E' un "canisso", cioè una costruzione di canne, l'ambulatorio costruito a Goba per gli amici di Sant'Egidio che, ormai da mesi, si recano nel villaggio a visitare e curare bambini ed adulti.
Da oggi gli abitanti dei villaggi intorno a Goba hanno il loro nuovo “Centro de Saude”.
E’ un po’ diverso da tutti gli altri: è in canisso, come le povere case di qui, e l’insegna è un arcobaleno colorato con su scritto Comunidade de Sant’Egidio.
Quando arriviamo, come ogni giovedì, per la nostra consueta visita settimanale, il capo del villaggio ci aspetta: non dobbiamo più arrangiarci nei vecchi locali abbandonati della facoltà di agraria, il nostro nuovo ambulatorio è pronto!
La costruzione è stata ben ideata: la prima stanzetta per l’accettazione, dove si pesano e si misurano i bambini, si rileva la temperatura e per ciascuno si prepara una scheda sanitaria; il secondo locale per la visita medica (qualcuno intanto porta un tavolino con tre sedie) e l’ultima stanza è la farmacia, dove si ritirano i farmaci, si fanno le medicazioni, si ricevono indicazioni su come assumere la terapia.
Noi abbiamo pensato alla sala d’attesa: delle belle stuoie nuove di zecca per far riposare all’ombra la tanta gente che aspetta.
E la gente che ci aspetta è veramente tanta: ogni giovedì sono più di cento i bambini e gli adulti che visitiamo. Tornando qui a Goba, sette mesi dopo la nostra prima visita in giugno, le novità non mancano: i bambini stanno meglio, non si vedono più tante pance gonfie per le parassitosi, le ferite - disinfettate e curate - guariscono e tanti piccoli incidenti della vita quotidiana non rischiano di trasformarsi in invalidità permanenti.
Ci portano un bambino che da qualche giorno non muove più il braccio destro. Visitandolo, ci accorgiamo che ha una frattura della clavicola. Non è una cosa grave ma senza cure, lo sarebbe diventato! Possiamo tranquillizzare la mamma. Lo porteremo all’ospedale per una fasciatura adeguata e, in qualche settimana, sarà tutto a posto!
Con la gente di Goba, ormai ci sentiamo in famiglia. E la costruzione dell’ambulatorio, per loro ha proprio questo significato: tra le altre case, il ”canisso” di Sant’Egidio, ci dice il capo del villaggio, è il segno che “qui ormai siete di casa!”.
Graziella Tintisona |