Erano oltre 400 i partecipanti alla liturgia in memoria di Elisa, celebrata domenica mattina, 17 febbraio, nella chiesa di san Pietro Martire a Napoli.
Tanti senza dimora, commossi, durante la lettura dei 200 nomi di chi, dal 1997 dopo Elisa Cariota, è morto per strada a Napoli. L'ultimo Biki, indiano di 32 anni, morto di malnutrizione in ospedale.
C'erano tante famiglie, anziani, bambini, stranieri anche di altre religioni, in silenzio, quello del rispetto profondo per la vita.
Insieme a tanta gente comune, che vuole aiutare, esser solidale, persone che ormai da 15 anni vivono questa memoria, una memoria cittadina che custodisce e restituisce i nomi e le storie a chi è senza nome, a chi è invisibile.
Perchè nessuno sia dimenticato, perchè nessuno più muoia per la povertà, la malnutrizione, la mancanza di cure, l'abbandono; perché insieme sappiamo ritrovare e dare senso alla vita di ciascuno.
Per questo motivo la Comunità di sant'Egidio chiede, nel momento più freddo dell'anno, un intervento di soccorso ed accoglienza per chi è in difficoltà, soprattutto per chi è malato, più fragile ed esposto.
Dopo la liturgia la festa è continuata intorno ad una tavolata calda e familiare nella chiesa dei SS Severino e Sossio, realizzata grazie al contributo di tanti ristoratori (Sagifi, Ri.Ca, Trattoria Vanvitelli, Sorriso Integrale, Pasticceria Leopoldo) che hanno offerto un ricco pasto e per concludere un buon dolce! E’ la festa dell’amicizia che non finisce.
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