Dodici giovani detenuti potranno tornare in libertà perchè è stata pagata la
piccola somma necessaria per la loro scarcerazione, grazie all'intervento
della Comunità, nell'ambito della campagna "Liberare i prigionieri"
"Una giornata davvero speciale!"
Oggi è stata una giornata bellissima: Leonardo, Domingo, Ginao, Carlos Mariano, Eusebio, Gilberto, Joaquim,Carlos, Amadeu, Fanequisso, Marcos Antonio, Jorge e Zaqueu,detenuti nel carcere di Matola per piccoli reati, hanno ricevuto la notizia che molto presto potranno uscire dal carcere.
Infatti, abbiamo pagato per loro le cinquantamila lire che potranno ridargli la libertà: tanto costa la loro vita!
Sono quasi tutti ragazzi molto giovani, in carcere da due o tre anni. Con il nostro piccolo contributo, ne potranno riscattare altrettanti di detenzione.
Tutti hanno accolto la notizia con grande stupore: molti di loro avevano le lacrime agli occhi e non riuscivano a parlare. Sembrava impossibile che qualcuno si fosse ricordato di loro. Anche perché molti di loro sono stati abbandonati dalle loro stesse famiglie.
Leonardo, il primo a cui abbiamo dato la notizia, ci ha detto:” Ho creduto nell’aiuto di Dio anche quando era difficile farlo. Quello che mi sta accadendo ora è un segno”.
“Anche noi crediamo che il Signore ascolta l’invocazione di chi è nella sofferenza e siamo qui per questo”, gli abbiamo risposto.
Il clima era di grande commozione da entrambe le parti. La notizia della liberazione era talmente inaspettata e sorprendente, che alcuni hanno pensato di dover “ricambiare” mettendosi al nostro servizio. Come Domingo il quale, dopo aver saputo di essere prossimo a tornare a casa, ci ha detto:”D’ora in avanti restiamo legati a voi, vero? Quando esco sono al vostro servizio”.
Non è stato facile spiegargli che erano liberi e non avevano nessun obbligo nei confronti della Comunità. Abbiamo chiesto loro soltanto di essere buoni con chi incontreranno fuori dal carcere.
E’ un altro il legame che si è instaurato con loro e sarà certamente duraturo. I loro volti, i loro nomi, resteranno impressi nel nostro cuore, a lungo.
Dopo di ciò Domingo, per festeggiare, ha indossato il vestito più bello che aveva e ha iniziato a sorridere. Alla fine, tutti sono riusciti ad esprimere con il sorriso e con i gesti la loro gioia.
Alcuni di loro, infatti, non conoscevano il portoghese, parlano solo il Ronga e lo Shangana. Qualcuno ci ha aiutato a spiegare loro quello che stava succedendo.
“Canimambo!” - cioè ”Grazie!” - ha risposto Zaqueu. Anche noi, insieme con lui, ripetiamo: “Canimambo”.
Leonardo Palombi |