già da qualche tempo le persone della Comunità assicurano una presenza costante a fianco dei prigionieri.
A inizio novembre è cominciata la distribuzione degli aiuti alimentari, realizzati grazie alla raccolta fondi fatta in Europa e distribuiti dai responsabili delle Comunità locali.
Gli aiuti sono concepiti per le emergenze e riguardano anche alcune famiglie povere, fuori dal carcere, ma sono anche pensati per durare nel tempo - le provviste inviate saranno sufficienti almeno fino a luglio - in modo da risollevare il livello medio dell'alimentazione carceraria.
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