Roma
Venti anni fa moriva a Roma, senza soccorsi, Modesta Valenti.
Le iniziative per ricordarla e perché non sia più così.
Era il 31 gennaio 1983. Quella mattina, alla Stazione Termini di Roma, una donna senza dimora, visibilmente sofferente, non venne soccorsa, per 4 lunghe ore, perché troppo sporca. Morì prima di arrivare ad un ospedale. Modesta Valenti aveva 71 anni. Una vita difficile l'aveva portata dal Friuli a Roma.
Da allora, ogni anno, la Comunità di Sant'Egidio ha fatto memoria di Modesta e con lei di tutti coloro che, sulla strada vivono e, troppo spesso, muoiono.
Al suo nome è stata intitolata una "via virtuale", che offre un indirizzo anagrafico a chi non ha dimora.
Quest'anno, in occasione dei venti anni dalla sua morte, sono previste alcune iniziative per ricordarla:
Dedicazione di una scultura alla Stazione Termini
31 gennaio, alle ore 11,30 presso il Bookshop del binario 24
verrà scoperta la scultura dell'artista Mario Jerone e sarà inaugurata una mostra di quadri di Ottavio Sgubin dedicati alle persone senza dimora. La mostra resterà aperta fino al 12 febbraio.
L'evento è organizzato dal Comunità di Sant'Egidio in collaborazione con Comune di Roma, Ferrovie Italiane, Grandi Stazioni.
Liturgia a Santa Maria in Trastevere
2 febbraio, ore 12, in memoria di Modesta e di tutti coloro che in questi anni sono morti sulla strada.
"VIA MODESTA VALENTI, UNA STRADA PER VIVERE": Convegno sulla residenza anagrafica
14 febbraio ore 9,30 - 17,30
presso la sala Eurostar Stazione Termini.
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